“Il Dono” di Ted Gup (Il Saggiatore 2011) è un piccolo gioiello di Natale, una lettura che non si dimentica. È il dicembre 1933, in piena Grande Depressione: un Natale di miseria a Canton, cittadina dell’Ohio, dove uno sconosciuto benefattore, sotto lo pseudonimo di B.Virdot – che si rivela dalle prime pagine essere il nonno dell’autore – annuncia sul giornale locale di voler dare 10 dollari a 75 famiglie, chiedendo loro di raccontare per lettera le proprie disavventure.
Ne arriveranno a centinaia: lettere semplici e splendide, di una generazione cui le privazioni non avevano tolto neppure un briciolo di dignità. E che diventerà nella storia americana la cosiddetta “Great Generation”, passando dalla Depressione alla Seconda Guerra Mondiale. Alle tante persone che aspettavano quel Natale avendo perso tutto si intreccia e sovrappone quella della famiglia dello scrittore, soprattutto i segreti del nonno, proprietario di un negozio di vestiti a Canton, che prima della recessione economica era una prospera città industriale, sede tra le altre della fabbrica di aspirapolveri Hoover.
Grazie alle doti narrative dell’autore – reporter investigativo al Washington Post e allievo di Bob Woodward, che con Carl Bernstein svelò lo scandalo del Watergate costringendo il Presidente USA Richard Nixon alle dimissioni – il romanzo sfugge ad ogni facile retorica e riesce a commuovere mostrando gli effetti della depressione sulla gente comune, in tutta la sua semplice e tremenda brutalità. Gup ha ritrovato le lettere in una vecchia valigia di cuoio conservata gelosamente per decenni dai nonni, e ha ricostruito le storie di padri, madri, vicini, persino bambini, che si affidarono alla generosità di Virdot. Leggerle è commovente. Nella loro semplicità, ripetizioni ed errori di grammatica. Importanti per ciò che dicono e per il tanto che non dicono: era una generazione troppo orgogliosa, troppo gelosa della propria dignità conquistata duramente, per lamentarsi seppur con uno sconosciuto. Ogni lettera diversa dall’altra, ognuna con la sua storia di dolore e coraggio, da quella dell’industriale in rovina a quella del negoziante, dall’adolescente alla giovane madre che vuole comprare un paio di scarpe per il figlio.
Giovani e anziani, colletti bianchi e tute blu, tutti in quel gelido dicembre alla ricerca di un lavoro introvabile. Come l’imbianchino James Brownlee, 73 anni, che scrisse: “Sto facendo qualcosa che non ho mai fatto prima, cioè chiedere qualcosa che non ho guadagnato. Voglio dirle come più di qualsiasi altra cosa preferirei avere un lavoro per potermi sostenere. (…). Mi sento orgoglioso di dire che mi sono messo in lista per lavori stradali o pittura dei ponti ma finora non sono stato chiamato”. Una storia vera che in ogni pagina ci ricorda come la comunità sia “più di un collettivo interesse personale”. E che fa riscoprire il valore del Dono, con la D maiuscola: “non un atto di grandiosità governativa, ma un gesto di compassione umana”.
Ted Gup, ex reporter del Washington Post e di Time magazine, ha scritto il bestseller The book of Honor e Nation of Secrets. È docente e preside del Dipartimento di giornalismo all’Emerson College.
Autore: Ted Gup
Titolo: Il Dono
Editore: Il Saggiatore
Anno di pubblicazione: 2011
Pagine: 298
Prezzo: 17,50 euro