“Story selling” (Etas), si pone come un manuale di tecniche narrative volte alla vendita di se stessi al pari di un brand. O, come recita il sottotitolo, si illustrano “strategie del racconto per vendere se stessi, i propri prodotti, la propria azienda”.
A quanto dice l’autore, si tratta di una tecnica usata da ristrette elite. Ma apprenderla è ormai una necessità inderogabile per chiunque, dal momento che “La qualità della vostra narrazione passata e presente determinerà la percezione del vostro posizionamento futuro”. Quindi, semplificando, ognuno deve pensare a se stesso come un prodotto, o un marchio, da posizionare in un mercato e, di conseguenza deve mettere in atto delle strategie di marketing per vendersi; la migliore di queste strategie è lo story selling. Raccontare storie.
Ovvio che raccontare e raccontarsi non basta, bisogna creare scenari narrativi, lavorare su immagini, allegorie, metafore e microfiction. Questa tecnica funziona perfettamente anche quando si volesse vendere un prodotto vero e proprio. Basta far “vivere oggetti di consumo, posizionandoli nella psiche individuale e collettiva”. Perché il consumo è diventato “pura narrazione”.
Si entra quindi nell’affascinante campo della fiction economy dove “non solo i prodotti sono racconti, ma anche le persone diventano prodotti da raccontare all’interno del grande romanzo del mercato globale, fatto di panico e fiducia”. Certo viene da chiedersi cosa ne direbbero di questo “romanzo” i veri narratori, quelli che raccontano per professione e le cui tecniche di narrazione dovrebbero, suggerisce il manuale, essere studiate alla luce delle nuove avanguardistiche applicazioni che lo story selling permette loro di avere.
Cosa ne penserebbero i veri narratori, ad esempio, di espressioni come “imporre una supremazia narrativa su tutti gli altri”? Che reazione avrebbero a sentire che “gli ingegneri del racconto adottano uno specifico format con cui costruiscono le basi di una narrazione efficace e di una storia ben congegnata”? E del curioso invito: “Preparatevi quindi a saper diventare la vostra storia, costruendovi la giusta realtà parallela consensuale.”, cosa ne direbbero?
Dovendo valutare non la teoria, ma il libro, non si trova nulla da eccepire. Il testo è chiaro e schematico, anche se in alcuni punti assomiglia un po’ troppo a un testo di “pensiero positivo”. È, inoltre, assertivo e simpaticamente informale, col suo continuo appellarsi ai lettori tramite esortativi e imperativi. Ma, soprattutto, trasmette con grande vividezza l’entusiasmo dell’autore per la pratica dello story selling. Che questo entusiasmo sia contagio, poi, è tutta un’altra storia…
Andrea Fontana, esperto di corporate storytelling, lavora con primarie aziende nazionali e internazionali sui temi della formazione manageriale e del marketing narrativo. Insegna Storytelling e narrazione d’impresa all’Università di Pavia e Metodologia della formazione nelle organizzazioni all’Università degli Studi di Milano-Bicocca. È autore di testi sulle nuove modalità di training evoluto e comunicazione integrata con approccio narrativo. Per Etas ha scritto Manuale di storytelling (2009).
Autore: Andrea Fontana
Titolo: Story selling
Editore: Etas
Anno di pubblicazione: 2010
Prezzo: 17 euro
Pagine: 142