Ebbi un po’ di stupore quando lessi dell’uscita di “Vita allegra di un genio sventurato“ (Skira, 2011), una sorta di biografia di Benvenuto Cellini, curata, pensata e realizzata da Marco Messeri.
Il nome mi ricordava un po’ di cose, anzi molte cose. Ma Marco Messeri chi? L’attore? L’anarchico di Fughe da fermo? Il malato di mente di Ricomincio da tre? Saverio de La messa è finita? Il vecchio innamorato de La prima cosa bella? Mi informo. Sì, è proprio lui.
Poi leggo il nome della casa editrice: Skira. Mi sono perso qualcosa: se pubblicano un libro del genere l’autore ne deve conoscere di Benvenuto Cellini, loro di arte ne capiscono e ne capiscono molto. Sono io che di Benvenuto Cellini, semmai, ne so poco e niente.
Chiedo ad un’amica storica dell’arte e mi faccio dire qualcosa. Mi parla di marmi, busti, medaglie, crocefissi, sigilli, sculture. Poi mi nomina la Vita, la sua autobiografia, e mi dice: “È una pagina importante della letteratura italiana”. Le rispondo che l’ho studiata in qualche esame all’università ma di non averla mai letta. Quest’ultima parte la dico a bassa voce anche perché penso che addirittura il libro non mi sia mai passato tra le mani. “Quello che ricordo sono le invenzioni linguistiche e le invettive”; lei fa sì con la testa, sorride. “Dovresti leggerla. Anzi, inizia da un altro libro, un testo, una biografia di un certo Marco Messeri…” Non conosce l’attore. Probabilmente non ama Nanni Moretti o Massimo Troisi ma almeno non ha i miei paraocchi e seguo il suo consiglio.
Leggo e leggo e leggo. Entro nella “narrazione” dell’autore. Cerco di comprendere Cellini negli interstizi lasciati qua e là, provo a capirne (o a carpirne?) il genio. Messeri recita ma a parlare è lo scultore, l’artista fiorentina. Mi ritrovo scaraventato nella Firenze del Cinquecento, mi sembra di vederlo in faccia, cercare su di lui, le rughe del volto e del tempo.
Lo trovo imbiancato e, non so perché (anzi lo so), me lo immagino tondeggiante e barbuto, quasi sovrappongo l’attore di questa “storia” con il suo autore.
Lo trovo seduto a lavorare o a scrivere, secondo il momento. Un passo indietro, poi un altro, fino a rivivere, con lui, la sua gioventù. Scopro ad uno ad uno gli avvenimenti, i passi fondamentali di una vita, della vita di un genio che, raccontati da Messeri assumono i tratti della favola o del mito anche quando sono drammatici (l’omicidio dell’orafo Pompeo de Capitaneis, la prigionia, etcetera)
Marco Messeri – attore, regista, comico, sceneggiatore e musicista – ha lavorato per il teatro, la televisione e il cinema. È stato diretto da alcuni tra i più celebri registi italiani, da Paolo Poli a Massimo Troisi, da Carlo Mazzacurati a Francesca Archibugi, da Nanni Moretti a Paolo Virzì. Nel 2010 per Emons ha realizzato l’audiolibro delle Favole di Lafontaine. Nel 2011 ha pubblicato con l’editore Skira il suo primo romanzo Vita allegra di un genio sventurato, sulla vita di Benvenuto Cellini.
Autore: Marco Messeri
Titolo: Vita allegra di un genio sventurato
Editore: Skira
Anno di pubblicazione: 2011
Prezzo: 16 euro