Dalla A alla Z, l’Italia fatta a “pezzi”, vivisezionata nei suoi difetti, nei suoi punti deboli e nelle sue mancanze. In “Alfabeto Italia” (Ginevra Bentivoglio EditoriA, 2010) di Aldo Marinelli, una raccolta di riflessioni e aneddoti illumina con sguardo lucido e critico su quanto resta da fare per migliorare questo Paese.
Si comincia, dunque, con la A di Ambiente. Affrontando questo tema quanto mai attuale, Aldo Marinelli mette a nudo un atteggiamento che certamente suonerà familiare al lettore: quello del “not in my backyard”, non nel mio cortile, non nel mio territorio. Ovvero, una forma mentis per la quale si tende a scaricare il problema sugli altri. Che si tratti di centrali nucleare, di pannelli solari, di infrastrutture o di qualsiasi altro intervento che ha un impatto sul territorio, la tendenza di alcuni è di dire no a oltranza, senza essere in grado di fornire alcuna alternativa. “Non si può dire no al nucleare in nome delle energie rinnovabili e dire poi no a una centrale eolica o fotovoltaica per l’impatto paesaggistico”.
Ampio spazio è dedicato al tema della giustizia. Sarà anche una considerazione ovvia, ma l’autore non può fare a meno di sottolineare che “una giustizia che funzioni, soggetta solo alla legge, fa paura. È troppo pericolosa per il potere, potrebbe ritorcersi contro”.
Il sistema giudiziario attuale appare fortemente compromesso dal persistere di privilegi. La durezza è riservata solo agli strati sociali più deboli, mentre “la delinquenza bianca, quella della corruzione e del malaffare, dell’evasione fiscale e delle ruberie, quella è solo un granello di sabbia in un meccanismo che è meglio non toccare, delinquenza di persone “per bene”, disgraziati e sfortunati da perdonare e riabilitare immediatamente”.
E arriviamo alla I di Istruzione. Anche in questo caso, si tratta di un tasto dolente. È indubbio che una formazione culturale adeguata fornisce gli strumenti per interpretare la realtà in modo critico e autonomo, e di conseguenza per poter essere dei cittadini attivi e consapevoli. “Fondamento e nutrimento della libertà”, la cultura è “la vera e unica forza di contrasto alla sopraffazione, al fanatismo, alla violenza. Non a caso i regimi controllano il mondo dell’informazione e avversano il libero insegnamento”.
Questo tema viene approfondito anche alla voce “Quarto potere”, dove si ritrae il sistema informativo italiano tra servilismo e spettacolarizzazione. Ma non si tratta solo di questo, né “è solo un problema di censura, che, seppur vietata, esiste eccome. È un problema di equilibri, di spazi, di visibilità, di capacità economica, di diffusibilità, di distribuzione”.
Moltissime, dunque, le problematiche affrontate. Ad alcune è dedicato maggior spazio, ad altre solo qualche spunto di riflessione. Quanto basta per riassumere, in questo abbecedario sui generis, i punti focali su cui sarebbe opportuno concentrarsi, per capire meglio com’è fatto il Paese, per capire meglio come cambiarlo. Come summa del discorso, si potrebbe scegliere la parola più generica, forse la meno significativa, ma che sembra in qualche modo trasversale a tutte le altre: K come Kaos. “Il kaos italiano non è mancanza di regole, ce ne sono anzi troppe. Non è trasformazione disordinata, anzi. È immobilismo quasi perfetto, un meccanismo diabolico, illusorio e avviluppante, sorretto dalla finzione”.
Aldo Marinelli (1949), romano. 32 anni in magistratura.
Autore: Aldo Marinelli
Titolo: Alfabeto Italia
Editore: Ginevra Bentivoglio EditoriA
Anno di pubblicazione: 2010
Prezzo: 18 euro
Pagine: 344