Questa volta Claudio Rendina con “101 luoghi di Roma sparita che avresti voluto e dovuto vedere” (Newton Compton, 2011) ci conduce in una Roma che non c’é più, luoghi della città inghiottiti o trasformatisi nel corso della sua vita millenaria, ma che, tuttavia, si possono immaginare rivisitando le storie antiche, le cronache e le memorie evocate dai reperti e dalle tracce di demolizioni e di stratificazioni esistenti. Luoghi che, nella veste di turisti di qualche secolo o decennio fa, avremmo “voluto e dovuto” vedere.
Come in un film attraverso il tempo, siamo accompagnati da questa guida d’eccezione nel Lupercale, nella villa di Mecenate o di Livia Augusta, nel lago di piazza Navona o nel porto di Ripetta e in tanti altri posti ancora (101 in tutto, come recita il titolo del libro). Ma Rendina non si limita alla descrizione dei luoghi ma anche a renderli vivi ed attuali, immergendo il lettore negli avvenimenti religosi, artistici e politici della città, rivelando ancora una volta di saper cogliere con la sua sensibilità di storico e scrittore lo spirito ed il clima che hanno caratterizzato Roma nel corso dei secoli.
E tutto ciò avviene, quando, per esempio, ci introduce nella grandiosa villa sul colle Hortulum (l’odierno Pincio), “dopo aver salito lungo la scala monumentale che supera un complesso di terrazze coronate da una ninfea semicircolare gigantesca“, per una delle proverbiali cene da Lucio Licino Lucullo. Oppure quando ci fa assistere alle corse di quadrighe al Circo Massimo o ci porta alla inaugurazione dell’Atheneum, un auditorium fatto costruire dall’imperatore Adriano, ove ospitare poeti, retori, filosofi, letterati, scienziati e magistrati per cimentarsi in orazioni, gare di versi, dibattiti infuocati.
Nel libro, tuttavia, non mancano luoghi e fatti legati ad epoche più recenti: il raccordo diretto fra Palazzo San Marco e la Torre Belvedere sull’Aracoeli, realizzato nella prima metà del ‘500 dall’architetto Jacopo Meleghino per il papa Paolo III Farnese, abbattuto con la posa della prima pietra del Vittoriano; le tante ville storiche sparite, dagli Orti di Alibert alla settecentesca magnifica Villa Patrizi, di cui parla Goethe nel suo “Viaggio in Italia”, sommersa dai ministeri dell’Italia unita o gli edifici, tutti opera di illustri architetti dell’epoca, realizzati dalle nazioni partecipanti all’Esposizione Nazionale del 1911, celebrativa del cinquantenario dell’Unità d’Italia e altri ancora, parte non secondaria di un libro che si legge come un lungo, appassionante racconto.
Claudio Rendina ha esordito nel 1959 con un libro di poesie “Cuore di ragazzo”, prefato dal critico e poeta Giorgio Caproni. In oltre cinquanta anni ha pubblicato una sterminata serie di volumi di storia con argomento prevalente la città di Roma ed il Vaticano. ” Storie della città di Roma”, Guida insolita ai misteri, ai segreti, alle legende e alle curiosità di Roma”, “La grande guida dei monumenti di Roma” ,”La vita segreta dei Papi”, “L’oro del Vaticano”, la “Grande Enciclopedia di Roma, sono solo alcune delle opere più note per le quali viene oggi considerato tra i maggiori “romanisti” contemporanei.
Autore: Claudio Rendina
Titolo: 101 luoghi di Roma sparita che avresti voluto e dovuto vedere
Editore: Newton Compton
Pubblicazione: 2011
Prezzo: 14,90 euro
Pagine: 358