È una storia d’amore simile a una tragedia antica quella tra Leila e Said nel romanzo “Lo specchio del mio segreto” di Samar Yazbek (Castelvecchi editore, 2011).
Lei appartiene alla setta minoritaria degli Alawiti – la stessa dell’attuale presidente Bashar al Assad – splendida attrice, sorella di un dissidente imprigionato e torturato dal regime, lui ufficiale dell’esercito fedelissimo al Presidente.
Attraverso continui flashback, il romanzo racconta una storia d’amore fin dall’inizio impossibile e perduta, che provoca e in qualche modo rappresenta l’ascesa e la caduta personale dei due protagonisti: Leila grande attrice a Damasco, amante di uno degli ufficiali più temuti del regime e poi imprigionata, torturata, rovinata nel corpo e nell’anima da anni di carcere. Lui, Said Nasser, asserragliato alla morte del suo Presidente e protettore in una fortezza nel suo villaggio d’origine, impaurito e prigioniero di ricordi e sensi di colpa, del profumo di lei che non riesce a dimenticare.
La Yazbek parla di una Siria antica, delle persecuzioni subite nei secoli dalla setta Alawita a cui Leila appartiene, di villaggi dove la vita è ancora fatta di leggende e superstizioni, con una lingua potentemente simbolica che attraverso le sofferenze del passato ci ricorda però anche la Siria di oggi, teatro di una rivolta silenziosa e drammatica praticamente ignorata dai governi occidentali. Come una tragedia antica il romanzo procede per simboli, immagini quasi oniriche e surreali che sembrano uscire direttamente dalla mente dei protagonisti. Ma al tempo stesso in ogni pagina il passato, l’amore, la storia, sono molto concreti, reali e per questo dolorosi.
Il costante ritorno del passato è parte essenziale del libro e del rapporto tra Said e Leila, che come la sua setta crede fermamente nella reincarnazione. Nel libro della scrittrice siriana l’uomo sembra spesso minuscolo, in preda ai capricci del destino come nelle storie degli antichi, e al suo stesso passato. Come dice Leila al fratello Ali nel loro ultimo incontro: “Non sono sicura di niente di quello che mi accade intorno. Siamo tutti polvere. La mia pelle è polvere. I nostri corpi, terra e polvere. A volte stento quasi a credere che esisto, tranne quando mi vedo in televisione. I miei fantasmi mi consumano, mi torturano”.
Samar Yazbek, nata a Jable (Siria) nel 1970, si è dedicata allo studio della letteratura araba prima di intraprendere la carriera di giornalista e sceneggiatrice. Un suo reportage dedicato al problema delle spose-bambine ha ricevuto il premio per l’informazione sociale bandito dall’UNESCO nel 2004. Vive a Damasco, dove lavora per la televisione siriana oltre che per il web magazine “Nisà Suriya” (nesay.org) dedicato ai diritti umani e all’emancipazione femminile. Della Yazbek Castelvecchi ha pubblicato anche “Il profumo della cannella”, censurato in Siria.
Autore: Samar Yazbek
Titolo: Lo specchio del mio segreto
Editore: Castelvecchi
Anno di pubblicazione: 2011
Pagine: 249
Prezzo: 16 euro