Lost è indubbiamente una delle serie che ha segnato definitivamente la storia della televisione. Ma a cosa è dovuto questo successo strepitoso che ha fatto tenere incollati agli schermi milioni di spettatori per oltre sei anni? Roberto Manzocco, autore del libro “Pensare Lost“ (Mimesis, 2010), prova ad indagare tra gli enigmi e i misteri dell’isola, svelando i temi filosofici ed esistenziali, che hanno consacrato lo show al trionfo mediatico.
Pensare Lost è un libro imperdibile per i fan della serie. Non è soltanto l’analisi di un successo televisivo, ma una vera e propria guida ai segreti dell’isola, alle concezioni filosofiche, scientifiche e fantascientifiche che hanno ispirato J.J. Abrams, Damon Lindelof e Cartlon Cuse nella sceneggiatura del telefilm.
Secondo Manzocco, l’attrattiva di Lost, oltre ad un intreccio avvincente ed ai continui colpi di scena, risiede proprio nell’essere riuscita a presentare al grande pubblico le questioni fondamentali che da sempre turbano l’animo umano e sono oggetto della ricerca filosofica. Libero arbitrio o determinismo? Necessità o contingenza? Caso, destino, provvidenza o fortuna? Sincronicità o coincidenza? Scienza o fede? Quest’ultima questione è ben rappresentata nello show dal contrasto tra il chirurgo Jack, convinto dei necessari rapporti di causa-effetto e John Locke, che è stato miracolato dall’isola e sostiene che c’è un motivo per cui il volo 815 sia precipitato proprio in quel luogo. Ma sarà solo alla fine della sesta stagione che scopriremo che Locke aveva ragione ed anche Jack si convertirà alla fede nell’isola, sacrificandosi per salvarla.
Ma Lost non è solo filosofia: i suoi creatori sono riusciti a penetrare nell’immaginario collettivo, grazie a sapienti citazione letterarie, più o meno mascherate, che spaziano dalla Bibbia al mito di Atlantide, dal viaggio di Ulisse (Desmond e Penelope) alla Rupes Nigra Medievale (La Roccia Nera), dalla leggenda di Avalon a quella della fonte della giovinezza. E poi ipotesi fantascientifiche, ispirate a romanzi e film: i viaggi nel tempo, l’esistenza di universi paralleli, i paradossi dei salti temporali e la concezione stessa di Tempo. E che dire del progetto Dharma e dei suoi risvolti utopici, sociali e di controllo mentale? Ma non è finita perché per scoprire i segreti di Lost dovrete anche addentrarvi nelle religioni dal buddhismo all’induismo, studiare numerologia ed applicarvi nelle ricerche sull’elettromagnetismo.
Se avete amato Lost e i suoi personaggi e soprattutto se non siete rimasti soddisfatti da un finale, che non ha mantenuto la promessa di svelare gli enigmi che ci hanno fatto scervellare negli ultimi sei anni, allora vi consiglio caldamente di leggere il libro di Manzocco e di ripercorrere con lui le vicende e i misteri che hanno reso Lost un vero e proprio spartiacque nel mondo della science-fiction. E se non avete mai visto Lost, beh, correte a vederlo! Namaste.
Roberto Manzocco, dottore di ricerca in storia della scienza e giornalista scientifico, lavora per diverse testate nazionali e si occupa da anni di vari argomenti, dalla Teoria Generale dei Sistemi e della Complessità alla divulgazione delle biotecnologie, dalla politica dell’Unione Europea alla pragmatica della comunicazione umana. Per Mimesis ha già pubblicato Twin Peaks, David Lynch e la filosofia.
Autore: Roberto Manzocco
Titolo: Pensare Lost
Editore: Mimesis
Anno: 2010
Prezzo: 13 euro
Pagine: 173