“Nei primi giorni dell’autunno dei miei quattordici anni, come se perseguissi qualcosa, il mondo mi sembrava risplendere di un colore ben preciso“, queste le prime righe dell’ultimo libro di Banana Yoshimoto “High & Dry. Primo Amore“(Feltrinelli, 2011) che riescono a racchiudere tutta l’essenza del romanzo.
La protagonista è un’adolescente che si affaccia alla più bella esperienza della vita, l’amore, e lo fa con la consapevolezza di quanto è importante quello che le sta accadendo. Per questo studia ogni sua sensazione con attenzione e coltiva ogni piccolo dolore o gioia come una piccola pianta che sta per crescere in lei. Fantastico! ma un tantino irreale se si pensa alle nuove generazioni occidentali che invece si lasciano travolgere dalle emozioni di qualunque tipo siano. Yuko, così si chiama la quattordicenne, si ascolta e rende partecipe di queste sue nuove emozioni sia l’amato che ha il doppio dei suoi anni, che sua madre, persona con la quale vive e con cui ha uno splendido rapporto di amicizia.
Pertanto il libro racconta anche con il tipico garbo dell’autrice giapponese un rapporto familiare che mette in luce la mancanza della figura del padre, lontano per affari e che vive nell’immaginario di Yuko come persona speciale più di quanto non sia in realtà. La mamma invece è molto presente, ma non certo in maniera ossessiva. Con lei Yuko condivide tutto ed insieme si concedono l’unico lusso a loro possibile, mangiare tanti gelati nella gelateria più famosa della loro città che diventa luogo di incontro, quasi sacro, dove parlare e confidarsi. E poi c’è lui, Kyu, il maestro di disegno, oggetto di questo primo innamoramento, all’inizio perplesso sul lasciarsi andare con una ragazzina tanto più piccola, ma che poi accetta questo amore che non è ancora passione, ma sentimento carezzevole che avvolge e fa bene. Con Kyu Yuko è in grado di vedere cose che gli altri non vedono, piccoli folletti verdi che fuoriescono dal fusto delle piante, omini fantastici che sono reali solo per loro, e questo fatto li unisce ancora di più.
Un romanzo dunque sospeso tra realtà e immaginazione in cui vengono messi in risalto l’incanto sottile del primo turbamento, la tenerezza dei sentimenti e la difficoltà di diventare grandi. Uno dei migliori della Yoshimoto che continua a raccontarci la vita quotidiana con quella magia che solo lei riesce a trovare anche nelle cose più semplici. Per la Yoshimoto come per la protagonista di High & DrY non c’è nulla di banale e lo confermano le ultime righe a chiusura del libro: “Avrei continuato per sempre a cercare piccoli miracoli. Era la mia battaglia, era la mia stessa vita”.
Banana Yoshimoto nata a Tokyo nel 1964, ha conquistato un grandissimo numero di lettori in Italia a partire da Kitchen, pubblicato da Feltrinelli nel 1991. A seguire N.P., Sonno profondo, Tsugumi, Lucertola, Amrita, L’ultima amante di Hachiko, Honeymoon, Paesaggio triste, Arcobaleno, L’abito di piume, Ricordi di un vicolo cieco, Delfini.
Autore: Banana Yoshimoto
Titolo: High and dry
Editore: Feltrinelli
Anno di pubblicazione: 2011
Pagine: 108
Prezzo: 10 euro