“Cos’è, dunque, la condizione “postsocialista“? Al di là della condanna che esprime sulla validità e sulla praticabilità degli ideali socialisti, la condizione postsocialista è “caratterizzata” dallo scetticismo nei confronti della sinistra politica dal 1989. Forte del “senno del post”, questo scetticismo esprime autenticamente i suoi dubbi sulla possibilità storicaì di una trasformazione sociale in senso progressista della realtà contemporanea. In questo periodo si correla ad aspetti di natura ideologica, difficilmente identificabili e classificabili.”
Con queste parole si apre il volume di Nancy Fraser “La giustizia incompiuta. Sentieri del post-socialismo” edito da Pensa MultiMedia e per la prima volta in Italia.
Il problema fondamentale oggi per l’odierna società non risiede tanto in quella fantomatica “liquidità” teorizzata dal grande sociologo Zygmunt Bauman che tutto ingoia e tutto disperde. Come non si può asserire che la fragilità, l’inconsitenza, la paura sociale, l’alienazione urbana siano elementi caratterizzanti un concetto stesso di deriva. E forse diventa sempre più necessario nella più immediata contemporaneità, riprendere le fila di un discorso fondativo di nuove prospettive che allarghino l’orizzonte di un futuro sempre più fosco, forse a partire proprio dalla politica, ovvero di quell’occuparsi della conduzione dello Stato e delle sue substrutture territoriali.
E allora cosa fare? Come rispondere a questo impellente interrogativo? Una grande pensatrice americana ci viene in aiuto, e a farla parlare è un’importante pubblicazione della casa editrice Pensa MultiMedia, che pubblica per la prima volta in Italia sotto la curatela di Irene Strazzeri, “La Giustizia Incompiuta. Sentieri del post-socialismo”.
Nancy Fraser, femminista e teorica critica americana, delinea nel suo testo “La giustizia incompiuta. Sentieri del postsocialismo” il concetto di “parità di partecipazione”, affrontando il tema della rappresentanza politica delle donne nelle sedi istituzionali. Il modello di riconoscimento, che propone e discute, vorrebbe istituire un ponte tra il socialismo tradizionale e la dicotomia di redistribuzione economica/riconoscimento culturale. Una concezione “post-socialista della giustizia sociale”, in definitiva, che giustifica un interrogativo attuale: chi decide chi sarà rappresentato? In questo senso Fraser enfatizza la centralità del dialogo tra femminismo occidentale e nuova sinistra.
Il libro spiega inoltre come in un momento in cui la disuguaglianza è uno dei problemi più critici su scala planetaria si sente il bisogno di riflettere criticamente sulle politiche del nostro tempo, soprattutto ora che le lotte per ottenere il riconoscimento delle differenze si intersecano a quelle per stabilire un’uguaglianza sociale e le alternative credibili scarseggiano. La riflessione filosofica della pensatrice Nancy Fraser costituisce una delle rivendicazioni più consistenti della possibilità di superare le false opposizioni tipiche del senso comune post-socialista, arrivando a rifiutare l’idea che si debba esclusivamente scegliere tra politiche di riconoscimenti e politiche di redistribuzione, e proponendo attraverso le sue opere un approccio integrativo che include gli aspetti migliori di entrambe.
“Ciò che è crollato, in altre parole, non è semplicemente un assetto istituzionale, ma la credenza nell’ideale fondamentale che aveva ispirato le lotte per la trasformazione sociale per più di un secolo. La conseguenza diretta si è manifestata in ciò che Habermas ha definito “l’esaurirsi della spinta utopica progressista” Credo che l’espressione sia appropriata, nonostante la proliferazione attuale di varie forme di attivismo sia alla ribalta un po’ ovunque nel mondo. È appena il caso di segnalare che, al momento, nessuna visione onnicomprensiva di tipo progressista, alternativa all’ordine sociale esistente, è emersa in sostituzione del socialismo“.
Libro fondamentale per districarsi nell’intricato mondo della destinalità umana nel nostro tempo, scritto da una delle menti più brillanti di oggi.
Nancy Fraser è professoressa di Scienza Politica presso la New School for Social Research di New York. E’ autrice di “Unruly Practices: Power, Discorse and Gender in Contemporary Social Theory” (1989) e ed è co-autrice di “Feminist Contentions: A Philosophical Exchange” (Routledge, 1994) e “Revaluing French Feminism: Critical Essay on Difference, Agency, and Culture” (1992). In italiano ha pubblicato con Axel Honneth, Redistribuzione o riconoscimento? Una controversia politico-filosofica (Meltemi, 2007).
Autore: Nancy Fraser
Titolo: La giustizia incompiuta. Sentieri del post-socialismo
Editore: Pensa MultiMedia
Anno di pubblicazione: 2011
Prezzo: 25 euro
Pagine: 280