In “Immaginario e Satanismo. Nuovi percorsi di identità giovanile” (Libreria Universitaria, 2009), Marina D’Amato analizza l’influenza del satanismo nell’immaginario giovanile. Un volume in cui se ne indagano, grazie ad un poliedrico approccio tematico, i metodi e i mezzi non sempre evidenti di diffusione e fruizione.
“In una società in cui tutto marcia al ritmo della seduzione, in cui realtà e finzione si alternano senza soluzione di continuità, in cui la comunità cede il passo all’individualismo, non stupisce la fascinazione esercitata dal Diavolo, non tanto concepito come l’entità emblematica del male, quanto piuttosto come l’espressione della potenzialità senza limite“.
L’Autrice ci introduce così nel mondo del satanismo e dei nuovi culti, realtà che trovano terreno fertile nei giovani e negli adolescenti, ma non altrettanta attenzione da parte delle famiglie e delle autorità: le prime non considerandole una forma di dipendenza di cui preoccuparsi tanto quanto droga o alcool, le seconde muovendosi nella zona ambigua tra plagio, soggezione volontaria e libertà di culto e potendo agire solo in presenza di crimini manifesti.
Difatti per Marina D’Amato le sette e i nuovi culti religiosi pur avendo da sempre catalizzato l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica e pur avendo generato sempre una denuncia unanime e un’indignazione comune, sono rimasti un problema sostanzialmente irrisolto. Demonizzato, condannato ma forse anche, in una certa misura, alimentato dai media, il fenomeno delle sette ha esercitato ed esercita grande attrattiva e fascino sui giovani, proprio per la sua capacità di soddisfare l’esigenza – tipica di quella delicata fase di passaggio e di transizione verso l’età adulta in cui si trovano – di sentirsi parte di un tutto, guidati e dominati da un’energia o da un’entità soprannaturale che li governa e li sovrasta. Ed è proprio questa ricerca di un senso di appartenenza e di un’autorità che indirizzi i comportamenti e le azioni, che spinge molti giovani verso nuove comunità malefiche in cui “annullare” la propria identità, in funzione e in ragione di un’unica grande “identità di gruppo” cui sottomettere la propria. Le sette, infatti, vivono una costante ambivalenza tra la libera associazione dei membri del gruppo e la coercizione esercitata all’interno del gruppo stesso, che si esplica soprattutto nella manipolazione delle scelte individuali.
Articolato in tre parti, il volume consta di 12 riflessioni e si conclude con un’utile appendice dedicata ad approfondimenti di carattere giuridico e religioso. Fra gli autorevoli contributi quelli dei sociologi Cecilia Costa, Anna De Stefano Perrotta e Roberto Cipriani, quello di Federico Banchi di Castel Bianco, psicoterapeuta dell’età evolutiva, della musicologa Claudia Caneva. Di particolare attualità e interesse il saggio della sociologa Milena Gammaitoni incentrato sul mondo dell’occulto, della magia, dell’esoterismo, del segreto e del complotto, che evidenzia come due libri, Harry Potter e Il Codice Da Vinci, incentrati proprio su tali tematiche, siano divenuti in poco tempo dei cult, riuscendo a catturare la vivace curiosità dei giovani e lo sguardo per le cose proibite da parte degli adolescenti.
Un volume in cui – esplorando la soggezione volontaria indotta dall’affiliazione a Satana e dall’appartenenza ad un gruppo come forma di dipendenza – si offre una diversa attenzione al legame tra criminalità organizzata e satanismo focalizzando l’attenzione sul mondo immaginario e fantastico dei ragazzi.
Marina D’Amato, professore ordinario di Sociologia presso la Facoltà di Scienze della Formazione di Roma Tre, insegna Sociologia, Sociologia delle Comunicazioni di Massa, Sociologia dell’Infanzia, è direttore del Master in Formazione e Media all’Università di Roma Tre. Insegna anche all’Università René Descartes Sorbona Parigi 5, all’Università di Vincennes Parigi 8, alla School of Advanced Studies in Media Science and Technology di Tunisi. Membro del Comitato direttivo AISLF, co-presiede il Comitato di Ricerca Sociologie de l’Enfance e quello Sociologie de l’Imaginaire. Presidente del Centro Nazionale di studi sull’infanzia e l’Adolescenza del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, è direttore scientifico dell’Enciclopedia dei ragazzi della Treccani (DVD). E’ inoltre valutatore di ricerche europee e giornalista pubblicista. Ha pubblicato tra l’altro: Telefantasie. Nuovi paradigmi dell’immaginario (Franco Angeli, 2007); I teleroi (Editori Riuniti 2006); Bambini e tv (Il Saggiatore, 1997); Antinomie dell’Educazione nel XXI secolo (Armando, 2004); Compendio di Sociologia (Bulzoni, 2004); La fine del sistema sovietico ed i paesi baltici (Franco Angeli, 2003); Nazionalismo ed identità collettive (Liguori 2001).
Autore: Marina D’Amato (a cura di)
Titolo: Immaginario e Satanismo. Nuovi percorsi di identità giovanile
Editore: Libreria Universitaria
Anno di pubblicazione: 2009 (dal 2010 in formato ebook)
Prezzo: 18 euro
Pagine: 298