Maurizio De Giovanni firma un giallo avvincente, con un’ambientazione ricca di fascino ed estremamente realistica. L’opera è stata pubblicata per la prima volta dalla Fandango nel 2007; poi, nel 2011 e nel 2012, è comparso nella collana Fandango Tascabili.L’inverno del commissario Ricciardi è solo il primo episodio di una serie che attraversa le quattro stagioni. In una Napoli sferzata dal vento, verso la fine di marzo del 1931, il grande tenore Arnaldo Vezzi, celebre in tutto il mondo e favorito del Duce, viene trovato in un lago di sangue nel suo camerino. Siamo al Real Teatro di San Carlo e Vezzi è il protagonista di Pagliacci. Uomo presuntuoso, arrogante e amante delle donne, il tenore ha più di un nemico, non sarà quindi facile per la polizia trovare il colpevole. Facciamo così la conoscenza del commissario Luigi Alfredo Ricciardi, il risolutore dei casi più difficili, all’apparenza impossibili. Unico figlio del Barone Ricciardi di Malomonte, il commissario non avrebbe alcun bisogno di lavorare, ma la sua è una necessità: servire la giustizia, assicurare la punizione ai criminali è l’unico modo per alleggerire il peso che grava sulla sua anima, il “dono” che lo accompagna fin da quando era bambino, il Fatto, come lo definisce lui. Da sempre Ricciardi vede i morti nell’ultimo atto della loro esistenza, viene investito dal loro dolore profondo e ne ascolta le ultime, disperate, parole. Non è semplicemente un potere soprannaturale, ma una ferita che si riapre di continuo e che gli impedisce di condurre una vita normale. «Così era il Fatto, la sua condanna: gli arrivava addosso come il fantasma di un cavallo in corsa, senza dargli il tempo di evitarlo; nessun avvertimento lo precedeva, nessuna sensazione fisica lo seguiva se non il ricordo. Ancora una cicatrice sulla sua anima».
Personaggio ombroso, rude, mai sorridente, Ricciardi mostra, nel corso del racconto, una profondità d’animo straordinaria, sentimenti delicati tenuti debitamente nascosti, nessuno può vedere veramente dentro di lui, a parte, forse, il fedele sottoposto Raffaele Maione, l’unico vero amico dello scontroso commissario. Inviso ai suoi superiori per la recalcitranza nel rispettare le regole, temuto da coloro che sono costretti a lavorare con lui, il commissario riuscirà comunque a risolvere il caso in breve tempo senza farci mancare il colpo di scena finale.
Il senso del dolore è un giallo classico, ben scritto, che non lascia trapelare alcun sospetto sulla possibile soluzione del caso: fino alla fine l’assassino resta ben nascosto al lettore. Il fattore di maggior fascino del libro è, senza dubbio, l’ambientazione: una Napoli fredda a dispetto dell’incipiente primavera; vicoli ombrosi spazzati dal vento; personaggi a volte solari a volte inquietanti. Una cornice perfetta per un protagonista dal carattere in apparenza distaccato e ricco di chiaroscuri, ma che non mancherà di colpire profondamente il lettore.
Maurizio de Giovanni è nato nel 1958 a Napoli, dove vive e lavora. Nel 2005, con il racconto I vivi e i morti, protagonista il commissario Ricciardi, vince il premio nazionale Tiro Rapido per giallisti esordienti. Il senso del dolore è il suo primo romanzo, pubblicato nel 2006 con il titolo Le lacrime del pagliaccio, ora rivisto e aggiornato per Fandango Libri. È anche il primo di una serie dedicata alle stagioni del commissario Ricciardi, di cui Fandango Libri pubblicherà i prossimi tre titoli.
Autore: Maurizio De Giovanni
Titolo: Il senso del dolore. L’inverno del commissario Ricciardi
Editore: Fandango
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo: 9,00 euro
Pagine: 246
Articolo di Valeria Rago