“Alle prime parole della suora che aveva letto la preghiera della sera, il coro svogliato delle ragazze rispose: Così sia”, è l’incipit di Nessuno torna indietro di De Céspedes che si trova nel volume De Céspedes Romanzi (Mondadori).
Il libro è dedicato alla scrittrice italo-cubana, pubblicato nel centenario della nascita. Il volto dalla bellezza antica e severa di Alba De Céspedes fa da giusto corollario alla raccolta di quattro suoi romanzi più uno incompiuto, raggruppati dalla curatrice Marina Zancan docente di Letteratura Italiana Moderna e Contemporanea dell’Università La Sapienza di Roma.
Sono proposti in ordine cronologico rispetto alle prime edizioni dei libri: Nessuno torna indietro (1938), Dalla parte di lei (1949), Quaderno proibito (1952), Nel buio della notte (1972). L’ultimo Con mucho amor (Con grande amore) rimasto incompiuto, dedicato a Fidel Castro, contiene pagine di storia cubana e ricordi familiari quali la morte del padre, l’ambasciatore di Cuba in Italia Carlos Manuel de Céspedes Quesada e la follia della madre Laura Bertini. Il volume inoltre comprende l’introduzione e la cronologia di Marina Zancan, la nota all’edizione, un’ampia notizia sui testi (a cura di Sabina Ciminari, Laura Di Nicola, Monica Cristina Storini e Marina Zancan stessa) e la bibliografia a cura di Laura Di Nicola.
La bilingue italo – cubana Alba fine intellettuale, che è stata una delle protagoniste della letteratura italiana ed europea del Novecento, scriveva prevalentemente in italiano e nei suoi romanzi si è posta sempre dalla parte delle donne. Nell’Italia maschilista e provinciale degli anni ‘40 e ‘50 l’autrice fu definita scrittrice rosa, ma i suoi romanzi tradotti in 29 lingue furono bestseller dai quali furono tratti film o sceneggiati televisivi. Non fu una scrittrice femminista, anzi l’autrice si mostrò sempre riluttante a farsi incasellare in uno schema prefissato portando avanti con tenacia e orgoglio il suo pensiero di donna colta che riversò nei suoi scritti. “Ci siamo tanto allontanati l’uno dall’altra, che non riusciamo neppure a vederci: e andiamo avanti, soli”. Sono le amare riflessioni che Valeria Cossati annota nel suo Quaderno proibito un diario nero acquistato d’impulso. Il romanzo nei primi anni ‘50 descrive la crisi di una coppia e di riflesso il fallimento dell’istituto familiare e della società, le cui strutture appaiono pericolosamente fragili.
Marina Zancan ha definito la De Céspedes scrittrice di seconda generazione come Anna Banti e Gianna Manzini, scrittrici vissute “tra gli anni Venti e i primi anni Quaranta, in un periodo in cui l’ideologia fascista tende a deprimere le funzioni intellettuali delle donne”. La prosa raffinata dell’autrice è resa al meglio nel romanzo redatto in francese Nel buio della notte dove, la protagonista assoluta è la Parigi degli anni ’70 in pieno fermento e cambiamento sociale e urbano. E il tempo scorre inesorabile in questo romanzo moderno “con un movimento appena percettibile, la lancetta si sposta sul quadrante… ”.
È un capolavoro Dalla parte di lei, cronaca di casalinghe che conducono la loro vita nel quartiere Prati di Roma. Splendida denuncia della condizione subalterna della donna, il romanzo è incentrato sulla figura di Alessandra detta Sandi “io potevo considerarmi figlia unica sebbene, prima della mia nascita, un mio fratello avesse avuto il tempo di venire al mondo, rivelarsi un fanciullo prodigioso e morire annegato a tre anni”. Sta tutto in questa frase lo spleen di Sandi, in questo libro che è molto più di un romanzo protofemminista. In uno scambio epistolare con Natalia Ginzburg che considerava vero guaio delle donne “la cattiva abitudine di cascare ogni tanto in un pozzo, di lasciarsi prendere da una tremenda malinconia e affogarci dentro, e annaspare per tornare a galla”.
De Céspedes ribatteva “al contrario di te, io credo che questi pozzi siano la nostra forza” perché “nel riaffiorare portiamo in noi esperienze tali che ci permettono di comprendere tutto quello che gli uomini, i quali non cadono mai nel pozzo, non comprenderanno mai”.
La scrittrice che per tutta la vita sentì un’ineluttabile esigenza di libertà e giustizia, otto giorni prima di morire donò le sue carte, i suoi documenti agli Archivi Riuniti delle Donne la cui sede è a Milano nell’antica casa della centenaria Unione Femminile Nazionale. “Quando ero bambina, Cuba era una canzone di gesta che mio padre mi raccontava, un paese di leggenda e, innanzi tutto, un segreto tra lui e me.”
Alba De Céspedes nacque a Roma l’11 marzo 1911 da padre cubano e da madre italiana e morì a Parigi il 14 novembre 1997. Scrittrice e poetessa, pubblicarono la sua prima raccolta di racconti brevi L’anima degli altri nel 1935 a soli 24 anni d’età, seguirono poi le collezioni di poesie che continuò a pubblicare fino al 1976. Il suo primo romanzo Nessuno torna indietro edito nel 1938 da Mondadori fu fermato dalla censura fascista, la stessa sorte toccò ai racconti di Fuga (1940). Dopo la liberazione di Roma, la scrittrice fu arrestata e nel ’43 attraversò le linee tedesche collaborando a Radio Bari con il nome di Clorinda. Nel 1944 fondò la rivista letteraria Mercurio alla quale collaborarono Alberto Moravia, Ernest Hemingway, Massimo Bontempelli, Sibilla Aleramo mentre a corredare i testi furono i disegni di grandi artisti quali Mino Maccari, Toti Scialoja e Renzo Vespignani. Dopo la chiusura della rivista nel ’48 l’autrice aveva iniziato a collaborare al settimanale Epoca curando una rubrica Dalla parte di lei dove continuava a occuparsi di questioni inerenti al mondo femminile. Nel primo dopoguerra ebbe modo di conoscere diversi esponenti del mondo letterario dell’epoca da Paola Masino ad Anna Banti, Maria Bellonci, Ottiero Ottieri, Elio Vittorini, Vitaliano Brancati, Aldo Palazzeschi e Corrado Alvaro. I romanzi successivi Dalla parte di lei (1949) a Il rimorso (1963) e a La bambolona (1967) le riconfermarono il favore della critica più esigente e del pubblico internazionale.
Nell’ambito delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia l’8 marzo è stata inaugurata a Milano, presso la Biblioteca Nazionale Braidense in via Brera 28, la mostra Dalla parte di lei. Alba De Céspedes scrittrice e intellettuale del Novecento Roma, Parigi, Cuba a cura di Anna Lisa Cavazzuti e Silvia Tisano. L’esposizione è stata promossa dalla Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori in collaborazione con Fondazione Badaracco, con il sostegno di Fondazione Cariplo, Regione Lombardia, Biblioteca Nazionale Braidense e Università di Roma La Sapienza.
La mostra che terminerà il 2 aprile si propone di valorizzare l’archivio di Alba de Céspedes, donato dal figlio conte Franco Antamoro de Céspedes alla Fondazione. In mostra oltre ai carteggi una straordinaria varietà dei materiali di lavoro dell’Autrice che affiancano le testimonianze scritte, offrendo uno sguardo inedito sul percorso formativo e culturale della scrittrice.
Autore: Alba De Céspedes
Titolo: De Céspedes Romanzi
Editore: Mondadori (collana i Meridiani)
Pubblicazione: 2011
Prezzo: 60 euro
Pagine: 1752