“Uno sguardo perso nel vuoto” (Albatros Il Filo), primo romanzo di Nadia Boccacci, racconta la storia di Nora e Luca. Una coppia sposata da quasi vent’anni e con tre meravigliosi figli. Una famiglia felice in cui tutto sembra scorrere senza problemi. Sembra.
Finché una notte Luca rientra a casa più tardi del solito, è teso, ha uno sguardo perso nel vuoto e comunica a Nora le sue incertezze con quella frase che Nora non potrà mai più dimenticare: “torno a casa e ho come la sensazione di sentirmi male fisicamente; c’è una voce dentro di me che mi grida di andarmene, che questo non è il mio posto!“.
A Nora crolla il mondo addosso. Ha la sensazione che nulla sarebbe stato più come prima e con rabbia pensa che lui ha un’altra. Luca le chiede tempo per riflettere; per motivi di lavoro dovrà andare per un mese in America ed al suo ritorno decideranno cosa fare. Nora è ferita, confusa ma impotente. Si sente come se le avessero “scaricato addosso un intero camion di macigni” ma non può far altro che accettare ed aspettare. Si tuffa nei ricordi, dai primi dolci sguardi tra i portici dell’università al primo incontro in cui ad entrambi “sembrò di conoscersi da sempre”; dalla meravigliosa giornata del matrimonio alla splendida vacanza a Positano e Napoli.
E’ sommersa da mille domande: perché Luca è improvvisamente cambiato? Ha davvero un’altra? Quando le cose hanno iniziato ad incrinarsi? Possibile che ci si possa dimenticare così facilmente della persona con la quale si sono condivisi tanti anni?
Improvvisamente si sente sfiorita, immagina Luca “stretto nell’abbraccio di una donna giovane e bella”, è alle prese con una “altalena d’emozioni”: i bei ricordi si alternano ad una vuota realtà, la felice immagine dei loro momenti insieme si alterna a quella nefasta di lui con un’altra. Nora cercherà di reagire, spinta anche dall’istinto protettivo materno. E Luca cosa fa in America? Come vive la lontananza dalla famiglia? Cosa deciderà al ritorno? Cosa diranno ai loro figli?
La lettura del romanzo scorre rapida e piacevole, grazie ad uno stile coinvolgente, familiare, diretto. L’autrice narra emozioni ed avvenimenti con precisione e dolcezza, a tratti con la sensibilità di una mamma ed a tratti con il tono confidenziale di un’amica.
Il centro di tutto, ovviamente, è il delicato quanto attuale tema dei rapporti familiari ed in particolare quello tra coniugi (tra l’altro, nel finale, alla vicenda di Luca e Nora s’intreccia quella simile vissuta da un’altra coppia). Rapporti delicati, fragili, spesso messi a dura prova. Rapporti in cui sono ineludibili incomprensioni, paure, momenti di debolezza in cui ci si perde e si prendono strade diverse. Ma è importante non smettere mai di cercare un reincontro, mettere da parte l’orgoglio, saper conciliare i diversi modi di essere genitore, alimentare l’affetto.
Significativo, inoltre, l’evidenziare l’attenzione con la quale i figli vivono i problemi degli adulti, che vanamente s’illudono di poterli tenere lontano perché tanto loro non capiscono. Invece capiscono, bastano particolari: una lite, una risposta fredda, un viso insolitamente stanco e… con lo sguardo perso nel vuoto.
Ma ogni sguardo perso nel vuoto può, prima o poi, ritrovare la sua luce…
Nadia Boccacci (Colle di Val D’Elsa, 1968) è laureata in Lingue e Letterature Straniere moderne ed insegna italiano e inglese in una scuola primaria. È autrice anche di “In viaggio con te” (Butterfly Edizioni, 2012).
Autore: Nadia Boccacci
Titolo: Uno sguardo perso nel vuoto
Editore: Albatros Il Filo
Anno di pubblicazione: 2011
Pagine: 89
Prezzo: 13,50 euro