Ottimo esordio quello di Meri Nigro che con questo primo romanzo, “Il mendicante di pensieri” (Edizioni La Gru, 2010), dimostra già una certa maturità stilistica e una capacità di unire furore e ponderata riflessione stilistica.
La giovane autrice, neanche trentenne, prova a mettere in luce la condizione dell’essere umano, con uno sguardo a quegli aspetti interiori troppo spesso nascosti da miriadi di maschere che apponiamo superficialmente sopra e sotto pelle.
La figura della mendicante, troppo spesso banalizzata da stereotipi negativi – o, peggio, inversamente buonisti – diventa intermediaria di un miracolo profondamente terreno: una ragazza invece della solita moneta – simbolo neanche troppo velato del sistema società contemporaneo – offre un diario e quindi in un certo senso anche un po’ di se stessa.
Non è il corpo ad essere messo in gioco, ma la propria interiorità: i pensieri, le viscere, il proprio personale richiamo alla vita.
La forma-diario permette questo flusso di coscienza, una marea positiva sembra percorrere, anche con un filo di sana malinconia ogni pagina fino a penetrare nel cuore e nella mente del lettore.
Il pensiero diventa quindi forza risolutrice e soprattutto risanatrice, il miracolo di accorciare le distanze tra noi e il resto del mondo, troppe volte solo apparentemente lontanissimo.
Meri Nigro è nata il 25 novembre 1982 a Ceglie Messapica. La passione per la scrittura è sempre stata parte integrante della sua vita, la voglia di descrivere la gente che non sa di avere qualcosa da raccontare. “Scrivere ferma il tempo più di decine di foto scattate in un secondo, permette di percorrere altre vite e di inventarne altre.” Nel suo mondo ideale si parlerebbe molto meno e si scriverebbe molto di più. “Il mendicante di pensieri” è il suo debutto letterario.
Autore: Meri Nigro
Titolo: Il mendicante di pensieri
Editore: Edizioni La Gru
Anno di pubblicazione: 2010
Prezzo: 14 euro
Pagine: 108