“La casa sull’altura“ (Orecchio Acerbo, 2011), con postfazione di Goffredo Fofi, è uno dei migliori volumi di illustrazioni usciti in questa prima fase dell’anno. L’unione di forze tra Simone Massi, taumaturgo dell’immagine visionaria, e Nino De Vita, splendido giocoliere del linguaggio troppo spesso lasciato negli interstizi nascosti della letteratura, trasforma il libro che si ha tra le mani in qualcosa di lucente e prezioso.
La lirica prepotente che attraversa tutta la sequenza di immagini riconduce il lettore ad una forzata riconversione preumana, come se la natura circostante riprendesse il sopravvento sullo scandire quotidiano delle giornate.
L’abbandono delle campagne da parte di uomini volutamente o forzatamente inurbati scandisce l’ammutinamento e il mancato rispetto di un patto antichissimo tra gli uomini e gli animali, tra gli uomini e la terra.
I due poeti – il primo della scrittura, il secondo dell’immagine – riescono nell’intento di dare voce al movimento panico pre o post apocalittico ma rimanendo piantati a terra, perché dalla terra tutto nasce, finisce e rigenera. Il ragazzo che non fa ritorno nella sua casa – come un figlio che abbandona la famiglia per partire in guerra – crea una attesa troppo insopportabile. Ma è qualcosa di illogico, di irrazionale, di profondamente viscerale.
L’andirivieni delle bestie sperdute risponde ad un istinto di sopravvivenza-convivenza che si riduce nella rabbia frenetica dei tarli e nella rottura finale col crollo della casa che si identifica nella rottura del patto, nella fine di un grande ciclo naturale ma anche, perché no, nella purificazione e nell’attesa di una rinascita che lo schema ciclico della vita fa divenire obbligatoria.
Nino De Vita è nato a Marsala nel 1950, dove vive e lavora. È autore di “Fosse Chiti” (Milano, 1984) e della trilogia pubblicata da Mesogea composta da “Cutusìu” (2001), “Cùntura” (2003) e “Nnòmura” (2005). È autore anche di diverse raccolte di versi pubblicate in edizioni a tiratura limitata. Riconosciuto come una delle voci più interessanti e rigorose della poesia contemporanea, nel 1996 ha ottenuto il Premio Alberto Moravia per la letteratura italiana, nel 2002, il Premio Mondello “Ignazio Buttitta”, nel 2004, il Premio Napoli e, nel 2009, il Premio Tarquinia Cardarelli per la poesia. Nel catalogo di orecchio acerbo: “La casa sull’altura” illustrato da Simone Massi (2011), “Il racconto del lombrico” illustrato da Francesca Ghermandi (2007) e “Il cacciatore” illustrato da Michele Ferri (2006).
Simone Massi: Un borgo, un mondo. Tra le colline di Pergola, Simone riscrive in italiano la lentezza e la sobrietà dei suoi amatissimi artisti slavi. La storia della sua famiglia, fatta di generazioni silenziose, di lavoratori indefessi, di anime boschive si comprime in una manciata di minuti: migliaia di disegni da animare che costano anni di lavoro certosino e testardo. Ma Simone ha la resistenza lunga dei maratoneti. Quando a ventitré anni, già ‘grande’, si era iscritto all’Istituto Statale d’arte di Urbino, aveva intravisto nel disegno animato interamente fatto a mano l’affrancamento dal lavoro in fabbrica cui la norma delle cose pareva destinarlo. E nonostante le difficoltà è rimasto fedele a quel sogno. Riconosciuto a livello internazionale come uno tra i più importanti autori italiani di cinema d’animazione, continua a lavorare, ogni giorno, dalle 8 del mattino alle 8 di sera, inseguendo la magia del disegno che prende vita. Tra i suoi lavori, “Tengo la posizione”, 2001; “Piccola mare”, 2003; “Io so chi sono”, 2004; “La memoria dei cani”, 2006; “Nuvole, mani”, 2009. nel catalogo di orecchio acerbo, “La casa sull’altura” di Nino De Vita (2011).
Autore: Nino De Vita (illustrazioni di Simone Massi)
Titolo: La casa sull’altura
Editore: Orecchio Acerbo
Anno di pubblicazione: 2011
Prezzo: 16,50 euro
Pagine: 68