Tiziano Scarpa, vincitore Premio Strega 2009 con Stabat Mater, torna con “Le cose fondamentali” (Einaudi), storia di un padre che cerca di fissare su carta le proprie esperienze per consegnarle, un giorno, al figlio appena nato.
A presentare il libro, il 14 Giugno scorso alla libreria Fnac di via Torino a Milano, c’era l’amico scrittore Raul Montanari.
Quella di Montanari non è stata soltanto la presentazione di un libro, è stata una riflessione sulla letteratura contemporanea, con qualche puntatina su quella classica; è stato un tuffo, un’immersione nella materia del romanzo, nel suo significato profondo, soprattutto. Dalla centralità del corpo alla centralità della parola, la sua lettura del romanzo è stata illuminante dalla prima all’ultima parola. “Se ad un primo livello di lettura, l’opera sembrerebbe la storia di una paternità, a ben guardare, si tratta, in fin dei conti, della storia di un’amicizia tra uomini […] diario, memoria, cronaca, annales… ma non solo: soprattutto un’opera da cui trapela un modo di vedere la vita, una filosofia”.
La storia è ambientata nella Venezia di Scarpa: “non il “fossile vivente” che è la laguna, ma Venezia Lido, una città normale”- dice l’autore – “Non si tratta di una storia autobiografica, eccetto che per la parte in cui il protagonista, Leonardo, fa riferimento alla potenza demistificatoria dei libri“.
Lo scrittore l’ha realmente sperimentata nella prima adolescenza, quando, dopo la lettura dei libri di Henry Miller, di Thomas Mann, di D. H. Lawrence, guardandosi allo specchio, non si sentiva più lo stesso: aveva scoperto quelle “cose fondamentali” che, nel libro, Leonardo vuole rivelare a Mario. “Il padre è un re che non vuole abdicare e, per protrarre il suo regno, vuole essere lui a raccontare al figlio come stanno le cose“. Il protagonista cerca così, con le parole, di assumere un suo ruolo nella vita del figlio, che faccia in qualche modo da contraltare a quello immensamente più forte e viscerale della figura materna.
Mario dovrà leggere il quaderno a quattordici anni, la stessa età che aveva Leonardo quando iniziò a rendersi conto che la realtà era radicalmente più complessa e meno rassicurante di come era stato indotto a percepirla: “gli adulti mi tenevano nascosta la verità sulle cose importanti. Mi sono messo a scriverti per non rifare lo stesso sbaglio”.
Alla fine, la lettura di un brano del libro, a pag.97, che già da sola vale a mio parere la lettura del romanzo.
Tiziano Scarpa – Venezia, 1963. Scrittore, poeta e drammaturgo, ha pubblicato: Occhi sulla Graticola (Einaudi 1996 e 2005), Amore (Einaudi 1998), Venezia è un pesce (Feltrinelli 2000), Cos’è questo fracasso? (Einaudi 2000), Nelle galassie oggi come oggi (con Raul Montanari e Aldo Nove, Einaudi 2001), Cosa voglio da te (Einaudi 2003), Kamikaze d’Occidente (Rizzoli 2003), Corpo (Einaudi 2004), Groppi d’amore nella scuraglia (Einaudi 2005), Batticuore fuorilegge (Fanucci 2006), Amami (con Massimo Giacon, Mondadori 2007), Comuni mortali (Effigie 2007), L’inseguitore (Feltrinelli 2008), Discorso di una guida turistica di fronte al tramonto (Amos 2008). Autore di radiodrammi e testi teatrali, ha sceneggiato alcuni fumetti e collaborato con vari quotidiani e riviste. Con Stabat Mater (Einaudi 2008) ha vinto il Premio Strega.
Autore: Tiziano Scarpa
Titolo: Le cose fondamentali
Editore: Einaudi
Anno di pubblicazione: 2010
Prezzo: 18 euro
Pagine: 167
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