La ventenne Caroline Bender con le sue coetanee cerca di ottenere Il meglio della vita, scritto da Rona Jaffe (Beat 2012). Cult di una generazione indicò alle giovani donne americane la via da seguire per emanciparsi attraverso il lavoro e la realizzazione di se stesse. “Ogni mattina, alle nove meno un quarto, si vedono emergere dalle viscere della metropolitana, uscire in fila dalla Grand Central Station, attraversare Lexington Avenue, Park Avenue, Madison Avenue, la Quinta Strada: centinaia e centinaia di ragazze”.
Un esercito femminile che partiva alla conquista del mondo, perché You deserve the best of everythings, ti meriti il meglio della vita. Una frase tra gli annunci lavorativi del New York Times diede a Rona Jaffe l’idea per il titolo del romanzo diventato a poche settimane dalla sua pubblicazione un bestseller, nel quale ciascuna donna si riconosceva ritrovando i suoi sogni, le speranze e la sua vita quotidiana. Caroline Bender “alle otto e tre quarti di mercoledì mattina, 2 gennaio” anche lei, come tante altre impiegate, uscì dalla Grand Central Station avviandosi verso downtown. Il viso grazioso e intelligente di Caroline brava ragazza di buona famiglia spiccava in quella “gelida, nebbiosa mattina di pieno inverno a New York”. La giovane era emozionata, perché “era il primo giorno del primo impiego della sua vita” come dattilografa presso la casa editrice Fabian che “occupava cinque piani ad aria condizionata in un edificio moderno di Radio City”.
The Best of Everything pubblicato nel 1958 da Simon & Schuster è un romanzo sulle ragazze che lavorano basato sull’esperienza della stessa Rona Jaffe che, dopo essersi laureata alla Radcliffe, aveva lavorato per quattro anni presso la casa editrice Fawcett Pubblications passando in breve tempo da impiegata a editor, come avviene alla protagonista del suo primo libro. “Erano le nove e la sala andava rapidamente popolandosi di ragazze, nessuna delle quali badava a lei”. L’ambiziosa Caroline donna in carriera, Mary Agnes “magra, scialba, coi capelli neri e ondulati” dalla vita programmata, April Morrison “grandi occhi azzurri e lentiggini sul naso ben disegnato”, Gregg Adams attrice e segretaria provvisoria della temibile Miss Amanda Farrow, Barbara Lemont così giovane e già divorziata con una bambina piccola. Sono tutti stereotipi per descrivere eterne fidanzate, aspiranti tali o “ragazze single alle prese con il primo impiego in città, minuscoli e costosi appartamenti in condivisione, l’esaltante libertà delle chiacchiere tra amiche, e poi il sesso, la verginità, l’aborto, le prime esperienze di mobbing, la ricerca del principe azzurro, il miraggio del matrimonio”. Così ha scritto Daniela Pagani nella bella postfazione La giungla nel rossetto pubblicata nell’edizione Neri Pozza (2007) del volume. In questa interessante e realistica cronaca proveniente dall’America degli anni Cinquanta dove le donne cercavano percorsi alternativi alla solita, scontata carriera matrimoniale, gli uomini appaiono come relegati in un angolo, sbiaditi, privi di colore, messi in ombra dalle giovani in cerca di riscatto. L’autrice in una delle sue ultime interviste concesse definì il suo bestseller come “una storia molto umana e universale sulla differenza tra ciò che una donna vuole e ciò che invece si trova ad avere”. Un libro coinvolgente che ripropone l’eterno dilemma su come si possa conciliare successo professionale con quello personale. Lavoro e carriera o matrimonio e figli? Come conquistare oggi come ieri “il meglio di ogni cosa?” “Non lasciarti intrappolare da qualche bravo ragazzo che la tua famiglia ti metterà davanti. Tu hai cervello, hai un futuro … sposa soltanto un uomo che rispetti. Se ti sposi con uno che non rispetti abbastanza, ne morirai”.
Per chi volesse approfondire l’eterno dibattito donna – lavoro segnaliamo questo interessante articolo Il valore delle donne di Cinzia Sasso apparso sul quotidiano La Repubblica il 20 Febbraio scorso. “Se quel famoso impegno preso a Lisbona (1), il 60 per cento delle donne occupate, diventasse realtà, in Italia il Pil salirebbe del 7 per cento”.
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2012/02/20/il-valore-delle-donne.html
(1) Strategia di Lisbona programma di riforme economiche tra le quali uguali opportunità per il lavoro femminile approvato a Lisbona nel 2000 dai Capi di Stato e di Governo dell’Unione Europea.
Rona Jaffe (1931 – 2005) ha scritto numerosi libri di successo, quali Class Reunion, Family Secrets, The Last Chance, Mr. Right is Dead.
Da Il meglio della vita tradotto da Marina Bonetti è stato tratto nel 1959 un film di successo The Best of Everything regia di Jean Negulesco interpretato da Hope Lange, Diane Baker, Suzy Parker, Stephen Boyd, Louis Jourdan e una magnifica Joan Crawford.
Autore: Rona Jaffe
Titolo: Il meglio della vita
Editore: Beat
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo: 9,00 Euro
Pagine: 560