“Dio mio, ma perché mai mi sono sposata?”. È il grido di disperazione di Madame Bovary di Gustave Flaubert (Il Narratore Audiolibri 2010) ora reso ancora più vivo dall’intensa interpretazione di Alessandra Bedino.
Nella provincia della Normandia francese nella prima metà del XIX secolo mademoiselle Emma Rouault, figlia di un agiato proprietario terriero, era andata sposa a Charles Bovary, un mediocre medico di campagna fresco vedovo di una donna che non aveva mai amato. Nonostante l’amore devoto di Charles Emma presto aveva iniziato a mostrarsi inquieta, insoddisfatta perché l’amore che lei giovane e graziosa aveva letto nei romanzi divorati in convento, non era certo quello fatto di gesti, parole “la conversazione di Charles era piatta come un marciapiede” e rituali noiosi del suo sposo. Per Emma “l’esistenza era fredda come un solaio esposto a settentrione”, non c’era una via di fuga al “silenzioso ragno della noia” il quale “tesseva e ritesseva la sua tela nell’ombra, in ogni cantuccio del suo animo”.
Nemmeno il trasferimento a Yonville e la nascita della piccola Berthe avevano migliorato le cose, parole come “felicità”, “passione” e “ebrezza” che erano parse a Emma tanto belle lette nei libri, ora invece erano vuote, prive di valore. Non restò dunque che cercare evasione dapprima nel corteggiamento platonico con Leon Dupuis giovane studente di giurisprudenza, per poi perdersi definitivamente tra le braccia di Rodolphe Boulanger cinico seduttore di provincia. Fu l’inizio del progressivo degrado fisico e morale di Emma, mentre Charles era all’oscuro di tutto. Nel frattempo i debiti accumulati dalla donna avevano raggiunto cifre da capogiro e la società provinciale aveva iniziato a sospettare della condotta immorale di Emma. Il suicidio di Madame Bovary con la sua lenta e atroce agonia (aveva ingurgitato un topicida) non era altro per Flaubert che il coronamento di una vita trascorsa cercando di realizzare quegli ideali romantici che si erano infranti contro le figure scialbe e senza comprensione delle persone che circondavano questa moderna antieroina.
Nel 1856 Gustave Flaubert pubblicò la sua opera più famosa nella Revue de Paris e fu subito scandalo. Fu, infatti, il primo celebre caso d’intervento di censura nei confronti di un’opera letteraria da parte dell’autorità pubblica. “Oltraggio alla morale pubblica e religiosa”, questa fu la motivazione e l’autore, il direttore e lo stampatore della rivista nel 1857 furono incriminati dalla Procura di stato. La storia di Emma Bovary che cerca scampo contro la vacuità della vita provinciale con le sue noiose regole sociali, aveva colpito nel segno. Flaubert non giudica la sua eroina, la sua continua ricerca di un uomo che possa farle provare emozioni nuove, ciò che interessa all’autore è lo sviluppo dei personaggi, il realismo insito nel libro come reazione agli slanci romantici di Emma. Infatti, il volume fu uno dei primi romanzi d’impianto realista e lo scrittore francese aveva tratto ispirazione dalle vicende realmente accadute di una giovane donna di provincia Delphine Delamare, del cui suicidio si era parlato nel 1851 in un giornale locale. Dopo l’assoluzione, il romanzo pubblicato raggiunse immediatamente un successo clamoroso grazie anche alla notorietà scaturita dal processo, basti pensare che in pochi giorni furono vendute cinquemila copie di Madame Bovary.
Il conflitto tra illusione e realtà, tanto cara a Flaubert, il conflitto tra l’immaginazione di come potrebbero essere l’esistenza e l’esperienza umiliante della caduta: è il bovarismo termine che deriva proprio dal cognome di Emma. Quella propensione tipica dell’animo umano a sognare felicità irrealizzabili, a vedere le cose non come sono ma sotto un’altra luce, a desiderare ciò che non ci si può permettere.
L’eterno tema dell’insoddisfazione di Emma, lo stile verista dell’autore, l’ambientazione che fa da contrasto con le fantasie romantiche della protagonista rendono questo romanzo immortale e senza tempo. L’audiolibro, grazie alla versione integrale di Alessandra Bedino attrice e narratrice bravissima nell’evidenziare i contenuti del romanzo, offre una possibilità di riscoperta di un testo classico nel quale le passioni segrete sono crudelmente represse dagli obblighi sociali.
“Il collo le usciva da un colletto bianco, rovesciato. I capelli, le cui due bande nere parevano fatte ciascuna d’un pezzo unico, tanto erano lisce, erano divisi nel mezzo da una scriminatura sottile che s’incideva lievemente secondo la curva del cranio, scoprendo appena la punta degli orecchi, andavano a confondersi, dietro, in uno chignon abbondante”.
Gustave Flaubert nacque a Rouen il 12 dicembre 1821, secondogenito dei tre figli del chirurgo primario di Rouen Achille Clèophans. Cominciò a scrivere fin dall’adolescenza. Nel 1840 si iscrisse alla facoltà di legge a Parigi ma seguì i corsi con scarso impegno, preferendo frequentare gli ambienti letterari e artistici. Colpito da una grave malattia nervosa, tornò a Rouen. Dopo la morte del padre e della sorella si stabilì con la madre e con la nipote nella casa di campagna di Croisset. Qui dimorò di solito tranne che per brevi soggiorni invernali a Parigi e per alcuni viaggi all’estero. Negli anni 1849/51 viaggiò insieme con l’amico Maxime du Camp in Medioriente, Grecia e Italia. La guerra franco-prussiana lo costrinse a lasciare momentaneamente Croisset. Questa guerra e gli avvenimenti della Comune ebbero gravi conseguenze sulla sua salute. Nel 1872 morì la madre. Nel 1875 per salvare dal fallimento il marito della nipote, vendette tutte le proprietà e si ridusse a vivere con gli scarsi proventi del suo lavoro di scrittore. Negli ultimi tempi accettò, con riluttanza, una modesta pensione governativa. Morì a Croisset l’8 maggio 1880. Dei suoi libri citiamo L’educazione sentimentale (1845), Madame Bovary (1857), Sallambò (1872), La tentazione di Sant’Antonio (1874), Tre racconti (1877). Documento fondamentale per la conoscenza della vita e delle opere di Flaubert sono le sue Correspondence raccolte in nove volumi.
Alessandra Bedino attrice, autrice teatrale, formatrice. Negli ultimi anni ha svolto il suo lavoro principalmente all’interno della Compagnia Occupazioni Farsesche di Firenze, sia come attrice sia lavorando all’adattamento e/o riscrittura dei testi letterari per la scena. Svolge un’intensa attività formativa presso varie scuole di teatro toscane. Fra gli ultimi spettacoli con Occupazioni Farsesche: Le messe nere del buon ostello da La fame e la sete di Ionesco; Il deserto dei Tartari dal romanzo di Dino Buzzati; Il Vangelo secondo Gesù Cristo dal romanzo di J. Saramago; ARMIR – armata italiana in Russia, partitura scenica per immagini, suoni e pupazzi, il monologo La Fabbrica delle donne di cui è autrice e regista. Nel 2008 il suo testo La Russia dell’Uomo d’oro ha debuttato al Teatro Baltiskij Dom di San Pietroburgo. È protagonista del lungometraggio Cantico dei Cantici, regia di F. Maraghini e M. E. Pacileo. Nel 2010 ha recitato in Fabula Alcesti, spettacolo di creazione dalla tragedia di Euripide, una produzione Laboratorio Nove (FI). Ha una lunga esperienza come voce narrante: ha preso parte a numerosi radiodrammi per Radio RAI, dal 2000 è lettrice presso il Centro Nazionale del Libro Parlato dell’Unione Italiana Ciechi e dal 2008 collabora con Il Narratore audiolibri.
Autore: Gustave Flaubert
Titolo: Madame Bovary. Audiolibro. CDMP3
Editore: Il Narratore Audiolibri
Anno di pubblicazione: 2010
Prezzo: 22,99 euro
Durata CD MP3: 13 h 36’
Voce narrante di Alessandra Bedino
1 thought on “Le illusioni perdute di Emma Bovary in versione audiolibro”
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