Sergio Chiamparino ha manifestato di recente la sua intenzione di candidarsi alle prossime elezioni primarie del Partito Democratico. Una candidatura che ha riscosso notevole consenso per la popolarità acquisita da Chiamparino per i successi ottenuti ome sindaco di Torino, nel guidare la trasformazione della città da tradizionale centro industriale in crisi a sede di attività innovative in una più ampia gamma di comparti produttivi e nel ravvivarne l’immagine culturale.
Secondo un sondaggio de “Il Sole 24Ore”, Chiamparino è, insieme con quello di Verona, il sindaco che riscuote maggior favore (il 60% degli interpellati) dai propri concittadini.
In questo libro, non a caso intitolato “La sfida“, Chiamparino sostanzia la sua candidatura offrendo una riflessione a largo spettro destinata a segnare il dibattito politico dei prossimi mesi all’interno, e non solo, del suo partito. L’autore parte da una spietata analisi dei motivi che hanno portato di recente il centrosinistra ad inanellare una serie di gravi sconfitte elettorali. Quindi, rispondendo con ampie ed interessanti digressioni alle domande postegli dal giornalista Paolo Griseri, espone alcune sue idee per i problemi del paese. E si dilunga, in particolare, su tre tra i principali nodi politici del momento: quelli del federalismo, dell’immigrazione e della casta autoreferenziale rappresentata dalla classe politica.
Federalismo: “l’unico modo realistico per avviarlo e limitarne i costi è quello di prevederne la realizzazione gradualmente“, con “un meccanismo istituzionale a geometria variabile” che viene illustrato e spiegato diffusamente, anche con un esempio. Immigrazione: “l’unico modo per sconfiggere la paura degli immigrati è dare un sistema di regole all’immigrazione. E l’unico modo per dare un sistema di regole all’immigrazione è quello di riconoscerla ed accettarla come un elemento di sviluppo”. “Occorre convincere gli abitanti del nord che dall’apertura arrivano le risorse fondamentali per garantire il futuro di tutti in termini di produzione e distribuzione della ricchezza.“. E fino a quando non saremo capaci di investire sull’immigrazione, non riusciremo nemmeno a far ripartire un ciclo di sviluppo che rimetta in moto la nostra società”. Classe politica: “bisogna pensare ad una riforma elettorale che garantisca maggiormente il diritto di scelta…” “Penso ad una legge che reintroduca le preferenze o, meglio ancora, a un sistema di voto uninominale, in modo che chi va a votare sappia per chi vota…
“Combattere la casta vuol dire ridurre il numero dei parlamentari, abolire privilegi e immunità, ma farlo davvero”. “Sarebbe utile creare un gran giurì che dica quale è il livello accettabile delle retribuzioni per chi ricopre incarichi elettivi…“. “Alcune proposte sono state scritte fino alla noia…”. “Il fatto è che in Italia non c’è nessuna forza politica disposta a pagare i costi di una rottura radicale con il sistema oggi esistente. Che quella rottura sia necessaria lo sanno tutti”.
Sergio Chiamparino è nato a Torino nel 1948. Eletto al Parlamento nazionale nel 1996, vi è rimasto fino al 2001, anno in cui è stato eletto Sindaco di Torino. L’anno scorso è stato eletto presidente nazionale dell’Associazione dei Comuni Italiani (ANCI).
Autore: Sergio Chiamparino
Titolo: La sfida. Oltre il PD per vincere anche al nord
Editore: Einaudi
Anno di pubblicazione: 2010
Prezzo: 13 euro
Pagine: 117
* Diritti dell’articolo di Roberto Bisogno