Oltre alle tristi cronache dei giornali, della cultura e tradizioni del Pakistan si legge poco o nulla in Italia. Prova a rimediare la scrittrice italo marocchina Anna Mahjar Barducci nel bel libro Pakistan Express (Lindau, 2011).
Con un’introduzione di Oliviero Toscani, il volume ci porta a conoscere il Paese asiatico in modo brillante, leggero ma sempre attento alle contraddizioni, i rischi politici e la miseria che ancora attanagliano il Paese.
La scrittrice parte proprio da Abbottabad, la cittadina nel Nord del Pakistan dove è stato trovato e ucciso Osama Bin Laden, e tratteggia in veloci ed efficaci capitoli, come piccoli quadri senza la pretesa di diventare trattati di storia e geopolitica, storie, cultura e tradizioni di un Paese in bilico tra antico e moderno, enormi ricchezze e estreme povertà, e le tendenze oscurantiste di una parte della società e del clero e il pericolo del terrorismo, a cui fa da contraltare il coraggio di tanti giovani che sognano un futuro diverso per sé e per il proprio Paese.
Dalle feste nascoste, persino party sfrenati che nulla hanno da invidiare a quelli dei ragazzi occidentali, alle giovani donne che lottano per i propri diritti e non accettano di dover indossare solo il shalwaar kamez, la veste tradizionale per le donne pakistane, che ne nasconde le forme, fino agli intellettuali pakistani esuli all’estero. Dalle antiche città alla bellezza struggente della natura, vallate, ghiacci e boschi tra le più alte montagne della terra, “le vallate verdi, la via della Seta che conduce al mitico K2 e poi il mese dei monsoni, quando l’aria si carica di umidità e calore e le abbondanti piogge producono quasi l’effetto di un rituale di purificazione”.
Un percorso di riscoperta, e anche un’affermazione di orgoglio e di diversità rispetto a un’immagine del Pakistan in parte vera ma anche stereotipata (“Questi non siamo noi/abbiamo perso per la strada la lezione del vivere insieme/Adesso, abbiamo paura l’uno dell’altro” recita una canzone pakistana contro il terrorismo, che l’autrice ripete più volte), che passa anche, secondo un filone letterario sempre più affermato, dalla cucina: ogni capitolo è intervallato da ricette tradizionali pakistane, descritte con particolare attenzione alle diversità regionali, dal the salato delle valli del Kashmir al pollo speziato del Punjab. Ed è una storia di cibo e amore anche quella che chiude il libro, con le vicende di un giovane pakistano emigrato a Londra e tornato nel suo Paese d’origine per aprire un ristorante che unisca modernità occidentale e tradizione pakistana. Riceverà le minacce dei fondamentalisti, ma non si darà per vinto.
Anna Mahjar Barducci, giornalista e scrittrice italo marocchina, è vissuta e ha studiato in Pakistan nei primi anni della lotta contro il terrorismo di Al Qaeda. Ha incontrato figure chiave della cultura e politica pakistana, tra cui l’ex premier Benazir Bhutto pochi mesi prima del suo assassinio. È presidente dell’Associazione Arabi Democratici Liberali che ha sede a Roma.
Autore: Anna Mahjar Barducci
Titolo: Pakistan Express
Editore: Lindau
Anno di pubblicazione: 2011
Prezzo: 13,50 euro
Pagine: 168>