Una mostra di eccezionale valore storico, letterario e simbolico si è aperta il 22 febbraio al Palazzo del Quirinale nella Sala delle Bandiere: Viaggio tra i capolavori della letteratura italiana. Francesco De Sanctis e l’Unità d’Italia.
Organizzata dalla Fondazione De Sanctis presieduta da Francesco De Sanctis jr. l’esposizione che sarà visitabile fino al 3 aprile, nasce da un’idea di Francesco De Sanctis jr. e Simona Pieri ed è curata da Giorgio Ficara, Louis Godart e Luca Marcozzi.
Questa inedita rassegna presenta riuniti insieme nella stessa sede per la prima volta i manoscritti autografi dei più importanti protagonisti della letteratura italiana nell’ambito delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità nazionale. Sono le pagine dei classici che fanno parte del nostro patrimonio comune, quegli autori amati dal maggiore critico e storico della letteratura italiana del XIX secolo nato nel 1817 e morto nel 1883. Ritornano dal passato seguendo un ordine cronologico, i manoscritti originali di opere tra i quali un’antologia della lirica delle Origini duecentesche: il Laurenziano, il più antico manoscritto datato della Divina Commedia, una raccolta di lettere petrarchesche, la copia autografa del Decameron di Giovanni Boccaccio. Troviamo inoltre i preziosi frammenti dell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, l’autografo napoletano della Gerusalemme conquistata di Torquato Tasso, i Principii di una Scienza Nuova di Giambattista Vico, il secondo autografo dell’Infinito di Giacomo Leopardi, la seconda minuta autografa de I Promessi Sposi di Giacomo Manzoni. Il fulcro centrale della mostra è il manoscritto autografo della Storia della Letteratura Italiana del filosofo e Ministro della Pubblica Istruzione De Sanctis conservato presso la Biblioteca Nazionale di Napoli.
Un percorso che emoziona, affascina e che si arricchisce del valido catalogo Skira nel quale i massimi critici, studiosi e scrittori contemporanei propongono le loro letture degli autori in mostra. George Steiner presenta Dante, Giorgio Ficara Petrarca, Nadia Fusini Boccaccio, Gianni Vattimo Machiavelli, Raffaele La Capria Ariosto, Massimo Onofri Guicciardini, Jean Starobinski Tasso, Paolo Galluzzi Galileo, Eugenio Scalfari Vico, Andrea Zanzotto Goldoni, Alberto Arbasino Parini, Alfonso Berardinelli Alfieri, Dacia Maraini Foscolo, Ernesto Ferrero Manzoni e Massimo Cacciari Leopardi. Un interessante modo per scoprire e ritrovare le radici della nostra cultura. “Questo fu Giambattista Vico, che ai suoi tempi fu ignorato dalla cultura italiana. Conobbero le sue opere Goethe e pochissimi altri. Lo riscoprì tanto tempo dopo Benedetto Croce, che molto gli dovette e che ne diffuse la fama nella classe colta del paese e in particolare nel Mezzogiorno”.
La Fondazione De Sanctis è nata nel 2007 su iniziativa dell’architetto Francesco De Sanctis pronipote del critico letterario, a seguito dell’acquisizione da parte di quest’ultimo di un lascito di famiglia costituito dall’archivio personale e dalla biblioteca del suo omonimo antenato. L’obiettivo della Fondazione è rendere questa importante eredità la base di partenza per un grande progetto culturale che intende attualizzare la grande opera e il pensiero di Francesco De Sanctis come patrimonio collettivo e renderlo così materia viva e contemporanea, non solo a livello nazionale ma anche europeo. Citiamo quanto dichiarato dal presidente della Fondazione “Realizzare una grande mostra sulla Letteratura Italiana è stato uno dei principali obiettivi della Fondazione. Da quando ho ereditato da mio nonno, ormai sei anni fa, una parte dell’archivio personale di Francesco De Sanctis, che consta di una biblioteca e decine di manoscritti, ho considerato come una sorta di missione personale quella di valorizzare il suo enorme lascito culturale e portare l’eccellenza del pensiero italiano attraverso una mostra”. Da porre l’accento inoltre che la rassegna è stata allestita con teche espositive speciali per forma e sistemi d’illuminazione e include anche un corredo di apparati multimediali che danno vivacità ai materiali e valorizzano i contenuti.
“Sempre caro mi fu quest’ermo colle, e questa siepe, che da tanta parte dell’ultimo orizzonte il guardo esclude”. Nel colle più alto dell’Urbe il collis Quirinalis, nel Palazzo costruito da Ottaviano Mascarino e ampliato da Domenico Fontana sede della Presidenza della Repubblica e museo aperto a tutti i cittadini italiani e del mondo risuonano i versi immortali della poesia leopardiana imparata e amata a scuola. “Valorizziamo ciò che ci unisce come nazione” ha scritto Giorgio Napolitano in una lettera a La Repubblica. Riteniamo che un’esposizione come quella che s’inaugura oggi al Quirinale vada esattamente nella direzione indicata dal nostro Presidente.
La mostra “Viaggio tra i capolavori della letteratura italiana, Francesco De Sanctis e l’Unità d’Italia” è aperta al pubblico dal 22 febbraio al 3 aprile 2011, dal martedì al sabato dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 18.30. La domenica dalle 8.30 alle 12.00. Lunedì chiuso.
L’ingresso alla mostra è gratuito.