“Mia madre è zingara, mio padre è un non zingaro diventato zingaro per amore”. Così parla l’adolescente Bianca in “Scrivimi solo parole d’amore” (Fanucci Editore, 2010) , il nuovo romanzo di Loredana Frescura.
Bianca vive insieme al padre Romolo che ha “la voce alterata dall’alcol” in una roulotte spostandosi di paese in paese con una giostra.
La madre Sara l’ha abbandonata da anni e la ragazza ha in mente un piano per ritrovare la madre scomparsa.
Sara appartiene agli zingari Kalé “sempre stranieri e sempre da integrare”. Bianca invece è una gagè, una zingara non rom. Sara la chiamava gagia “Il fuoco è azzurro… gagia… se vorrai vederlo, lo vedrai, gagia”. Vedere il fuoco significa possedere il dono di leggere il futuro e vedere nel passato. Bianca l’ha ereditato da Sara. Un giorno casualmente Bianca ha conosciuto Vincenzo un ragazzo di poco più piccolo di lei. L’ha trovato lungo la statale abbracciato a un masso di pietra. Egli non ricorda nulla del proprio passato, di se stesso, però ha una peculiarità: ripete frasi d’amore che ha letto o sentito in giro, ascoltate da una canzone “sarai stella, sarai mare, forse cielo e di sicuro volo. Tu che guardi col dolore, sai che c’è ancora un posto lì vicino dove riposa il tuo amore… ”. Frasi che la ragazza annota in un quaderno. Bianca documentandosi nelle varie biblioteche delle città che incontra scopre che “Vincenzo è un savant” come Rain Man che ha visto “in un pomeriggio d’estate dentro una biblioteca deserta”. La Sindrome del savant è una patologia nella quale persone che soffrono di alcuni disordini dello sviluppo come l’autismo, hanno come delle scatole di brillanti capacità che contrastano con il loro handicap mentale. Così è Vincenzo il quale dopo un incidente non ricorda nulla, ma possiede la capacità di “parlare d’amore in ogni occasione, in ogni situazione riesce a trovare le parole d’amore adatte. Anche nella rabbia, nella paura, nel dolore”.
Loredana Frescura nel suo terzo romanzo narra una storia d’amore e di amicizia affrontando il tema scomodo della diversità che accomuna Bianca e Vincenzo. Insieme la sperimenteranno sulla propria pelle… Vincenzo è diverso perché possiede un dono speciale, Bianca lo è perché è per metà appartenente al popolo nomade, quindi vista con sospetto. “Gli zingari Katé provengono dalla Spagna. In realtà l’origine è l’India. Si sono poi dispersi. Viaggiatori in cerca di viaggio. Non di terra e non di luoghi… Sempre stranieri e sempre da integrare”. L’autrice entra con delicatezza e competenza in un mondo poco conosciuto che ha sempre avuto una connotazione negativa a partire dal termine dispregiativo “zingaro”. “Per uno zingaro conta solo il proprio gruppo. Nella comunità trova regole, giustizia e la propria identità”. Bianca capisce che il padre come lei soffre per la scomparsa della propria compagna. Romolo infatti cerca di cancellare “l’immagine lasciata da mia madre nel colore dei miei occhi e nella forma del naso”. La ragazza ricorda: “sono nata in aprile. Quando nasce un bambino nella comunità, si fa festa e il padre lo posa per un attimo a terra e poi lo culla. Così lo riconosce come parte della terra che dà la vita e parte di se stesso”. Anche Romolo ha posto sua figlia neonata in terra vicino a un cespuglio di rose bianche, un modo per onorare la comunità di nomadi della quale fa parte Sara.
Un libro pubblicato nella collana Teen ma che è consigliato ai lettori di tutte le età per l’argomento trattato. I sentimenti, il prendersi cura dell’altro frasi che parlano d’amore e solidarietà, contro l’egoismo, l’arrivismo e il razzismo più o meno strisciante che imperano nella società attuale. “Senza la diversità non ci sarebbe proprio la vita”. Bianca desidera che “Vincenzo sia la bomba d’amore che mi serve per essere altro da mia madre. Voglio sia la bomba d’amore per tutti quelli che vogliono essere altro da altri”.
L’autrice ha dichiarato recentemente “ho sentito il desiderio di indagare sulle nostre paure. Ci sono momenti nella vita in cui è necessario porsi domande e cercare risposte”. L’obiettivo della Fanucci Casa Editrice romana nata nel ’71 è“l’idea di romanzo come fabbrica e laboratorio permanente di storie e di idee, in cui si sperimentano visioni, si prefigura il possibile, si scandaglia il passato, si legge il presente”. Con Scrivimi solo parole d’amore l’obiettivo è perfettamente centrato. “A chi si sente diverso perché ricordi che nel mondo intero non ci sono due foglie uguali ma tutte le foglie diverse. Sono ricchezza del mondo intero. A ognuno di noi dunque e a ciascuno ricchezza per sé e per gli altri”.
Loredana Frescura è nata in una piccola frazione del comune di Marsciano, Papiano. Insegnante, ha pubblicato per Fanucci Elogio alla bruttezza e La voce di noi due, e con Marco Tomatis Il mondo nei tuoi occhi, vincitore del premio Andersen 2006, Un anno dopo, l’amore, Forever e Come Checco detto finocchio si salvò, diventati in pochi mesi dei veri successi editoriali.
Autore: Loredana Frescura
Titolo: Scrivimi solo parole d’amore
Editore: Fanucci
Anno di pubblicazione: 2010
Prezzo: 15 euro
Pagine: 224
Bellissima la recensione per un libro bellissimo scritto da una bellissima persona.
Grazie!