“Concepisco i miei spettacoli come delle coreografie teatrali. In ogni nuova creazione, regia e coreografia sono due cose che non riesco assolutamente a separare. Quindi sento sempre di fare danza”, inizia così l’ultimo libro dedicato a Pippo Delbono, uno straordinario viaggio nel pensiero del più internazionale autore teatrale italiano, condotto da Leonetta Bentivoglio.
“PippoDelbono. Corpi senza menzogna” (Barbès Editore, 2009) è un testo forte che ci parla dell’Italia di oggi e della società nella quale viviamo rompendo ogni convenzione e rivelando l’autenticità del pensiero di un artista fuori da ogni schema e apprezzato in tutto il mondo.
La Bentivoglio, nota critico di teatro danza, parte col raccontare il suo primo incontro con un Pippo Delbono giovane, magro e bello, che da subito ha saputo esprimere una curiosità appassionata per le diverse strade del teatro di ricerca. Nell’incontro fra i due c’è stato subito un ritrovarsi in quelli che erano i desideri e le pulsazioni verso l’espressione della danza al di là degli schemi classici e invece volta alla sperimentazione e alla ricerca. Ecco perché ambedue approdano a Pina Baush.
Nel Tanzatheater Wuppertal sia Pippo Delbono che Leonetta Bentivoglio trovano quella danza “altra” che stavano ricercando. L’idea della giornalista di scrivere questo libro nasce però di recente in seguito ad alcune conversazioni con l’artista che si sono svolte nell’aprile 2009 quando Delbono presentava “La menzogna” al Teatro Argentina. Pippo racconta sé stesso, il suo essere e il suo modo di pensare attraverso capitoli in cui descrive il corpo. Il corpo che danza, il corpo ferito, il corpo diverso, il corpo spirituale, il corpo rituale, il corpo politico, il corpo teatrale, il corpo erotico sono raccontati attraverso un analisi profonda della sua fisicità e di chi gli è vicini nella vita e nel suo percorso artistico.
Secondo Delbono il corpo sa parlare e comunicare ancor di più delle parole, attraverso il corpo si scopre la bellezza di chi esteticamente non lo sembra e l’orrore di chi invece apparentemente mostra il contrario. Come spiega l’autrice la chiave di volta del teatro di Delbono sta nello studio del corpo e il suo utilizzo nella danza. Senza il suo particolare sguardo sul corpo Pippo si sarebbe perduto, invece ha trovato il suo linguaggio per essere e darsi al suo pubblico. Accompagnano il testo le foto dello stesso Delbono che costituiscono parte integrante ed esplicativa del suo messaggio.
Leonetta Bentivoglio è inviato speciale del quotidiano La Repubblica, dove scrive di letteratura, musica, teatro e danza. Ha scritto due saggi sulla danza del Novecento e un volume sulle opere di Verdi. Con Berbès Editore ha pubblicato Pina Baush. Vieni, balla con me.
Autore: Leonetta Bentivoglio
Titolo: Corpi senza immagine
Editore: Barbès s.r.l.
Anno di pubblicazione: 2010
Prezzo: 22 euro
Pagine: 164