“Il giudice Bao e la fenice di giada” (Coconino Press, 2010) è il primo capitolo di un romanzo grafico in 9 volumi dedicato ad una figura realmente esistita e divenuta quasi leggendaria nella tradizione cinese: parliamo di Bao Zheng (999-1062), giudice plenipotenziario dell’imperatore Ren Zong (1010-1063) a cui venne affidato il compito di scovare ed abbattere la corruzione dilagante nelle amministrazioni provinciali.
La cronaca ed il mito vogliono che un carattere austero ed un’intolleranza inflessibile verso ogni forma di criminalità abbiano permesso al giudice di punire severamente numerosissimi soprusi: totalmente disinteressato al rango dell’uomo condannato e sempre pietoso verso le vittime, Bao viene ricordato come un difensore dei deboli ed il suo nome è ormai sinonimo del concetto più assoluto di giustizia.
Chogrui Nie (disegnatore) e Patrick Marty (sceneggiatore) ricostruiscono alcune vicende storiche che coinvolsero il giudice Bao ed i suoi collaboratori Zhan Zhao (fidatissima guardia del corpo, grande esperto di arti marziali) e Gongsun Ce (cancelliere e medico legale). Il quadro degli alleati viene completato dal giovane Bao Xing, servitore/allievo irrequieto e brillante e dalla strana coppia Wang Chao – Ma Han, capi del plotone armato che accompagna il giudice nel suo viaggio attraverso la Cina.
In questo “volume pilota” il giudice Bao visita una cittadina distrutta da un incendio due anni addietro e, grazie alla testimonianza della signora Dong e di suo figlio Chang Wao (condannato a morte e recluso da ormai ben 3 anni), scopre un losco giro di appalti per la ricostruzione che sembra portare allo sfratto e all’arresto sistematico di numerosi abitanti innocenti.
Tra i vari nobili locali coinvolti, nella vicenda hanno un ruolo chiave il giudice Gu, l’intendente Long, il prefetto Wang (cugino di terzo grado del venerabile imperatore) ed un uomo misterioso di nome Li, manovratore occulto con fin troppi scheletri nell’armadio.
La fenice di giada è un giallo di stampo classico in cui il lettore comprende molto presto la realtà dei fatti e l’interesse sta nel capire come farà l’integerrimo protagonista a mettere nel sacco un nemico fin troppo abituato a spadroneggiare e passarla liscia: Patrick Marty ha costruito una trama complessa, solida e coerente ed anche il dettaglio apparentemente più insignificante contribuisce allo scioglimento della matassa.
La mente (Bao) ed il braccio (Zhan Zhao) della legge operano in perfetta sincronia e questo produce un fumetto in grado di spezzare sapientemente una narrazione che rischierebbe di farsi troppo faticosa con intermezzi di pura azione in grado di esaltare l’abilità di Chogrui Nie.
Oltretutto l’indagine di Bao ci consente di entrare in un universo totalmente “altro” rispetto al nostro e se da un lato la realtà cinese sotto la dinastia Song (970-1279) sembra lontana anni luce (basti pensare al rapporto controverso col gentil sesso, o al concetto guerresco di onore), temi quali il valore della legalità e del bene comune rispetto all’arricchimento privato risultano ancora molto attuali.
Nie Chongrui, nasce nel 1943 a Calcutta, arriva a Shanghai nel 1946. Trasferitosi a Pechino nel 1953 comincia la sua carriera professionale come meccanico riparatore nel campo automobilistico, senza mai smettere di praticare il disegno, sua vera passione. Nel 1979 diventa direttore artistico in uno studio d’animazione. In seguito, ormai quarantenne frequenta l’Accademia di Belle Arti di Pechino. Considerato unanimamente un maestro nonchè un profondo innovatore nell’arte del disegno dei manhua, i fumetti cinesi, ha realizzato numerose storie ispirate a personaggi storici realmente esistiti, da qualche anno le sue tavole sono esposte con successo in tutta Europa.
Patrick Marty, è nato nel 1963 a Bergerac, segue i suoi studi a Bordeaux dove, conseguita una laurea in letteratura, si iscrive all’accademia delle belle arti. Divide il suo tempo tra la pratica artistica e l’insegnamento della letteratura alla facoltà di lettere e storia dell’arte di Bordeaux. La sua passione per il cinema lo porta a lasciare
le belle arti per dedicarsi alla settima arte. Sceneggiatore, regista e produttore di cortometraggi, poi assistente di scena, dal 2005 realizza telefilm per la televisione francese. Lo shock amoroso per la Cina e la sua cultura, oltre che la passione per i fumetti lo porta, nel 2009, alla realizzazione delle inchieste del Giudice Bao, un poliziesco medievale cinese che narra le avventure di questo personaggio storico campione nella lotta alla corruzione sotto la dinastia dei Song del nord.
Autore: Chogrui Nie, Patrick Marty
Titolo: Il giudice Bao e la fenice di giada
Editore: Cononino press
Anno di pubblicazione: 2010
Prezzo: 15 euro
Pagine: 159
* Diritti dell’articolo di Gabriele Blandamura