Una mostra per ricordare la Liberazione e la Resistenza, mettendo a confronto due generazioni di artisti: dal 20 aprile al 25 maggio, alla Casa della Memoria e della Storia i giovani studenti dell’Accademia di Belle Arti di Roma si confrontano con gli artisti che hanno partecipato e vissuto in prima persona la tragedia della guerra ma anche la ricostruzione civile e morale dell’Italia con la mostra “Il segno delle orme”. Coordinati da Dario Evola (che cura la mostra insieme a Pier Luigi Berto e Bianca Cimiotta Lani), Sabina Bernard, Alexandra Bolgova, Gianluca Brando, Laura Cirillo, Michele D’Aloisio, Francesco Di Traglia, Martina Donati, Mario Giordano, Renata Lefel, Gabriele Luciani, Giorgia Marzi, Luigina Massariello, Monica Neri, Uber Passatelli, Giovanni Sigrisi e Claudio Silvano rileggono con le loro opere un periodo drammatico che non hanno vissuto direttamente ma che è stato tramandato loro dall’esperienza e dai racconti di chi c’era. L’iniziativa nasce dalla Fiap, la Federazione Italiana Associazioni Partigiane presieduta da Vittorio Cimiotta. “Mi ha spinto la curiosità di vedere come vengono sentiti gli orrori della guerra da chi li ha vissuti e da chi li ha conosciuti attraverso i racconti dei nonni oppure dalle letture dei libri”, spiega a Il Recensore Cimiotta, testimone e vittima del conflitto che infiammò il mondo dal 1939 al 1945, che ha sempre sentito di dover dare il proprio contributo per tenere vivi i valori della Resistenza, sopratutto per le nuove generazioni, “affinché non si ripetano gli orrori della seconda guerra mondiale”. Cimiotta ha voluto questa mostra perché “l’arte è più efficace dei libri di storia o dei racconti degli anziani perché colpisce, nel caso della tragedia bellica vissuta, i sentimenti per la drammaticità”. Il catalogo della mostra (edito da Edizioni Ensemble che inaugura così la nuova collana “Nuance”) si discosta dai consueti libri d’arte. Il percorso tra le diverse opere si snoda accompagnato da ricordi e testimonianze che ne fanno quasi un libro di analisi storico-artistica. Burri, Guttuso, Carlo Levi, Renzo Vespigani, Franco Farnese, Zoran Music, Chagall, Tsuguharu Foujita, Graham Sutherland, Leoncillo Leonardi, Corrado Cagli, Käthe Kollowitz, Mino Maccari, Renzo Biasion, Otto Dix sono stati protagonisti dei “disastri della guerra” e hanno affidato alle loro parole, ai loro quadri e alle loro opere testimonianze dell’orrore quotidiano della guerra. Il catalogo è arricchito inoltre dalle riflessioni sulla memoria scritte da Daniele Nahum (vicepresidente della Comunità Ebraica di Milano), Daniele Regard (presidente dell’Unione Giovani Ebrei d’Italia), Carla di Veroli (del consiglio direttivo Aned di Roma), la studiosa Maria Cristina Mannocchi, Massimiliano Coccia (giornalista e co-fondatore di Edizioni Ensemble). Con loro anche una parentesi poetica dedicata al poeta di origine romeno Irving Layton, narratore commosso della tragedia dell’Olocausto, e una lettera che Antonio Tabucchi scrisse nel 2001 all’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi dalle pagine di MicroMega.