Alle soglie del XX secolo Casa Rossa sorge in una delle isole francesi dell’Oceano Indiano e la sua storia conta tutte le tinte dell’arcobaleno: fatta da cervelli bianchi e muscoli neri, immersa nei colori dell’emisfero sud, la magione nasconde molti scheletri nell’armadio e le macchie indelebili del sangue.
“Fantasmi bianchi“ (Planeta DeAgostini, 2010) racconta il ritorno di Maxime e Francois alla Casa Rossa dopo tanti anni: un tempo erano il figlio del padrone ed il suo compagno di giochi cafro, oggi sono due uomini istruiti, stanchi del brutto tempo parigino ed in cerca di un’ avventura che reindirizzi su binari più saldi il senso della loro esistenza.
Mentre Maxim, un ingegnere mancato con sogni di gloria tecnologica, orienterà le sue energie nella costruzione di un aeroplano, Francois (il protagonista del racconto) finirà invischiato in una bizzarra caccia al tesoro che lo costringerà a ripercorrere il suo passato di schiavo e ad affrontare di petto la sua esigenza di affrancarsi agli occhi di coloro che lo avevano sempre considerato un essere umano di serie B.
L’apparizione del fantasma di un pirata (ovviamente candido come la neve) in cerca del suo nome e l’incontro con alcuni abitanti dell’isola permettono a questo giovane signore nero e libero di riconsiderare il non-senso delle gesta coloniali, l’unica via reale per capire a pieno il senso del suo riscatto.
Appollo e Li-an (testo e disegni) ci offrono un narrato poetico ed allusivo; da un lato ci informano sui reali disagi, fisici e psicologici, provati dai numerosissimi schiavi che hanno materialmente costruito la ricchezza dei loro padroni bianchi, dall’altro attingono a piene mani dalle leggende indigene e piratesche e arrivano addirittura a fondere queste due tradizioni apparentemente così lontane: come per magia la storia cosmica del dominatori e quella dei dominati fanno finalmente qualche passo tenendosi per mano e arrivano addirittura a delineare nuovi percorsi che consentano un futuro migliore alla nuova razza universale degli esseri umani.
I soli reali e legittimi padroni dell’isola sembrano essere gli alberi e gli animali ed infatti la morte e la resurrezione spirituale di Maxime e Francois verranno decise quasi unicamente dagli elementi naturali: le rocce nasconderanno a lungo il tesoro tanto agognato ed il vento abbatterà l’aeroplano dopo pochi minuti di volo.
In questa strana graphic novel dal disegno garbato viene rovesciata persino l’affermazione del dominio umano sulla Madre Terra: i drammi interiori dei numerosi personaggi (non si pensi che a soffrire siano solo i neri) sono abilmente nascosti sotto una veste grafica rassicurante e persino il lieto fine ha le sue zone d’ombra, perché anche l’amore ha un retrogusto amaro ed in fondo la felicità nasce dall’accettazione delle numerose coloratissime macchie che lasciano un segno indelebile sui vestiti di tutti noi.
Autore: Appollo Li-An
Titolo: Fantasmi bianchi
Editore: Planeta Deagostini
Anno di pubblicazione: 2010
Prezzo: 10,95 euro
Pagine: 100