Finalmente è uscita una raccolta di “Poesie 1965-1993” di Giovanni Testori (Mondadori, 2012) che rende onore ad un intellettuale italiano ancora troppo sottovalutato rispetto al suo valore.
La carnalità delle sue liriche, i versi sciolti, le parole sanguinanti, che denunciano una cristianità forte, viscerale, dove l’Amore per Dio è paragonabile a quello di un mistico, di un San Giovanni della Croce, il lettore può scovarlo tra le pieghe di un tessuto curato fin nei minimi dettagli, dove il verso abbraccia il dolore e la passione, nelle loro estremità. La sofferenza di un Cristo in croce è quella del proprio amato, riverso sul letto di un ospedale, in attesa della morte.
Non strizza l’occhio al lettore, eppure Testori lo inebria, si denuda, vive costantemente i suoi tormenti spiazzando, di volta in volta, il lettore. Poesie che contemplano la bellezza della vita da ogni angolatura, che possiedono un’identità precisa, dove la parola è centrale, ed è materia, sacra, un luogo dove rifugiarsi e perdersi. Non sono liriche collocabili, senza tempo, proprio perché non trattano di problemi della società del suo tempo, sono tuttavia nuove perché pregne di quell’urgenza, della necessità di offrirsi alla pagina bianca.
In un mondo editoriale dominato da uscite superficiali, prive di spessore, narrativa da supermarket o da premi strega, Testori è nuova luce, un bagliore accecante, un fuoco che devasta e riscalda. È opera d’arte autentica, che non cede ai compromessi, che risponde solo a se stessa. Una poesia ancora valida perché parla dell’Uomo e delle sue debolezze, vera, per questo motivo da sempre esclusa dalle antologie di poeti contemporanei italiani. Un poeta che ti urla in faccia il dolore, il tormento, la pietà, la carità cristiana, senza sbandierare alcuna appartenenza politica, è scomodo e va isolato. Oggi è stato portato nuovamente alla luce ed è sicuramente un bellissimo regalo per il lettore.
Giovanni Testori critico d’arte, poeta, autore teatrale e romanziere, è stato tra le personalità intellettuali più complesse del secondo Novecento. Negli anni Cinquanta ha raccontato la periferia milanese nel ciclo I segreti di Milano. Per il teatro, con la Trilogia degli scarrozzanti (L’Ambleto, Macbetto e Edipus), ha creato una personalissima lingua drammaturgica, proseguita con gli oratori di argomento sacro, quali Conversazione con la morte, Interrogatorio a Maria e Factum est, e culminata con la messa in scena del romanzo In exitu, uno dei suoi capolavori. La sua ultima opera, quasi un testamento fra teatro e poesia, è Tre lai.
Autore: Giovanni Testori
Titolo: Poesie 1965-1993
Editore: Mondadori
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo: 15 euro
Pagine: 385