In “Il ventennio costituzionale dell’Unione Europea. Testimonianze di un Diplomatico al servizio della causa europea” (Marsilio, 2009), l’Ambasciatore Rocco Antonio Cangelosi, (prefazione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano) ripercorre, in qualità di testimone-attore, attraverso la raccolta dei suoi scritti più significativi, un ventennio fondamentale verso la costruzione di quell’European Dream di cui, nel solco dell’insegnamento degli “illustri padri”, è anche lui un fervido sostenitore.
“E’ un periodo quello del ventennio costituzionale contrassegnato da grandi entusiasmi e importanti successi, ma anche da cocenti delusioni e dolorose sconfitte. Esso va visto nel contesto dei principali eventi che contraddistinguono la politica internazionale“
Il ventennio costituzionale dell’Europa a cui fa riferimento l’Ambasciatore Cangelosi è quello compreso fra il 1985 e il 2005, periodo di grandi passi in avanti nell’edificazione della Casa Europa, anche se non mancarono le difficoltà, quelle difficoltà culminate poi nelle deludenti conclusioni della Conferenza di Nizza con cui svanì il sogno costituzionale. L’Autore nel ripercorrere questo ventennio in cui egli fu al centro del cuore istituzionale europeo, parte dal progetto Spinelli e dall’Atto Unico Europeo passando poi per i Trattati di Maastricht e di Amsterdam sino appunto a ricostruire la tormentata fase negoziale della sopracitata Conferenza intergovernativa. Come ci dice il Presidente Giorgio Napolitano nella prefazione a questo volume “Già lì il Progetto approvato dalla Convenzione subì delle ferite, prima di essere colpito a morte dal risultato dei referendum in Francia e in Olanda“
Dal fallimento del progetto di una “Costituzione per l’Europa” l’Europa ormai allargata a 27 membri ha tuttavia saputo, nonostante tutto, compiere un passo in avanti, sebbene più modesto dell’ambiziosa Costituzione: il Trattato di Lisbona che, -finalmente entrato ufficialmente in vigore il 1° dicembre 2009 – probabilmente “chiude questo periodo costituzionale”. In attesa di una sua ripresa negli anni a venire, il bilancio è comunque positivo: il Trattato di Lisbona, pur avendo sacrificato una parte di quel “sentimento europeo” consente comunque a questa nuova e più ampia Europa di funzionare.
“Esiste un grande mercato di 450 milioni di consumatori, norme comuni che lo regolamentano, una Corte di Giustizia con un acquis giuridico e costituzionale; una moneta unica, una politica commerciale, azioni comuni in politica estera, uno spazio comune dove circolano liberamente i cittadini senza controlli alle frontiere, grandi programmi comuni nei settori più avanzati(…). Ma non basta: come si fa a dimenticare che l’Europa assicura da oltre cinquant’anni pace e stabilità a un continente martoriato da guerre fratricide che lo avevano distrutto e diviso, esportando democrazia e benessere, ed evitando di importare instabilità politica, povertà e arretratezza culturale? L’Europa non è e non può essere considerata un Bluff.“
Un impegno unito ad un forte sentimento europeista, è quello dell’Ambasciatore Cangelosi, e che traspare dalle pagine scritte “a caldo” raccolte in questo volume. In esse la costruzione europea appare non come un qualcosa di astratto ma come un qualcosa di reale anche se sempre in fieri: un edificio che giorno dopo giorno si migliora, nella cui costruzione a volte si stenta e si arranca, ma che riesce comunque a progredire compiendo passi in avanti. Passi a volte diversi da quelli immaginati dai padri di un’Europa nata in un mondo molto diverso da quello odierno, ma che comunque son passi avanti. E’ quindi anche grazie all’incessante lavoro di quei diplomatici, come Cangelosi, che pur nel mutare di governi, azioni e situazioni, sia in politica interna che in un’ottica di più ampio respiro, si è potuta assicurare la continuità dell’impegno-sostegno italiano alla costruzione di un’Unione Europea in cui gli Stati membri potessero identificarsi e ragionare, se non addirittura agire, in un’ottica non solamente sic et simpliciter nazionale.
L’Europa dei 27 (e un domani, chi lo sa, dei più di 27) si trova oggi ad affrontare nuove difficili sfide (basti pensare alla crisi economica) e probabilmente altre se ne troverà dinnanzi in futuro. Ma al proverbio “mal comune mezzo gaudio” mi sembra di prediligere al termine di questa lettura “l’unione fa la forza”. E magari il sentimento europeo, nelle generazioni che verranno, non dovrà esser innestato dai policy makers: esso nascerà spontaneo nei “cittadini europei” ed andrà semplicemente nutrito e coltivato.
Rocco Antonio Cangelosi, Ambasciatore, è attualmente Consigliere diplomatico del Presidente della Repubblica e Direttore dell’Ufficio Affari diplomatici presso il Quirinale. Ha rivestito numerosi incarichi durante la sua carriera diplomatica soprattutto nel settore dell’integrazione europea. Rappresentante personale del Ministro degli Esteri nel periodo 1990-1992 nella Conferenza intergovernativa per il Trattato di Maastricht e nel 2003 per il Trattato Costituzionale. Dal 2004 al 2008 è stato Rappresentante Permanente presso l’Unione Europea a Bruxelles. Autore di numerose pubblicazioni, tra le quali “Dal Progetto di Trattato Spinelli all’Atto Unico Europeo” (1987) e “Dalla Comunità all’Unione” (1996).
Autore: Rocco Antonio Cangelosi
Titolo: Il ventennio costituzionale dell’Unione Europea. Testimonianze di un Diplomatico al servizio della causa europea
Editore: Marsilio
Anno di pubblicazione: 2009
Prezzo: 16 euro
Pagine: 306
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