“Ti dipingerò come ti vidi la prima volta, Griet. Così come sei”. Così il pittore fiammingo Johannes Vermeer si rivolse alla sua cameriera quando colpito dalla grazia della sedicenne, decise di ritrarla rendendo immortale il suo sguardo enigmatico e ammaliatore. Ne “La ragazza con l’orecchino di perla” (Beat 2010) di Tracy Chevalier, la scrittrice americana immaginò in questo modo la genesi del ritratto, sicuramente uno dei più conosciuti e apprezzati dell’intero pianeta.
Il quadro, olio su tela dipinto da Vermeer tra il 1665 e il 1666 si trova conservato presso il Mauritshuis dell’Aia in Olanda. Il bestseller rivelò il talento letterario dell’autrice conseguendo uno straordinario successo di critica e pubblico vendendo più di quattro milioni di copie in tutto il mondo, 500mila solo in Italia.
Nell’operosa e brulicante città di Deft nell’Olanda del XVII secolo Griet era la figlia di un abile decoratore di piastrelle, privato del lavoro in seguito a un incidente. La famiglia viveva nella parte protestante della città. Un giorno mentre la giovane era intenta a sistemare le verdure tritate in un cerchio “ciascuna in uno spicchio come una fetta di torta” si palesarono all’uscio di casa due persone. Erano il pittore Vermeer dal “volto lungo e spigoloso” e dai capelli “rossi come i mattoni bagnati dalla pioggia” e sua moglie Catharina “dai piccoli riccioli biondi”. Griet andrà a servizio presso la loro abitazione nel quartiere dei Papisti lontano dieci minuti di cammino. Con il divieto di non spostare nessun oggetto la ragazza avrà tra le altre mansioni l’incarico di pulire l’atelier del pittore che si trovava in cima alla casa. A contatto con l’arte Griet scoprì presto la passione per il bello e la pittura, il suo era un innato senso estetico. Lo intuì anche Vermeer che sempre più attratto dal candore e dall’innocenza di Griet decise di ritrarla. Ebbe inizio tra il padrone e la serva un sottile gioco di sguardi, accenni, parole non dette, frasi appena accennate che non sarebbe sfuggito alla gelosia di Catharina e all’occhio perspicace di Maria Thins la suocera di Vermeer. Dentro quella casa affollata di persone, Griet, l’io narrante del libro, sarà l’unica a comprendere la totale passione dell’artista per il suo lavoro, considerato che sia la moglie di Vermeer, sia la suocera avevano la tendenza a considerare solo l’aspetto economico dell’eccezionale talento di Jan Vermeer. “Pensa solo a se stesso e al suo lavoro… ”.
Quanti visitatori nel corso di quasi quattrocento anni fermi davanti al quadro si saranno domandati chi fosse mai la ragazza del ritratto, perché guardava il pittore con quegli occhi spalancati innocenti e maliziosi allo stesso tempo. Quale tipo di rapporto intercorreva tra il pittore e la modella? Per quale motivo la giovane vestita con abiti semplici per contrasto portava un orecchino di perla, allora prerogativa delle aristocratiche dame dell’alta borghesia? A queste domande Tracy Chevalier con Girl with a pearl earring tenta di dare una risposta, riuscendoci perfettamente. Nel 2003 il regista Peter Webber trasse ispirazione dal romanzo, uno dei più clamorosi casi letterari degli ultimi anni, per dirigere l’omonimo film, protagonisti Scarlett Johansonn e Colin Firth. Nel libro della Chevalier le descrizioni di Deft e di Griet sono come pennellate di luce. Finora si sapeva poco intorno alla vita e alle opere di questo eccelso pittore, il quale fu un padre prolifico, ben undici figli, ma dipinse solo una quarantina di quadri. Tutti splendidi, particolari, da vedere e ammirare, testimonianza perenne della vita quotidiana borghese di allora, per la cui elaborazione Vermeer utilizzò la camera oscura, una scatola di legno con una lente all’interno, simile a una moderna macchina fotografica.
Quell’anonima ragazza, fonte d’ispirazione per Jan, volta di tre quarti dall’espressione estatica indossa una tunica gialla e ha racchiuso il capo in fasce che le ingentiliscono il volto. Ha le labbra sensualmente dischiuse, uno scandalo per quell’epoca. L’orecchino di perla a forma di goccia sembra quasi catturare tutta la luce ma è solo un’abile illusione. È lo sguardo luminoso della Griet di Tracy Chevalier che ha reso il dipinto, una leggenda. “Il quadro era diverso da tutti gli altri. C’ero solo io, a mezzo busto, senza tavolini o tende, finestre o piumini per la cipria ad ammorbidire o distrarre. Mi aveva dipinto con i miei grandi occhi, la luce che mi inondava il viso lasciandone però in ombra il lato sinistro… Sembrava che stessi aspettando qualcosa, convinta però che non sarebbe mai accaduta”.
Tracy Chevalier è nata nel 1962 a Washington. Ha conseguito la laurea in Letteratura Inglese all’Oberline College nell’Ohio. Nel 1984 si è trasferita in Inghilterra, dove ha lavorato a lungo come editor. Il suo primo romanzo è La vergine azzurra (del 1997 – Neri Pozza 2005), seguito da La ragazza con l’orecchino di perla (del 1999 – Neri Pozza 2000). Bestseller internazionali sono stati anche i libri successivi Quando cadono gli angeli (del 2001 – Neri Pozza 2002), La dama e l’unicorno (Neri Pozza 2003), L’innocenza (Neri Pozza 2007), Strane creature (Neri Pozza 2009).
Beat (Biblioteca degli Editori Associati di Tascabili) raccoglie i tesori delle case editrici letterarie e indipendenti italiane in edizioni economiche inedite. Da settembre in libreria, cinque nuovi titoli ogni due mesi, oltre trenta novità l’anno. Autori italiani e internazionali di grande notorietà con i loro romanzi più amati e famosi, gli autorevoli protagonisti della saggistica più attuale, riuniti in un marchio nuovo e presentati in edizioni inedite ed economiche. Dedicato a tutto quel pubblico che non ha ancora scoperto i migliori libri degli ultimi anni. Nel mese di settembre, oltre a La ragazza con l’orecchino di perla di Tracy Chevalier, gli altri bestseller in uscita sono Cattedrale di Raymond Carver, La passione di Artemisia di Susan Vreeland, Caramelo di Sandra Cisneros, Cuccette per signora di Mira Nair.
Autore: Tracy Chevalier
Titolo: La ragazza con l’orecchino di perla
Editore: Beat
Anno di pubblicazione: 2010
Prezzo: 9,90 euro
Pagine: 240
1 thought on “La ragazza col turbante di Vermeer in edizione tascabile”
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