Tra romanzo storico, politico e saga familiare, lo scrittore catalano Jaume Cabré torna in libreria con “L’ombra dell’eunuco” (La Nuova Frontiera, 2010). E’ la storia di Miquel Gensana, l’ultimo erede di un casato in disfacimento, che lotta per affermare la sua esistenza, tra militanza politica, lotta armata, ideali d’amore e passione per l’arte. Tutto inizia in un ristorante. Seduto davanti a Julia, che deve scrivere un articolo su Bolós, il vecchio amico di Miquel da poco scomparso, il protagonista inizia il suo racconto.
Una storia che ha origini remote, come quella della famiglia Gensana, tra alberi genealogici veri o presunti, in un alternarsi di Maur e Anton, che sembrano essere spezzati per sempre dal nome di Miquel.
E’ una navigazione a ritroso tra i ricordi, dall’adolescenza al sogno di farsi prete, per poi cambiare rotta e scegliere la facoltà di lettere, accompagnato dall’inseparabile Bolós. E’ qui che Miquel incontra i rivoluzionari e si invaghisce di una nuova fede, non più i dogmi del cattolicesimo, ma quelli della lotta armata. Tra manifestazioni, scontri con la polizia e amori fugaci, vissuti più nella fantasia che nella realtà, Miquel diventa il compagno Simò, costretto a nascondersi per combattere il franchismo. Sono anni vissuti nell’ombra, con uno zaino in spalla e una pistola in tasca, avendo come unica fede l’ideologia del partito. Ma tutto passa e anche la rivoluzione fa il posto all’arrivo della democrazia e Miquel si trova senza più convinzioni, punti fermi e con una vita da ricostruire.
Il protagonista si avvicina all’arte, ma non è un artista, non ha doti creative, né ispirazioni, ma solo l’orecchio del critico, che può unicamente ascoltare e ri-raccontare il fervore e la brillantezza degli altri. Scorre così la vita di Miquel, tra il desiderio di essere qualcuno e l’incapacità di esserlo, tra i sogni della giovinezza e la consapevolezza della maturità. Ma non c’è solo la storia di Miquel, parallelamente Jaume Cabré sviluppa anche il racconto della famiglia Gensana, dello zio Maurici il Senzaterra, che nasconde i segreti inconfessabili e le memorie di una stirpe di quasi due secoli, caduta in disgrazia per faide interne e debiti.
Jaume Cabré con il suo inconfondibile stile descrittivo riesce a penetrare a fondo nell’animo umano, presentandoci con realismo, vivacità, ironia e disincanto un antieroe moderno, con le sue paure, insicurezze, desideri e passioni. Il lettore è avvolto nelle atmosfere di una Barcellona di fine anni’60, con gli ideali comunisti e una generazione in lotta per un mondo diverso e migliore. Poi arrivano il disincanto e le disillusioni e dal fare la storia si passa al fare il proprio percorso personale, per Miquel segnato dalla musica classica, dalla pittura e soprattutto dal continuo cercare un senso all’esistenza. E quel senso seppur non c’è o non si trova è quello che cercano e hanno cercato tutti, a partire dai tanti personaggi, che appaiono nella galleria dei ritratti della famiglia Gensana.
Jaume Cabré (Barcellona, 1947) è uno dei più importanti e tradotti scrittori della letteratura catalana contemporanea. Narratore prolifico, nella sua lunga carriera si è occupato di letteratura infantile, saggistica letteraria e romanzi. Tra le sue opere più recenti è d’obbligo ricordare: La teranyina (Premio Sant Jordi), Fra Junoy o l’agonia dels sons (premio Prudenci Bertana e Crítica Serra d’Or), Signoria (2009), Prix Méditerraneé in Francia e Prmio de la Crítica, L’ombra dell’eunuco e il besteseller internazionale Le voci del fiume (2007). Nel 2010 gli è stato conferito il Premio De Honor de les Lletres Catalanes.
Autore: Jaume Cabré
Titolo: L’ombra dell’eunuco
Editore: La Nuova Frontiera
Anno di pubblicazione: 2010
Prezzo: 19 euro
Pagine: 441