Cosa ne sarebbe del mondo se un esperimento scientifico-militare ambizioso quanto pericoloso sfuggisse al controllo? E’ quel che accade ne “Il passaggio” di Justin Cronin (Mondadori 2011) che – nel corso delle sue 888 pagine – tratteggia, prima (nel 2018) l’avvento dell’apocalisse virale, poi la situazione post-apocalittica e di progressivo “arretramento” della civiltà dei successivi 100 anni.
Il sogno di sconfiggere malattia e invecchiamento (tutto parte da un virus inoculato in un ristretto numero di cavie umane allo scopo di potenziare il sistema immunitario) si trasforma in un incubo di dimensioni planetarie, capace di cancellare in un breve arco di tempo quello che la civiltà è stata o ha costruito.
I “mingherli”, poveri resti umani nelle auto abbandonate, le biblioteche bruciate, i computer che non servono più a nessuno sono i simboli di una civiltà orami irrimediabilmente cancellata.
I protagonisti si avvicendano all’interno del romanzo, che racchiude le storie di un’umanità persa. Il Dottor Lear, l’agente dell’FBI Brad Wolgast e poi la Zia, Peter, e, soprattutto l’enigmatica Amy, la cui presenza aleggia su tutto il romanzo, unica speranza di rinascita per i sopravvisuti.
Come i personaggi, nel romanzo cambia più volte anche l’ambientazione (la foresta boliviana, la base militare in Colorado, la colonia), ma il talento visionario dello scrittore rende sempre vivide le scene descritte, per cui non stupisce che Ridley Scott abbia deciso di fare del libro la sceneggiatura di un film.
Se il tema non è nuovo (è stato anche al centro di molte pellicole horror relativamente recenti, da 28 giorni dopo a Io sono Leggenda), è anche vero che etichettare questo libro semplicemente come horror non renderebbe giustizia alla sua ricchezza e complessità: i personaggi bene delineati, le loro storie segnate dal dolore, dalla perdita, dalla nostalgia per un mondo perduto o dalla speranza per un futuro troppo incerto ne fanno un romanzo completo.
Le speranze di rinascita affidate ai nuovi nati crollano nel finale che lascia l’amaro in bocca. Ma si tratta del prodromo di un seguito: questo primo romanzo, infatti, è soltanto il primo volume di una pianificata trilogia.
Justin Cronin (New England, 1962) professore di letteratura inglese alla Rice University, vive a Huston, in Texas, con la famiglia. Il suo primo libro, Mary and O’Neil, ha vinto il prestigioso premio Pen/Hemingway.
Autore: Justin Cronin
Titolo: Il passaggio
Editore: Mondadori
Anno di pubblicazione: 2011
Prezzo: 22 euro
Pagine: 888