“La cupola del mondo” è il primo romanzo di Sebastian Fleming (Editrice Nord, 2012). “E io ti dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa, e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò la chiave del regno dei cieli“.
Nelle grotte vaticane all’interno della Basilica di San Pietro il tempio supremo della Cristianità “una cassa di pietra scolpita in modo grezzo” contiene i resti mortali di Pietro e la tomba del primo apostolo “giustificava le rivendicazioni di potere dei papi da ormai trenta generazioni“.
Sebastian Fleming, alla sua prima prova narrativa, rievoca la costruzione della Basilica di San Pietro partendo dal misterioso omicidio dell’umanista e filosofo Pico della Mirandola “beniamino degli dei e delle donne”. Firenze. Anno Domini 1494. Donato Bramante futuro progettista della Basilica di San Pietro e architetto di fiducia di Giulio II della Rovere aveva scoperto il cadavere di Pico ancora seduto alla sua scrivania. Il defunto aveva in mano “un anello d’oro, sul quale era incastonata una pietra nera” che nascondeva all’interno di un minuscolo scomparto un frammento di pergamena redatta in ebraico. Nella casa del conte, Bramante aveva trovato una copia della Divina Commedia di Dante che conteneva nella rilegatura un secondo volume, l’Etz Chaim, l’albero della vita della cabala.
Roma. Anno del Signore 1505. Bramante dopo aver fatto tradurre il libro da un rabbino, aveva compreso che il volume “indicava la forma e anche la misura, racchiusa nella chiave della costruzione di una grande cupola, come quella posta dai romani sul Pantheon”. La vecchia Basilica di San Pietro era in rovina considerato che “1500 anni prima l’Imperatore Costantino aveva fatto erigere la Basilica sulla tomba dell’apostolo Pietro”. Giulio II che “giocava con gli artisti come un bambino con i soldatini di legno” cioè “li gettava in un angolo appena fosse stato attratto da altri che promettevano una gioia maggiore”, aveva affidato l’incarico della costruzione di un “nuovo tempio” a Bramante. L’architetto “avrebbe costruito la sua chiesa sopra la tomba del vicario, come collegamento al cielo e a Dio” anche per vendicarsi dell’assassinio del suo amico Pico, “un edificio che mettesse in ombra tutto ciò che era stato creato fino allora”.
Comporre quel libro “nella pietra” che il filosofo non aveva fatto in tempo a scrivere “che rappresentasse l’architettura della fede umana, perché il sapere era soltanto una parte della fede”. Anche Michelangelo Buonarroti “che credeva fermamente nel proprio talento” ambiva ottenere l’importante incarico mentre stava progettando il mausoleo dedicato a Giulio II con marmo di Carrara “il monumento più grande e più bello che il mondo abbia mai visto”. Considerate le personalità di Bramante e del Buonarroti “quella che si profilava era una lotta all’ultimo sangue”. Tra la Firenze di Lorenzo de’ Medici e la Roma papalina, l’autore proietta il Rinascimento fatto di luce e ombre, ambizioni sfrenate e lotte di potere. Sono presenti, oltre a quelli già citati, personaggi che resero grande questo periodo storico: Giorgio Vasari, Raffaello Sanzio, il cardinale Giovanni de’ Medici, il banchiere senese Agostino Chigi finanziatore del progetto, Leonardo da Vinci, Marsilio Ficino, Antonio da Sangallo e molti altri ancora. Affascinante la Roma cinquecentesca con i suoi rioni: Borgo, Regola, Sant’Eustachio senza dimenticare Castel Sant’Angelo che difende il potere temporale.
Un romanzo che racconta una storia coinvolgente e mozzafiato grazie anche alla perfetta ricostruzione storica, frutto di un’accurata documentazione. Il lettore scoprendo la perfidia e la malvagità del potente cardinale Giacomo Catalano che ritiene di agire in nome del Signore, si rende conto che la trama è quanto mai attuale. I corvi volavano attorno ai palazzi vaticani anche cinque secoli fa. “Nihil esse innovandum aut mutandum!“.
Sebastian Fleming è nato nel 1963. Ha studiato Letteratura tedesca, storia e filosofia alla Martin Luther Universitat Halle Wittenberg. E’ stato a lungo attivo in ambito teatrale (come scrittore e regista) e in quello cinematografico come sceneggiatore e produttore. Da 2005 si è dedicato alla saggistica – ha pubblicato una biografia di Michail Gorbacev e due testi sul Vaticano – e, più di recente, proprio con La cupola del mondo, ha deciso di cimentarsi con la narrativa.
Autore: Sebastian Fleming
Titolo: La cupola del mondo
Editore: Nord
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo: 18,60 euro
Pagine: 585