“I love Ju” di Jonathan Arpetti (Cult Editore) non è un libro per tutti. Per capirlo basta il sottotitolo “Il romanzo d’amore sulla Juventus”. Per quanto lui dica che in fondo anche gli altri tifosi alla fine del libro possono prendersi la loro piccola soddisfazione, vedendo la Juve ri-perdere nella famigerata finale di Champions League del 23 maggio 2003 con il Milan a Manchester.
Il romanzo di Arpetti è la storia dell’eterno dilemma di ogni tifoso, tra donna e pallone, partita o fidanzata, portata qui all’estremo perché il protagonista Giacomo non è un tifoso normale, ma un supertifoso juventino, che cerca disperatamente di conciliare l’amore per la squadra con quello per la fidanzata, che guarda caso si chiama Julia e alla soglia dei trent’anni non vuole altro che matrimonio e figli, resistendo alle tentazioni di fronte alla sua ex compagna di scuola Monica.
“È nato tutto nel 2003 dopo la sconfitta di Manchester” racconta Arpetti, che prima di I love JU aveva scritto diversi racconti e un altro romanzo, ma ha sempre avuto il sogno di conciliare la passione per il calcio e quella per la scrittura. “volevo che scrivere fosse un segno di rivincita, una manifestazione di orgoglio juventino sempre e comunque. Anche dopo le sconfitte, dopo Calciopoli” continua lo scrittore. E se a un non appassionato di calcio il libro di Arpetti può sembrare a tratti eccessivo, lui spiega che voleva intrecciare “due passioni forti, amore e calcio: una lotta alla pari che ogni italiano, chi più chi meno, prova nella vita”. Arpetti è nato juventino: “ricordo le partite di Platini quando avevo dieci anni”, dice assicurano con precisione quasi matematica che “un anno su tre la Juve mi ha fatto gioire”. Per il protagonista Giacomo, Jonathan si è ispirato semplicemente a se stesso, ma “elevando all’ennesima potenza l’essere tifoso, per creare un personaggio caricaturale, un libro forte: è un libro sulla juventinità, quindi anche sui suoi eccessi”.
Arpetti è riuscito a far pubblicare il suo libro vincendo un concorso letterario organizzato da Radio 24 e Cult Editore durante la fiera del libro di Torino: per vincere bisognava inizialmente presentare il proprio libro telefonando alla radio e spiegandone la trama in modo convincente. I love Ju potrebbe ricordare i romanzi di Moccia, ma Arpetti rifiuta in qualche modo il paragone, ammettendo di aver iniziato a leggere un libro di Moccia senza finirlo: “Trama interessante, ma scrittura senza fantasia”. Anche se apprezza la storia di “Tre metri sopra il cielo”, bestseller partito dal basso prima con un piccolo editore, poi addirittura fotocopiato dai ragazzi romani prima di essere riscoperto dal grande pubblico. Per la promozione di “I love Ju” Arpetti ha avuto l’appoggio della stessa Juventus, che lo ha invitato a presentare il suo libro in diversi eventi degli Juventus club. Modelli letterari? Il Nick Hornby di “Febbre a 90”, “mi piacerebbe ripercorrere la sua storia, dice Jonathan che ha già iniziato a scrivere un nuovo libro, protagonista Del Piero: “un personaggio da romanzo, sono cresciuto vedendolo giocare”.
Jonathan Arpetti è nato a Macerata 38 anni fa. Nel 2007 ha partecipato al concorso letterario Coop forwords con il racconto “Maria” che è stato selezionato e pubblicato nel volume “Tracce di realtà” edito da Bohumil. Nel novembre 2007 ha pubblicato il suo primo romanzo, “Fino alla fine del mondo” (Giovane Holden editore), da cui è stata tratta la rappresentazione teatrale Rifrazioni.
Autore: Jonathan Arpetti
Titolo: I love Ju
Editore: Cult
Anno di pubblicazione: 2010
Prezzo: 14 euro
Pagine: 330