L’Elogio della passione. Intervista a Alain Elkann

intervista-elkannLei sa cos’è il blocco dello scrittore? Sono venuto qui perché non riesco più a scrivere”. In “Hotel Locarno” di Alain Elkann, la vita di un autore in crisi creativa s’intreccia con quella del suo personaggio letterario Michael.

In questo gioco pirandelliano Elkann parla del vento della passione che può assumere molti significati dell’amore e della felicità. “Era la storia di un uomo che ricercava l’amore come unica via d’uscita dalla disperazione”. In un piccolo appartamento al terzo piano del quartiere romano Prati sito “in un palazzo moderno”, lo scrittore due volte a settimana incontra l’analista Vittorio Olmi. Il dottore seduto nella sua poltrona di cuoio nero di fronte al paziente ascolta di volta in volta la trama del romanzo che si dipana lentamente nella mente dell’autore. Il progetto è ambizioso: narrare di una grande storia d’amore attraverso quella di Michael Dufray “critico d’arte settantenne, geniale, eccessivo, irruento” con un debole per l’alcol. Il destino non ha ancora fatto incontrare all’intellettuale australiano che vive negli States la donna giusta, egli, infatti, non aveva mai rimpianto nulla, né aveva smesso di provarci. Non lo era la modella/fotografa Gabriela “donna affascinante, alta, slanciata” e non lo è nemmeno Daisy la sua giovane moglie “classica americana bionda, con la carnagione chiara, formosa, sportiva”. Forse Gloria, la quale aveva attraversato la vita tra passioni e contraddizioni”, potrebbe avere qualche chance in più? Avverrà il fatale incontro fra Michael e Gloria all’Hotel Locarno, casa per ospitiinaugurata nel 1925 dietro Piazza del Popolo a Roma?

In poco meno di 110 pagine Elkann confeziona un romanzo nel romanzo, nel quale l’autore intende dimostrare che la passione può sorprendere ancora l’anima e il cuore di ciascuno di noi anche in una società così complicata, superficiale e veloce come la nostra. Molto belle le pagine dedicate a Roma città meravigliosa piena di bellezza e di veleni… la città di Bernini, di Borromini nella quale “si sentiva ovunque il suono delle campane”. Sdraiato nel suo letto all’Hotel Locarno, nel quale hanno alloggiato scrittori del calibro di Marcel Proust, artisti quali Michelangelo Pistoletto e Gino De Dominicis, Michael riflette sulla propria vita, non intende rinunciare all’amore e anzi, continua a cercarlo. Quanti uomini si riconosceranno nel critico d’arte per il quale l’amore era al di sopra di ogni cosa: delle guerre, della politica, dei soldi? Un romanzo dallo stile agile ma incisivo, un omaggio all’Italia, a Roma e a Napoli viste attraverso gli occhi ammirati di due stranieri sulle tracce del Gran Tour settecentesco. Voglio scrivere un libro sulla bellezza e la semplicità. Questi sono luoghi pieni di storia, di arte”.

Quali suggestioni Le evoca l’Hotel Locarno?
“Mi evoca un po’ l’atmosfera del protagonista del romanzo, un uomo libero, un intellettuale un po’ ribelle, però colto, amante della bellezza. L’Hotel Locarno è così, un albergo un po’ speciale con una clientela fatta di persone appunto un po’ particolari, non solo gente ricca o turisti qualsiasi. Un mondo internazionale che magari vive a lungo in un albergo, un mondo nel quale s’incontrano tante persone. Un luogo privilegiato con molto fascino che assomiglia al protagonista del romanzo Michael, che ha sì molti difetti ma anche molto fascino. In realtà un romanzo deve avere un titolo che non racconti la storia ma che sia quello che un romanzo è, cioè un contenitore. Per esempio nel titolo Guerra e Pace c’è tutto… Hotel Locarno evoca bene il sentimento del libro.”

Michael, tipico esponente del Nuovo Mondo, ama le bellezze artistiche del nostro Paese. Possiamo definirlo un novello Goethe?
“Beh non esageriamo… sicuramente Michael è uno di quei viaggiatori colti che spesso amano il nostro paese più di noi stessi e che soprattutto vedono in Italia tutte quelle bellezze che gli italiani hanno dimenticato e non vedono dell’Italia soltanto gli aspetti negativi. La Napoli che vivrà Michael è una Napoli romantica, meravigliosa, con il mare e dei bellissimi musei e non una Napoli fatta solo di rifiuti o camorra. Michael pensa che l’Italia sia anche il luogo più adatto per vivere una storia d’amore.”

Desidera descriverci brevemente il personaggio di Gloria?
“Gloria è il contrappunto, no? È come Michael al femminile in un certo senso. Una vedova che non si rassegna a una vecchiaia triste, perché capisce come la vita sia un dono straordinario fino alla fine. Gloria quindi vuole provare di nuovo l’amore. E cosa fa? Mette un annuncio su un giornale, al quale in un certo momento sarà Michael a rispondere. Entrambi non si rassegnano cercano l’amore, e se non lo trovano… ci provano ancora. Non è importante l’età che hanno, perché i sentimenti in realtà non hanno nessuna età. Loro non sono né giovani né vecchi… sono degli adulti, un uomo e la donna che hanno una vita dietro le spalle, ma questo non vuol dire che debbano morire, anzi! Vanno avanti perché la vita va avanti, questo è il senso del libro.”

Una delle figure più interessanti è quella di Vittorio Olmi. Per definire la personalità dell’analista si è ispirato a qualcuno in particolare?
“Ognuno dei personaggi in qualche modo è ispirato a qualcuno. Sì, mi sono ispirato a qualcuno, ma degli analisti non si parla… l’analista rimane così un personaggio molto importante in questo libro perché è lui poi che dà la chiave del libro. Però lo scrittore gli fa capire che è molto importante quello che l’analista ha fatto per lui, ma è lui lo scrittore. Se apparentemente sembra che ci sia una confusione di ruoli, alla fine del libro non sarà così. Così come non credo che sia del tutto prevedibile come va a finire il libro.”

Riteniamo che il futuro dei giovani sia anche nella cultura. Nella Sua doppia veste di conduttore di Bookstore e di Presidente della Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino, che cosa ne pensa?
“Sì certo, credo che sia così, che il futuro dei giovani sia soltanto nella cultura. Sono cose che dovrebbero sentire loro, mettersi loro… Tutto quel che ho detto prima sulla bellezza, sulla cultura ecc. non è una cosa che si può imporre, è una cosa che uno deve sentire, no? Sarebbe bene che i nostri giovani sentissero la cultura come una cosa importante per loro. Mi auguro che in ogni famiglia ci sia almeno un ragazzo che capisca che essere italiano vuol dire anche avere una grande responsabilità verso il patrimonio che abbiamo e che l’unico modo di andare avanti è proteggere questo patrimonio, valorizzarlo e continuare a farlo crescere. Mescolare il contemporaneo con l’antico non è un solo lavoro, ma tanti lavori possibili. Credo che nei giovani ci sia una maggiore presa di coscienza di questo.”

Alain Elkann è nato a New York il 23 Marzo 1950 da padre francese e da madre italiana, entrambi di religione ebraica. Giornalista e scrittore, collabora con La Stampa, Shalom, Eco Mese, Nuovi Argomenti, Panta, Il Messaggero, Capital e numerose altre testate italiane. Su Tele Montecarlo e La7 ha condotto 2 Minuti, 1 Libro, L’Intervista, La Settimana. Ora conduce Bookstore settimanale di cultura, arte e libri su La7. Dal 2004 è presidente della Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino, dal 2007 della Fondazione CittàItalia.

Bompiani ha pubblicato tra gli altri Vita di Moravia (1990), tradotto in 15 lingue e ripubblicato sempre da Bompiani nel 2007. Delitto a Capri (1992), Vendita all’asta (1993), Cambiare il cuore con Carlo Maria Martini (1993, nuova edizione accresciuta 1997), Essere ebreo con Elio Toaff (1994) che ha vinto il Premio Internazionale Fregene 1995, I soldi devono restare in famiglia (1996), Il padre francese (1999), Essere musulmano, con Sua Altezza Reale Principe di Giordania El Hassan bin Talal (2001), John Star (2001), Premio Cesare Pavese 2002, Una lunga estate (2003), L’invidia (2006), L’equivoco (2008) Premio Acqui Terme 2009, Nonna Carla (2010) L’intervista. 1989/2009 (2010) in coedizione con il quotidiano La Stampa.

Autore: Alain Elkann
Titolo: Hotel Locarno
Editore: Bompiani
Anno di pubblicazione: 2011
Prezzo: 14,90 euro
Pagine: 112

2 thoughts on “L’Elogio della passione. Intervista a Alain Elkann

  1. Cosa dire….
    Sono innamorata dello scrittore
    Sono affascinata dalle storie che racconta

  2. Vorrei possedere un b&b meraviglioso alla stregua dell’hotel locarno, e vivere così….
    Un sogno

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