Tenebra e bellezza della perfezione. Mentre leggiamo “Il volto oscuro della perfezione” (Avagliano, 2011), veniamo catturati dal fascino degli elementi del racconto: azione, personaggi, ambientazione, linguaggio consono ad ogni protagonista. Sono storie complete, terribili come solo la vita sa essere. La singolarità è che tutte parlano di arte, tutti gli eroi e gli antieroi sono creature che si muovono, vivono, lottano e muoiono per un’opera d’arte, per un quadro, una scultura.
Tutte queste brevi storie sono tenute assieme da una magistrale tensione unitaria. E accade che anche chi non ha mai capito nulla di arte pittorica e scultorea… incominci a scoprire cosa ha generato l’idea di un quadro, di una scultura! Ed è questa la peculiarità e la bravura della nostra autrice: lei sa che hanno fatto o pensato Leonardo da Vinci, Michelangelo o Raffaello… perché lei li ha osservati con la lente di chi ama l’arte, perché Roberta Lepri – come un demone – si è impadronita dei suoi protagonisti, senza timori reverenziali, senza paura di mostrarci il lato brutto del loro animo… e credo di aver capito il perché lo abbia fatto.
Quante volte ci siamo soffermati ad ammirare le opere di quei grandi? E dinanzi alla perfezione, abbiamo pensato che solo degli esseri perfetti potevano aver generato quei capolavori… E invece no! Roberta ha raccontato che quei grandi artisti erano uomini che sono riusciti ad estrarre vita dalla pietra perché hanno imparato a convivere anche con i loro riflessi infernali, perché non si può rappresentare la luce se non si conosce il buio, le ombre, l’orrore e le brutture che ogni uomo nasconde dentro di sé. E forse la creazione artistica è il riscatto di un’anima brutta, che ha voluto mostrare di essere capace di servire anche la vita.
Roberta ha usato questi racconti proprio per farci conoscere “Il volto oscuro della perfezione“. Dove ha raggiunto lei, scrittrice, la perfezione, è ne “Il sogno di Blonde”. Declama la brutta protagonista, fissando il quadro che rappresenta la bellezza della vita: “Tutti dovrebbero essere felici”. Leggendo questa frase, con la mente ancora stravolta dal rosa meraviglioso della bellezza nuda ritratta da Renoir, ci si commuove… e la goffa sgraziata Blonde diventa l’eroina dei reietti umani, di tutte le povere creature che hanno visto la felicità scorrere sempre davanti a loro, senza che mai una sola volta si sia fermata… Ma proprio quel quadro rappresenterà la fermata della felicità. E pare di sentirla, Blonde, finalmente rasserenata dal pensiero che forse è davvero così, che non esistono donne perfette, ma solo uomini che le sanno sognare.
Ed ecco il capolavoro di Roberta Lepri, i sentimenti di Blonde che – in una sola frase – donano ala e senso al racconto… e forse alla stessa concezione dell’arte, a ciò che spinge un artista a tentare d’imprigionare su una tela la bellezza e la verità: “Lei ce l’ha, per me, un sogno altrettanto bello?”
Roberta Lepri Nata a Città di Castello (Perugia), si è laureata in Lettere moderne all’Università di Siena con una tesi su Michelangelo. Attualmente vive e lavora a Grosseto. Vincitrice di numerosi premi letterari, ha pubblicato i romanzi Sulla terra, a caso (ExCogita, 2003), L’Ordine inverso di Ilaria(Guida, 2005, vincitore della X edizione del Premio Cimitile),L’Amore riflesso (Guida, 2006). Con Avagliano editore ha pubblicato La ballata della Mama Nera (2010) e Il volto oscuro della perfezione(2011).
Autore: Roberta Lepri
Titolo: Il volto oscuro della perfezione
Editore: Avagliano
Anno di pubblicazione: 2011
Pagine: 193
Prezzo: 14,90 euro
* Diritti dell’articolo di Adriano Petta