“Chiudete gli occhi per un secondo. E tornate indietro nel tempo: a prima dell’era del computer, a quando di Steve Jobs o Bill Gates non parlava nessuno. Siamo nel 1955. La Seconda Guerra Mondiale è terminata da appena una decina d’anni. Il boom economico è alle porte. Il 5 aprile, Winston Churchill si dimette da Primo Ministro del Regno Unito.”
“L’Italia, tanto per dire, entra a far parte delle Nazioni Unite il 14 dicembre. Il mese precedente va in onda la prima puntata del quiz televisivo Lascia o raddoppia? condotto da Mike Bongiorno. A San Francisco, intanto, nasce colui che vent’anni più tardi introdurrà sul mercato il primo personal computer, il ragazzo prodigio dell’informatica, l’inventore di iPod e successivamente di iPhone.“.
Quella di Steve Jobs è una storia avvincente di una vita intensa e di una storia che ha come assoluta protagonista una bruciante personalità: ovvero quella di un imprenditore creativo, poliedrico, entusiasta del suo lavoro, la cui passione psicopatologica per la perfezione lo ha portato a rivoluzionare diversi settori dell’economia: personal computer, film d’animazione, musica, telefonia, computer portatili, e il publishing digitale. Nel momento in cui l’America è alla ricerca di modi innovativi per continuare a mantenere il proprio vantaggio tecnologico, e mentre le corporation di tutto il mondo stanno cercando di fare affari nell’era digitale, Jobs si è posto pone icona definitiva di inventiva e fantasia applicate in soluzioni geniali. Sapeva che il modo migliore per creare valore nel ventunesimo secolo era quello di collegare la creatività alla tecnologia.
E la Apple è una società in cui sono stati fusi voli pindarici di creatività e notevoli performance di alta ingegneria informatica. A titolo di esempio come testimonianza di ciò che è la Apple, basti pensare a come in miriadi e miriadi di film hollywoodiani, in numerosissimi passaggi all’interno delle pellicole, vi siano rimandi diretti logo ormai conosciuto in tutto il mondo della “mela”. Di Steve Jobs si può con assoluta certezza dire che sia stato uno degli uomini più potenti e dinamici del pianeta. La parola “innovazione” per lui non ha avuto mai limiti di sorta, e lo ha dimostrato con cifre, dati alla mano, in tutto il mondo della tecnologia, del marketing e del design. Rispetto alla più “nazional-poplare” Microsoft di Bill Gates, da anni la Apple ha una posizione di dominio sul mercato informatico, audio e della telefonia mobile, produce tendenze, diventa cool, modifica stili di vita, va oltre il “costume società”, raccoglie attorno a sé una comunità di “Mac adepti”letteralmente ipnotizzati da tutto ciò che appartiene all’universo creato da Jobs Un’ipnosi di massa dovuta al suo carisma, alla sua complessità di uomo che per quello che ha realizzato in vita è paragonabile a un vero e proprio Re Mida. Ma non è tutto oro quel che luccica. Numerosi testimoni lo dipingono come un uomo posseduto dal demone del lavoro, che ha condotto molti dei suoi collaboratori ad allontanarsi per rabbia e disperazione. Per contro, chi ha “resistito” al suo fianco ne ha ricavato grandissime lezioni di vita in fatto di carattere, leadership, e valore di collaborazione.
Questo lavoro intrigante di Riccardo Bagnato (classe 1972 e autore di diverse pubblicazioni di grande successo) dal titolo “iJobs – Biografia non autorizzata di Mr Apple” edito da Manni, racconta in maniera “non autorizzata” la storia di questo immenso “illuminato” dell’era digitale. Fa appassionare alle sue intuizioni e alla sua eccezionalità, senza omettere sconfitte, errori, ingenuità, le rare grossolanerie, e porta il lettore a farsi un’idea del personaggio, anche attraverso le numerose testimonianze di chi ha lavorato al suo fianco, di chi ha collaborato con l’uomo che alchemicamente ha trasformato il superfluo… necessario.
“La voce è debole. Lo sguardo basso. Si percepisce la fatica con cui pronuncia le prime parole dopo che il sindaco di Cupertino, Gilbert Wong, fatti gli onori di casa, annuncia la presenza dell’ospite illustre: «Come tutti voi sapete, la città è famosa per Apple Computer. Siamo quindi estremamente orgogliosi di avere Steve Jobs qui con noi questa sera a presentarci qualcosa di speciale… Mr Jobs…». Scatta l’applauso. Qualche flash di macchina fotografica. Jobs si avvicina, sorride e ringrazia. Sarà questa l’ultima apparizione pubblica di Mr Apple. Quattro mesi dopo, il 5 ottobre 2011, la sua azienda darà l’annuncio: Steve Jobs è morto.”
Libro assolutamente imperdibile per quanti vogliano capire il mondo dell’informatica nella sua storia, una storia che ci ha fatto divenire quello che noi siamo oggi!
Riccardo Bagnato (Modena, 1972) è giornalista. Dal 2000 è responsabile del portale di informazione “Vita.it” e scrive sull’omonima rivista. Dal 2005 collabora con “Repubblica.it” per cui segue il mondo Apple. Esperto di non profit e nuove tecnologie ha collaborato anche con il manifesto, Alias e RollingStone. Tra le pubblicazioni recenti, il saggio Armi d’Italia, protagonisti e ombre di un made in Italy di successo (Fazi 2008), con Benedetta Verrini.
Autore – Riccardo Bagnato
Titolo – iJobs – Biografia non autorizzata di Mr Apple
Editore – Manni
Anno di pubblicazione: 2011
Pagine: 208
Prezzo: 13,60 euro