William Faulkner nelle sue “Poesie del Mississippi“ (Transeuropa, 2012) è ancora un giovane e acerbo poeta, eppure dedicategli un po’ del vostro tempo per capire che tipo di scrittore avete di fronte.
Comincia sin da subito a indagare i limiti della scrittura, a sondarne le possibilità espressive e i suoi versi sono romantici, simbolisti, teneri e incanta la sua ingenuità, il suo eccessivo entusiasmo e la pulsione verso il corpo femminile. Sono liriche dedicate a donne che non possiederà mai, dai toni forti, talvolta disperati, ma che hanno già in calce la potenza dell’“Urlo e il furore”.
“Marzo” è incantevole, fatta di viscere e carne, dove il destino assume una posizione particolare, di riguardo, e gli interrogativi, anche se non pronunciati esplicitamente, si fanno sempre più fitti. Sono le domande di un ragazzo alle prese con le sofferenze dell’innamoramento. Un William Faulkner inedito, un ottimo preludio alle opere successive, visto che è stato scritto nel biennio 1924-25.
Si avverte la smania di portare fuori un mondo interiore presente e pressante, si intuiscono i numerosi rimandi alle liriche di Eliot e, nonostante alcune imperfezioni dovute all’urgenza di scrivere, Faulkner si impone già a inizio carriera con un risultato importante, che parte dalle sue radici, dalla sua terra, dal suo ardore. Niente di costruito, quindi, ma un lungo anelito verso quella beltà che solo un vero poeta sa imprimere su carta.
William Faulkner è stato uno scrittore, sceneggiatore, poeta e drammaturgo statunitense, vincitore del Premio Nobel per la letteratura nel 1949 e considerato uno dei più importanti romanzieri statunitensi, autore di opere spesso provocatorie e complesse. Tra le sue opere sono da menzionare il suo capolavoro “L’urlo e il furore”, “Zanzare” e “Santuario”.
Autore: William Faulkner
Titolo: Poesie del Mississippi
Editore: Transeuropa
Anno di pubblicazione: 2012
Pagine: 80
Pagine: 9,90 euro