In “La mezza estate“ (Zandonai, 2009), Carlo Alberto Parmeggiani ci immette con vivacità e ironia nel particolare mondo di una disastrosa vita familiare, facendo rivivere l’entusiasmo per i fervidi lavori e gli ingegnosi progetti dei cantieri navali di Genova. L’autore ci riporta agli anni della giovinezza: ad una stagione, la mezza estate, che segna in modo indimenticabile l’esistenza del protagonista. Con ironia rievoca le continue liti tra una madre gelosa e un padre esuberante, genialoide, pieno di progetti e di sogni.
Il giovane non è rimasto segnato più di tanto dalle turbolenze dei suoi genitori, perché è riuscito sempre a svignarsela e a studiare con esiti brillanti. Attualmente egli vive con il padre, un ingegnere navale, che lavora nella ditta Giovannino Pera & Soci di Genova e da molti mesi si dedica alla riparazione di un mercantile brasiliano.
La madre ha abbandonato il marito, stanca dei suoi tradimenti e delle sue speculazioni economiche finite pressoché in un fallimento. Il figlio, che è sempre stato affascinato dal padre e da lui iniziato ai lavori di ingegneria navale, gli resta accanto fedele nella vita domestica come nel lavoro. Lo assiste con pazienza, anche se spesso è costretto a sopportare le sue stranezze: le sue assenze, la sua ricerca di un’amante, i progetti e gli abbozzi fatti e disfatti.
Quando è sul punto di perdere la pazienza, il protagonista incontra una ragazza, bella e vivace e soprattutto con un carattere positivo che gli fa dimenticare tutti i suoi problemi. Le assenze dal lavoro del padre diventano sempre più frequenti e il giovane, nonostante i discorsi malinconici del vecchio e le sue nostalgie, non riesce a comprendere che è seriamente malato. Lo scoprirà per uno svenimento improvviso, lo porterà in ospedale e lo assisterà fino alla fine. Anche dopo la sua morte e la convivenza con la ragazza, ormai compagna della vita, egli rivedrà i disegni del padre e cercherà di capire le sue trovate, gli sembrerà di sentire ancora la sua presenza nella casa.
Il libro si legge con piacere per la vivacità e l’ironia della narrazione. Profondo, ma con una sua leggerezza nel racconto, toccherà gli argomenti più vivi, i momenti più autentici dell’esistenza, come l’amore e la morte, senza drammatizzare, ma senza neanche sottrarsi ad affrontarli.
Carlo Alberto Parmeggiani (1949) ha rincorso per molto anni pensieri e mestieri disuguali, dal bookmaker al répétiteur des mathématiques in istituti di cultura ginevrini. Finché, dopo aver viaggiato, ha accettato un posto di insegnante di scuola superiore nella città da cui era partito e dove, nottetempo, aveva incominciato a scrivere romanzi, note di costume e racconti. Con Carte Scoperte ha pubblicato A tempo debito (2006) e La malapiega (2007) e con Zandonai La vera storia di Leon Pantà (2007).
Autore: Carlo Alberto Parmeggiani
Titolo: La mezza estate
Editore: Zandonai
Anno di pubblicazione: 2009
Prezzo: 14 euro
Pagine: 157