“Il profumo delle foglie di limone” (Garzanti) di Clara Sanchez, ha scalato le classifiche dei libri più letti, e non poteva essere diversamente, poiché l’autrice in Spagna ha vinto il Nadal, premio letterario di grande prestigio.
In un suo tour in giro per l’Italia, abbiamo incontrato Clara Sanchez che ha risposto ad alcune domande sul suo nuovo romanzo:
Il suo libro ha avuto un grande successo in Spagna, ha ricevuto il premio Nadal, il premio letterario spagnolo più antico e prestigioso. Si aspettava un successo simile? Ora che è arrivato anche in Italia, quali sono le sue aspettative?
“No di certo non mi aspettavo tanto successo, spero che anche ai lettori italiani possa interessare il mio mondo e possano provare una certa empatia verso le mie ossessioni e le preoccupazioni. Nel libro non parlo solo di vecchi nazisti in Spagna, ma descrivo il loro mondo dorato che si sono creati.”
I personaggi del libro si dividono nei buoni e nei cattivi. Il bene e il male, il vecchio e il nuovo. Crede che questa storia possa far capire a molti giovani come Sandra che ci sono nel passato dell’umanità delle tragedie che non vanno dimenticate?
“Si assolutamente, nel romanzo troviamo Julian che è una vittima e gli altri protagonisti i carnefici tutti rappresentano il passato. Sandra è il mondo nuovo fatto di speranze, lei si confronterà con Julian che ha conosciuto il male ed è proprio questo incontro uno dei temi importanti del romanzo. Il presente è la cosa che mi preoccupa di più, che mi sfugge. Nel mio libro parlo della realtà che è venuta alla luce dopo tanti anni, è un presente che viene dal passato tutt’ora vivo, una questione storica di cui parla poco e solo in parte è conosciuto.”
Lei ha creato i vari personaggi, quanto di vero c’è in loro, lei si è documentata sui nazisti che menziona o quali invece sono solo frutto di fantasia?
“Tutti i nomi dei personaggi presenti nel libro sono stati cambiati, ma non sono solo frutto della mia fantasia, molti di loro sono vissuti realmente. La storia è ambientata nel sud della spagna tra Valencia e Alicante, molti di loro sono realmente transitati in quelle zone. Mi sono documentata su alcuni di loro e ho provato a immaginare come si sarebbero potute evolversi le loro vite nella terza età e quindi come avrebbero reagito se fossero stati scoperti in questo ritiro dorato. Il personaggio di Otto è reale esistito come pure quello di Helfe e della coppia Fredrik e Karin.”
Il personaggio di Sandra per lei cosa rappresenta, solo il bene o anche il mondo di oggi, come lo vediamo anche noi? Cioè così lontano da ciò che è accaduto nei campi di concentramento! Quindi un po’ la nostra coscienza?
“Spero di si, Sandra rappresenta la nuova vita, l’avventura, la nuova linfa. Nell’ambito dell’avventura Sandra si trova davanti a ha un bivio, da una parte potrebbe scegliere di continuare nell’immobilismo dall’altro può affrontare la realtà ed è quello che sceglie di fare.”
Com’è nato questo libro? Da dove ha preso spunto per il suo romanzo?
“Il romanzo è frutto di una mia esperienza personale parecchi anni fa, negli anni 80 mi sono trasferita in una località balneare vicino Alicante e ho scoperto che uno dei miei vicini era un ex nazista. Poi ho saputo che anche altri come lui hanno vissuto li e molti erano seppelliti nei cimiteri spagnoli. Tutto ciò ha creato in me una gran curiosità e così ho deciso di approfondire l’argomento, poi tre anni fa leggendo un giornale ho visto la foto di una coppia di nazisti proprio come Frederic e Karen e cosi è iniziato a pensare al romanzo.”
Secondo lei i giovani di oggi quanto conoscono il dramma dell’olocautsto? Sandra nel libro dimostra di avere poca conoscenza degli eventi storici.
“Credo che commemorare l’olocausto sia un opportunità per non cadere nella trappola nell’oblio. Di ricordare e di sapere e per chi non sa di conoscere e capire. Chi sa ha la possibilità di scegliere e di capire può evitare di diventare vittima.”
La paura è una costante nel libro. La paura aiuta a capire cosa è bene o cosa è male?
“Una delle mie più grandi paure è sapere che c’è gente che dice di non conoscere la paura, una persona che non sia capace di percepire il bene e il male mi spaventa, vuol dire che non sa che può infliggere del male è ciò mi fa orrore.”
I nazisti raccontati nel romanzo sono degli anziani uomini, molti stanchi e affaticati, come mai la scelta di descriverli alla fine della loro vita e quindi quando non sono poi così terribili e pericolosi?
“Per me non era importante parlare del loro passato ci sono tanti libri che lo fanno, io invece volevo descriverli nella loro attualità e nel loro mondo dorato. Per capirli più da vicino.”
Questo è il suo primo libro che esce in lingua italiana ma ne ha scritti altri, quale altro libro le piacerebbe veder pubblicato in Italia?
“Si il libro è stato pubblicato anche in tedesco e in francese, manca in italiano, spero che i pubblico italiano apprezzerà il mio romanzo. Spero che a breve in Italia venga pubblicato quello precedente a questo, Presentimientos uscito in Spagna nel 2008, una storia sul mondo dei sogni.”
Clara Sanchez vive a Madrid. Ha studiato filologia spagnola e ha insegnato per molti anni all’Università di Madrid. Parallelamente alla sua attività di docente, ha pubblicato alcuni romanzi, tutti inediti in Italia, ma già tradotti in francese, tedesco, russo, greco e portoghese. Con Ultimas noticias del paraiso ha vinto nel 2000 il Premio Alfaguara.
Autore: Clara Sanchez
Titolo: Il profumo delle foglie di limone
Editore: Garzanti
Anno di pubblicazione: 2011
Prezzo: 18,60 euro
Pagine: 355