La bellissima Carlie Gilham dalla chioma rossa è la protagonista assente del toccante e ironico romanzo “Un cuore rosso rubino in un freddo mare blu” (Elliot 2012) di Morgan Callan Rogers splendida esordiente di successo. “L’ho sempre chiamata Carlie, mai madre, mamma, mammina o mà”.
Maine, New England, USA, 1963. Nell’ultima estate serena della sua vita Florine aveva appena compiuto 12 anni. La volitiva e sensibile ragazzina trascorreva la maggior parte del tempo nell’abitazione dell’adorata nonna paterna Grand, o in compagnia dei suoi inseparabili amici e coetanei Dottie, Glenn e Bud tutti “cresciuti gomito a gomito in case appollaiate sul terrazzamento di granito”. Florine era l’unica figlia di Leeman pescatore di aragoste e di Carlie “cameriera al Lobster Shack”.
La maggior parte degli abitanti del villaggio proveniva “da famiglie che per generazioni avevano pescato dalla Punta” invece i proprietari dei lussuosi cottage “stavano per conto loro”, quindi i locali e i villeggianti vivevano “in mondi diversi”. In quella calda estate nella quale “si sentiva una certa agitazione” dovuta ai primi segnali dello sviluppo ormonale, era ancora divertente “perdere tempo” ballando e cantando con i dischi di Elvis Presley, giocando a carte, prendendo il sole e guardando le vetrine a Long Beach.
I giovani componenti della piccola comitiva si sentivano “sul confine spelacchiato che li separava dall’infrangere le regole stabilite dai nostri padri e dai loro padri prima di loro”. All’improvviso il dramma: Carlie durante un breve vacanza insieme all’amica Patty era scomparsa. Le ricerche erano state vane, Carlie era sparita insieme all’alone di fascino e seduzione che irradiava dalla sua persona. Il sole era andato via dall’esistenza di Leeman e Florine “io passai un sacco di tempo seduta sul grande masso bianco alla fine del nostro vialetto, a guardare la strada, a tendere le orecchie per il suono di un’auto, a cercare di intravedere la sagoma di una piccola donna che scendeva dalla collina, camminando verso di me”. Invano. L’orologio ticchettava inesorabile, agosto trascorse, arrivò settembre “il Labour Day passò e la scuola ci chiamò”, giunse dicembre “Carlie era stata l’anima del Natale”. Un marito e una figlia dovevano iniziare ad accettare il fatto che la loro moglie e madre non sarebbe tornata da loro mai più. “Florine, l’unica cosa che possiamo fare è prenderla come viene giorno per giorno… Sei con me?”.
Red Ruby Heart in a Cold Blue Sea ha rivelato il talento letterario di un’autrice che con una scrittura nitida, precisa e preziosa ha conquistato il meritato plauso di critici e lettori. Un romanzo di formazione incentrato sulla figura di Florine che narra di sentimenti forti e profondi: amore, amicizia, rimpianto e infinita nostalgia. Il titolo del volume si riferisce al gesto di Florine che l’1 gennaio del 1964 aveva gettato nel freddo Atlantico “il piccolo cuore rosso rubino” che si trovava “nella vetrinetta di mogano della nonna che ospitava la collezione di Grand, di cristalleria rosso rubino”. Un gesto che sanciva la resa di Florine, giacché “la mia adorata Carlie, la mia dolce, impertinente madre, aveva attraversato l’orizzonte e adesso era dall’altra parte, ed era più che probabile che non sarebbe più tornata”.
È facile intuire che le letture giovanili preferite di Morgan Callan Rogers siano state Il giovane Holden di Salinger e Il buio oltre la siepe di Harper Lee. Come perfetta cornice di un romanzo adatto anche ai lettori più giovani la descrizione degli anni Sessanta che sembrano trascorrere in un soffio nei quali Florine diventa adulta. “Il mio dolore per Carlie si era stagionato…”. Era un’epoca di grandi trasformazioni, “devo darvi una notizia davvero brutta. Stamattina a Dallas, in Texas, hanno sparato al Presidente Kennedy. Mi addolora dirvi che è appena morto”, a Liverpool nel Regno Unito 4 geniali scarafaggi avevano iniziato a rivoluzionare la musica dell’intero pianeta “Close your eyes and I’ll kiss you. Tomorrow I’ll miss you… ”, Mary Quant inventava la minigonna, Martin Luther King, paladino dei diritti civili degli afroamericani coltivava un sogno “I have a dream…” Anche la piccola Florine Gilhan aveva un sogno. Era lo stesso desiderio di Leeman perché “questo sapevamo l’uno dell’altro: che eravamo soldati veterani sul campo di battaglia del dolore”. Nell’America provinciale degli anni Sessanta, nel Maine affacciato sul Mar Atlantico, un cuore rosso rubino batteva forte senza mai scordare che “nel vasto oceano della vita diversamente veleggiamo, la mappa è la ragione, ma la passione è il vento” (Alexander Pope).
Morgan Callan Rogers è nata nel Maine, dove è cresciuta e ha lavorato come bibliotecaria, giornalista, attrice e insegnante. Un cuore rosso rubino in un freddo mare blu tradotto da Veronica La Peccerella, è il suo primo romanzo.
Autore: Morgan Callan Rogers
Titolo: Un cuore rosso rubino in un freddo mare blu
Editore: Elliot
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo: 16,50 euro
Pagine: 314