Nell’introduzione al VII Rapporto Italiani nel Mondo 2012 (Edizioni Idos) curato da Delfina Licata e Franco Pittau, Monsignor Giancarlo Perego Direttore Generale della Fondazione Migrantes, Ente titolare del progetto editoriale, tra le altre cose scrive che “la settima edizione del Rapporto si colloca in un anno di crisi dell’economia e delle finanze pubbliche”.
Di conseguenza la crisi “ha generato una drastica riduzione del bilancio riguardante gli italiani all’estero e ha suscitato preoccupanti interrogativi sulla funzionalità della rete diplomatico – consolare, sulla promozione della lingua e della cultura italiana. Sulla tutela dei più deboli tra gli emigranti e sull’affermazione del nostro sistema produttivo negli altri paesi”. Questa situazione che ormai riguarda l’intero pianeta “preoccupa anche la Fondazione Migrantes” la quale anche in una fase così negativa non smette di ritenere che “la presenza all’estero sia una risorsa”. Servono quindi nuovi investimenti ma soprattutto si deve giungere “a una nuova mentalità”. La Fondazione Migrantes “è l’organismo costituito dalla Conferenza Episcopale Italiana per assicurare l’assistenza religiosa ai migranti, italiani e stranieri, per promuovere nelle comunità cristiane atteggiamenti e opere di fraterna accoglienza nei loro riguardi, per stimolare nella stessa comunità civile la comprensione e la valorizzazione della loro identità in un clima di pacifica convivenza rispettosa dei diritti della persona umana”.
Il Rapporto presentato lo scorso 30 maggio a Roma presso l’Auditorium di via Rieti, è composto di 51 capitoli articolati in 5 sezioni: flussi e presenze tra storia e attualità, aspetti socio – culturali, aspetti religioso – pastorali, aspetti socio – economici, approfondimenti tematici. Il volume si chiude con un’appendice statistica con schede regionali e provinciali e tabelle riassuntive che sintetizzano le principali disaggregazioni disponibili. Inoltre il VII Rapporto Migrantes pubblica i nuovi numeri sui cittadini italiani residenti all’estero (cifre gennaio 2012). A questo proposito Mons. Perego al termine della sua introduzione ricorda Mirko Tremaglia scomparso nel dicembre del 2011, figura che “va ricordata per la carica istituzionale di Ministro degli italiani nel mondo (giugno 2001 – maggio 2006), ma soprattutto per il suo convinto apprezzamento della presenza dei connazionali all’estero”. Si deve, infatti, al Ministro Tremaglia nel 2001 “l’approvazione della legge sul voto degli italiani all’estero”. Nel Rapporto sono presenti analisi su alcune regioni quali Toscana e Abruzzo, su diversi paesi d’insediamento come Bulgaria, Marocco, India, Perù, su alcune città di accoglienza (Zurigo e New York) e su due comuni da dove partirono i nostri emigranti (Messina e Castellabate in provincia di Salerno).
Si parla del passato e di attualità con un riferimento agli anziani emigranti e le loro pensioni, le donne, i detenuti, la lingua e la promozione culturale, l’informazione e il servizio pastorale. Al termine delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia il Rapporto è uno specchio fedele della situazione degli italiani nel mondo considerando che tra i paesi industrializzati la Penisola è quello che storicamente ha dato un maggiore apporto ai flussi internazionali con quasi 30 milioni di espatriati dall’Unità d’Italia a oggi, dei quali 14 milioni nel periodo 1876 – 1915. Volendo fare un esempio, significativa è la presenza italiana nell’America settentrionale. Negli USA gli italo – americani iscritti all’Aire (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) sono 215.000, mentre le persone di origine italiana sono 15 milioni nell’intero paese e di essi 2 milioni e 200 mila risiedono nell’area metropolitana di New York. Al 1° gennaio 2012 sono 4.208.977 i cittadini italiani iscritti all’Aire, di cui 2.017.163 donne (47,9%). L’aumento rispetto allo scorso anno è di 93.742 unità. Un recente sondaggio Eurispes ritiene che quasi il 60% degli italiani tra i 18 e i 24 anni si dichiari disposto a intraprendere un progetto di vita all’estero.
Tra le pubblicazioni presenti nel volume citiamo Eccellenze nel mondo: archeologi e spedizioni di Roberto Bisogno. L’autore nel testo nota che vi è un crescente interesse per gli avvenimenti del passato e ciò riguarda libri, pellicole cinematografiche, trasmissioni e sceneggiati televisivi, spot e videogiochi. Tutta questa passione per l’antico “ha assunto, infatti, un posto rilevante nell’odierno immaginario collettivo” perché “viviamo in una fase storica in cui, avendo smarrito alcuni importanti punti di riferimento, ci sentiamo insicuri per il presente, incerti per il futuro e ci poniamo pressanti interrogativi circa la nostra identità”. Proprio a causa di ciò vi è stata nell’ultimo decennio “una forte ripresa e/o sviluppo delle attività di ricerca e di studio in campo archeologico, etnologico e antropologico, un po’ in tutto il mondo”. Bisogno sottolinea che “la maggior parte dell’opinione pubblica ignora quanto sia preziosa per il nostro Paese e per il suo prestigio l’attività delle missioni archeologiche all’estero” grazie ai tecnici e agli studiosi che vi lavorano con impegno e professionalità. Un aspetto poco noto della presenza italiana all’estero, che mette sotto i riflettori “un emigrato particolare” sospeso tra passato e presente com’è accaduto di recente in Iraq dove gli archeologi italiani hanno assunto il compito della formazione professionale e culturale di alcuni giovani collaboratori locali. Si rende sempre più necessario, perciò “riscoprire il passato e farlo rivivere, per meglio apprezzare il presente e illuminare il cammino futuro”.
Autori: AA. VV.
Titolo: Rapporto Italiani nel Mondo 2012. A cura di Delfina Licata e Franco Pittau
Editore: Idos
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo: 20 euro
Pagine: 511