“Chiedi a te stessa, amore mio, se non sei crudele per avermi irretito così, per aver distrutto così la mia libertà”. E’ una frase tratta da una delle lettere di John Keats contenute nel libro “Leggiadra stella. Lettere a Fanny Brawne“ (Archinto, 2010) prefazione di Nadia Fusini, traduzione di Eleonora Carantini.
Nel luglio del 1819 a Shanklin nell’Isola di Wight un giovanissimo innamorato, il quale non immaginava che un giorno sarebbe diventato uno dei maggiori esponenti del romanticismo, icona perpetua di tutti i cuori tumultuosi, scriveva “alla bellissima Ragazza che amo tanto”. Il sottile volumetto dalla copertina lilla presenta trentanove missive composte da Keats tra il luglio del 1819 e il settembre 1820 poco prima della partenza del poeta per l’Italia con la speranza di un’impossibile guarigione dal male che lo minava: la tubercolosi. Le grandi vetrate di Wenworth Place nel quartiere di Hampstead a Londra ancora si aprono “su un giardino ben curato con un susino, e un gelso” come descrive nella prefazione Nadia Fusini. La casa fu il luogo dove i giovani si conobbero nell’agosto del 1818. Ora l’abitazione è sede del Keats Museum, la Keats House londinese. La madre della diciottenne Fanny rimasta vedova presto con tre figli a carico, aveva affittato una parte della casa all’amico di John, Charles Brown.
Quando John si trasferì a vivere a casa di Charles “poteva vedere Fanny entrare e uscire in giardino e per strada”. Complici occhiate furtive, bigliettini e visite reciproche “l’amore scoppia ed è passione bruciante”. Sono lettere che rivelano il lato più intimo e nascosto del poeta “ho baciato il tuo scritto nella speranza che tu mi abbia accontentato lasciandovi una traccia di miele”.
Fu un amore contrastato a causa delle precarie condizioni economiche di John sempre oppresso dai debiti. Ma nonostante ciò la passione si sviluppò e crebbe e sembra di vedere i due giovani sorridersi da lontano, osservarsi di nascosto, baciarsi castamente, accarezzarsi le mani alla ricerca del contatto fisico che le rigide regole del periodo Regency vietavano assolutamente. Scene magnificamente ritratte nel film Bright star di Jane Campion.
E’ quindi attraverso le lettere piene di passione che i corpi di John e Fanny si esprimevano “vivo oggi con la mente a ieri… mi sento alla tua mercé… Mi hai abbagliato…”. Amore e poesia, emozioni scaturite da parole e sguardi, può esistere qualcosa di più romantico? “Ho avuto mille baci, dei quali con tutta la mia anima ringrazio amore – ma se tu mi negassi il mille e unesimo, sperimenterei fino a che punto possa sopravvivere all’infelicità”. Ogni lettera appare viva, reale e eterna, perché Keats ha la capacità di dare al suo sentimento turbamento, felicità, consapevolezza della malattia, desiderio e vertigine. “Io vedo la vita soltanto nella certezza del tuo Amore, persuadimi del tuo Amore, mia dolcissima”.
Il 13 settembre 1820 i due innamorati si salutarono per l’ultima volta. Keats stava per salpare sulla Maria Crowther verso l’Italia. Pensava ancora di poter guarire e tornare da lei? “Non scriverà più a Fanny”. La giovane continuerà a inviare lettere al suo innamorato all’indirizzo di Roma a Piazza di Spagna dove il poeta alloggiava e dove sarebbe morto il 23 febbraio 1821 stringendo tra le mani una corniola bianca ultimo dono di Fanny. “Tutte le lettere di Fanny, Keats chiese che fossero distrutte dopo la sua morte. E gli amici lo fecero. Immagino con un certo piacere”. Quando Herbert il figlio di Fanny ora Mrs Lindon decise dopo la scomparsa della madre di rendere pubbliche le lettere d’amore, queste suscitarono scandalo presso la società vittoriana, forse perché Keats nel frattempo (siamo nel 1878) era diventato “un poeta acclamato tra i grandi romantici”. Le lettere rivelavano l’anima di un sentimento a volte volubile, capriccioso, opprimente ma soprattutto appassionante di una delle coppie più celebri della letteratura romantica di tutti i tempi.
“L’Amore è la mia religione – potrei morire per te. Il mio Credo è amore, e tu ne sei l’unico dogma. Mi hai rapito grazie a un potere cui non posso resistere, eppure fui capace di resistere finché non ti vidi… Il mio amore è egoista. Non posso respirare senza di te. Tuo per sempre. John Keats”
John Keats nacque a Londra il 31 ottobre 1785 primo di cinque figli. Rimasto presto orfano il poeta iniziò l’apprendistato di chirurgia ma la sua vera passione era la letteratura. La sua prima poesia fu Imitation of Spenser. Strinse amicizia con l’editore e poeta Leight Hunt che gli pubblicò nel 1816 il poema. Nel 1817 il suo primo volume di poesie Poems non riscosse successo anche perché legato alla controversa reputazione dell’editore. Nell’estate del 1817 si trasferì nell’isola di Wight per lavorare alle sue opere insieme al fratello Thomas ammalato di tubercolosi. Anche il poema epico Endymion venne stroncato dalla critica. Intanto durante un viaggio in Scozia e Irlanda insieme all’amico Charles Brown scoprì i primi segni dell’infezione da tubercolosi. Nel 1818 Thomas morì e Keats si trasferì nella casa dell’amico Brown dove conobbe Fanny Brawne. L’aggravarsi delle condizioni di salute lo convinsero a trasferirsi in Italia insieme all’amico Joseph Severn su invito di Shelley dove il clima era più mite. Morì a Roma il 23 febbraio 1821 dove venne sepolto presso il Cimitero acattolico di Roma. Secondo il suo desiderio nella lapide si può leggere solo il seguente epitaffio: “Questa tomba contiene i resti mortali di UN GIOVANE POETA INGLESE che, sul letto di morte, nell’amarezza del suo cuore, di fronte al potere maligno dei suoi nemici, volle che fossero incise queste parole sulla sua lapide “Qui giace uno il cui nome fu scritto sull’acqua”. La produzione poetica di Keats comprende Ode to Psyche, Ode on a Grecian Urn e Ode to a Nightingale.
Autore: John Keats
Titolo: Leggiadra stella. Lettere a Fanny Brawne
Editore: Archinto
Anno di pubblicazione: 2010
Prezzo: 10,50 euro
Pagine: 83