Una storia di padri e figli, di colpevoli e di innocenti, di giustizia e di mala giustizia, di meteorologia che alle volte tira brutti scherzi, quella che Andrea Vitali racconta nel suo ultimo libro “La leggenda del morto contento” (Garzanti, 2011). Un libro che si differenzia dagli altri precedenti per una sorta di pessimismo interiore mai dimostratosi fino ad oggi. Sì perché qui Vitali parla della vita che talvolta per qualcuno gira proprio in senso sbagliato e non c’è proprio niente da fare fino al rassegnarsi alla propria fine.
L’ironia, in queste pagine, non manca certo: del resto non sarebbero pagine di Vitali, ma questa volta predomina il colore grigio cupo del cielo di una Bellano di metà ottocento in cui in una mattina di luglio si consuma una tragedia nelle acque del lago traditore. A fare una brutta fine sono due giovani di buona famiglia, Francesco Gorgia e Emilio Spanzen, che non ascoltano le parole le timido e docile sarto Lepido che, intendendosene alquanto di venti, li mette in guardia dal non uscire in barca. I giovani ridono di lui e del tempo e partono impavidi, purtroppo non tornano più. Nessuno in città li piangerebbe data la loro ben nota arroganza, ma anche i peggiori, si sa, hanno madre e padre che li amano così come sono e che, come in questo caso, li piangono se li hanno persi.
Vitali con grande maestria mette in luce il sentimento di due padri che alla morte dei loro pupilli si vedono crollare il mondo addosso.
Per i due vecchi non c’è più futuro e speranza, restano solo sensi di colpa che non danno pace. Ma Bellano deve trovare un colpevole di morti così illustri ed ecco che a pagarne le spese è proprio il povero sarto che colpa non ha se non di aver visto partire i due quella mattina. Per lui ci sarà il carcere per sei mesi. E se per chiunque il carcere è cosa orribile solo da pensare, per Lepido vuol dire pace e silenzio, lontananza dai problemi e dalle grida di una moglie che lo lascia spesso fuori dalla porta e senza mangiare. In carcere troverà la tranquillità che desidera, un pasto caldo e la pace eterna, chiudendo la sua vita col sorriso.
La scrittura fluida e accattivante di sempre fanno di questo libro un ulteriore omaggio che lo scrittore fa alla narrazione e alla tecnica del racconto.
Andrea Vitali è nato nel 1956 a Bellano. Ha pubblicato con Garzanti Un amore di zitella, La signorina Tecla Manzi, La figlia del podestà, Olive comprese, La modista, Dopo lunga e penosa malattia, Almeno il cappello, Pianoforte vendesi, La mamma del sole, Il meccanico Landru.
Autore: Andrea Vitali
Titolo: La leggenda del morto contento
Editore: garzanti
Anno di pubblicazione: 2011
Prezzo: 18,60 euro
Pagine: 238