“Durante i processi e le inquisizioni per stregoneria, le streghe venivano accusate di aver stipulato patti con il diavolo, di voli notturni operati sotto spoglie di animali per raggiungere le riunioni orgiastiche del sabba, della preparazione di unguenti magici per metamorfosi“. Se ne parla in “Streghe macare, maghi e guaritori del Salento” (Libellula edizioni, 2010) di Carlo Codacci Pisanelli.
Non molto tempo fa ho avuto l’occasione di leggere con mia grande soddisfazione un lavoro di Marco Zamparelli per i tipi di Giunti nella collana curata dalla redazione di Voyager di Carlo Giacobbo, dal titolo “Streghe, maghi e sciamani. Signori dell’ignoto“. Per la cura e la particolareggiata attenzione alle indicazioni bibliografiche e per il numero delle fonti citate e per quel pizzico di mistero mescolato tra le righe di quel lavoro, mi sono lasciato ammaliare dal mondo degli incantesimi.
Poi ho avuto uno “scontro frontale” con lo splendido lavoro – sempre per rimanere in tema – di Katherine Howe dal titolo “Le figlie del libro perduto” edito in Italia da Salani (talentuosa scrittrice di oggi, laureata ad Harvard e soprattutto secondo quanto sostengono le voci più accreditate, diretta discendente di Elizabeth Howe e Elizabeth Proctor, due donne bruciate per stregoneria). Alla fine di questo piccolo percorso di letture ho preso coscienza del fatto che è molto complesso e variegato l’universo delle streghe, dal momento che ci si deve barcamenare tra credenze popolari, numerosissimi “sentito dire”, e spregiudicate ma di indubbio interesse creazioni narrative come ad esempio la serie di racconti con Tiffany Aching come protagonista di Terry Pratchett, dove vengono descritte le streghe come donne che aiutano i bisognosi, o il “Vangelo delle Streghe”, scritto da Charles Godfrey Leland nel 1899, dove si parla di antichi riti della tradizione stregonesca italiana, o ancora nella serie letteraria di Harry Potter dove le streghe sono donne o fanciulle dotate di poteri magici.
Solo per citare qualche sparuto ed inesaustivo esempio. Alla fine dopo tanto peregrinare sono entrato in possesso di un singolare “grimorio”dal titolo “Streghe macare, maghi e guaritori del Salento” di Carlo Codacci Pisanelli. L’autore è un antropologo specializzato in sistemi terapeutici e magico-religiosi delle culture tradizionali. Opera calibrata, seria, di alto livello divulgativo, dove l’autore espone una serie di risultati frutto di un’attenta ricerca sul campo.
Unico obiettivo fornire (dopo un minuzioso riesame dei casi e un allegerimento del testo che lo rende di facile accesso a tutti), un contenuto indispensabile per riempire delle lacune circa le numerose leggende “stregonesche” del tacco d’Italia e offrire un prezioso tassello in più alla ricerca in questi ambiti. E dunque si parla di macàre e dei loro sortilegi, viste con gli occhi della tradizione orale contadina. Lo spettro delle narrazioni è piuttosto ampio, e si va dai racconti dell’immediato dopoguerra, sino agli attuali maghi e guaritori, cercando di trovare un legame fra le antiche e le moderne prassi magiche.
Fondamentalmente si parla di un’opera di carattere etnografico, che ha seguito tre linee guida principali: i racconti sulle macàre e le loro capacità metamorfiche; i racconti su fatture, malocchi e macarìe; le attività terapeutiche. La figura delle macàre si presenta come un’immagine dalle immense sfaccettature sulla quale si riflettono le problematiche a volte anche psicopatologiche della società contadina del dopoguerra. Macàre, però, anche come mediatrici culturali, detentrici di un antico sapere simbolico.
“Con il termine dialettale di macere, nel Salento si indica la strega nella più larga accezione del suo significato. La strega o macera, è quella persona ritenuta capace di operare metamorfosi tramite i suoi poteri soprannaturali, e di operare sortilegi magici ai danni di altre persone“.
Per gli amanti di tutta quella fascinazione magica che promana da questa tipologia di archetipi femminili, non può che diventare un libro di culto! Libro consigliato anche a chi vuole spingere l’interesse sull’antropologia su argomenti così “in bilico” come quello delle “streghe”.
Autore: Carlo Codacci Pisanelli
Titolo: Streghe macare, maghi e guaritori del Salento
Editore: Libellula edizioni
Anno di pubblicazione: 2 ristampa 2010
Prezzo: 10 euro
Pagine: