Una sala importante, quella del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale a Genova, per la presentazione, il 20 settembre scorso, dell’ultimo libro di Giovanni Allevi “Classico ribelle“(Rizzoli, 2011). Gli organizzatori lo sapevano bene che quando si tratta di Allevi il pubblico è folto per questo la scelta della capiente e prestigiosa sala nel cuore della Superba che in effetti, come previsto, si è totalmente riempita, lasciando anche gran parte dei presenti in piedi.
Lui è arrivato puntuale con quel suo modo di fare tra l’impacciato e il folletto dei boschi, a testa bassa, con i ricci che ondulavano al passo e rivolto al suo pubblico ha detto semplicemente:”Come va?”. A condurre l’incontro il giornalista Renato Tortarolo del Secolo XIX che subito ha chiesto all’artista:
T.- Perché scrivere un libro quando le tue idee le esprimi al piano?
A.- Io sono ansioso, ho pensieri ricorrenti di giorno che mi tormentano anche di notte. Li ho messi per iscritto.
T.- L’effetto del pubblico non è più forte dei pensieri ansiosi?
A.- Sì, evviva. L’opera d’arte è liberatoria per chi la fa, ma ricordiamoci che si realizza nell’ascoltatore. Sono io che dovrei chiedere l’autografo a chi mi ascolta, non il contrario.
T.- Cosa vuoi dire, che l’opera d’arte si realizza in quella signora in 3a fila che ti ascolta?
A.- Se io guardo le nuvole, io vedo qualcosa, un’altra persona vede qualcos’altro, anche nella musica accade lo stesso. Nella comunicazione musicale la magia scatta nell’emozione di chi ascolta in maniera di versa per ogni individuo.
T.- Come capire che la tua opera d’arte è attuale?
A.- Esistono elementi indicativi della contemporaneità. La ritmica quando entra nella classica crea qualcosa che la rende contemporanea e fa parte dello spirito del tempo. Anche Mozart oggi scriverebbe qualcosa di diverso.
La grandezza del passato ti schiaccia e ci vuole ribellione per venirne fuori. Intendiamoci bene, la mia ribellione è pacifica, ma vuol essere un inno al presente.
T.- Raffaello ai suoi tempi avrà pensato quello che pensi tu?
A.- Penso proprio di sì. Io amo il passato, ma ne prendo distanza.
T.- Suonare stanca?
A.- No, è bellissimo! Non si pensa a niente e va via l’ansia.
T.- E quando smetti di suonare cosa accade?
A.- L’applauso è la ricompensa. Intorno a noi c’è tanta desolazione, io però ho gran fiducia nella sensibilità nuova dei ragazzi. Loro vogliono esprimersi e raccontare il proprio mondo, lo fanno anche con me inviandomi i loro cd per chiedere consiglio e parere. Io li incoraggio a metterci sempre il cuore come ho fatto e faccio io di continuo, poi i risultati arrivano.
T.- Il pubblico cosa ama di te?
A.- La sua musicalità ha il suo perché anche senza senza i capelli ricci. Paganini è stato la prima rock star della storia. Io vorrei parlargli e dirgli: bravo, bravissimo! Comunque non tutti mi amano. Sono stato insultato da un gruppo di ragazzi del conservatorio di Milano, quello da cui sono uscito diplomato io, che mi hanno urlato: “vergognati!” Non ho ancora capito di cosa mi devo vergognare. Ho scritto questo libro per mettere in chiaro le mie idee.
T.- Un tuo album si chiama “Alien”. Cos’è l’alieno per te?
A.- Abbiamo bisogno di essere incantati, questo è l’alieno per me. Recuperare l’incanto e tornare ad essere bambino.
Genova l’altra sera quest’incanto sembra averlo recepito ascoltando le note della musica che Allevi ogni tanto, interrompendo l’intervista, concedeva sul pianoforte a coda, e il caldo applauso finale ne è stata ampia dimostrazione.
Giovanni Allevi compositore, pianista e direttore d’orchestra si è imposto come indiscusso protagonista della scena musicale internazionale. Laureato con Lode in Filosofia, diplomato con il massimo dei voti in Pianoforte e Composizione, ha inciso cinque raccolte di brani originali per pianoforte solo: 13 dita (1997), Composizioni (2003), No Concept (2005), Joy (2006) e Alien (2010), che hanno venduto centinaia di migliaia di copie in tutto il mondo. Con l’album Evolution (2008), ha sperimentato le sonorità complesse dell’orchestra sinfonica. Ha pubblicato con Rizzoli La musica in testa e In viaggio con la Strega (2008).
Autore: Giovanni Allevi
Titolo: Classico ribelle
Editore: Rizzoli
Anno di pubblicazione: 2011
Prezzo: 16 euro
Pagine: 144