“Di sana e robusta Costituzione“ (Add editore, 2010), intervista di Carlo Alberto Dalla Chiesa a Oscar Luigi Scalfaro e Gian Carlo Caselli: appendice I beni confiscati alla mafia di Davide Mattiello a cura di Libera e Acmos.
Scalfaro e Caselli “rappresentanti esemplari dello Stato italiano e delle sue leggi” dialogano rispondendo alle domande di Dalla Chiesa sui problemi e sull’attualità della Costituzione Italiana. Entrambi partono dal percorso storico che portò alla nascita della Carta Costituzionale, la sua genesi e quali furono i principi ispiratori. Scalfaro ricorda cosa rappresentò quel momento storico, mentre il magistrato Caselli mette in guardia sui possibili rischi nei quali si potrebbe incorrere se ci si dimenticasse del significato, del valore primario espresso dalla Carta Costituzionale. I capitoli finali affrontano il tema della riformabilità della Costituzione “deve essere riformata dove è possibile, ma non si può capovolgere, stravolgere completamente, perché ha alcuni punti vitali e qualificanti” sostiene il Presidente Scalfaro.
Nel capitolo Mafie il Procuratore Caselli chiarisce che “il problema dei problemi è la progressiva trasformazione dell’impresa criminale in impresa economica”. Piero Calamandrei nel suo Discorso sulla Costituzione pronunciato all’Università di Milano il 28 gennaio 1955 rivolto agli studenti disse “Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani col pensiero perché lì è nata la nostra Costituzione”. Cinquantacinque anni dopo questo intenso e appassionato appello possiamo definire questo volume come la prosecuzione ideale del discorso dell’eminente giurista. Un trentenne il quale porta lo stesso nome del nonno che pagò con la propria vita il suo alto senso delle Istituzioni sostiene che “è un messaggio alto, quasi rivoluzionario quello contenuto nella Costituzione”. Il Senatore a vita Scalfaro, dalla mente lucidissima, dichiara che “la Carta Costituzionale è rappresentativa di tutto il popolo italiano, tanto più ognuno può dire: questa carta è anche mia”. Il magistrato Caselli, da sempre impegnato nella lotta contro terrorismo e mafia, parla di “codice non soltanto di diritti ma anche di doveri, un patto sociale tra uomini liberi e diversi”. Un testo che ricorda che la Costituzione, in vigore dal 1° gennaio 1948 è la legge fondamentale e fondativa dello Stato Italiano. Redatta alla fine della II Guerra Mondiale, dopo le votazioni del 2 giugno ’46 dei cittadini per scegliere tra Repubblica e Monarchia e “con una seconda votazione, hanno eletto 556 parlamentari con il compito di scrivere la Carta costituzionale”. “Una Repubblica scelta dal popolo” come suggerisce Scalfaro. Anche per questo alla fine del libro – intervista è pubblicata integralmente la Costituzione della Repubblica Italiana.
Questa è un’opera dedicata alla popolazione più giovane, sia a quei ragazzi impegnati nella società civile e sia a quelli che non conoscono la Storia, che ignorano i luoghi simbolo che fanno parte del patrimonio storico e culturale di ciascuno di noi.
Rivolgiamo alcune domande a Carlo Alberto Dalla Chiesa
“Di sana e robusta Costituzione è un libro attuale”. Così inizia la Sua prefazione. Desidera spiegarci il significato della Sua affermazione?
“E’ attuale sotto due punti di vista. I contenuti, l’armonia del messaggio costituzionale stridono contro quello che vediamo intorno a noi, quello che noi vediamo della cultura italiana, intendo anche i modelli che ci vengono comunicati e proposti dal punto di vista mediatico e culturale. Mi riferisco ai concetti di legalità, di uguaglianza e anche di speranza che è insito in ogni disposizione costituzionale. Il senso dello Stato manca ai nostri giorni, nella nostra quotidianità. E’ attuale anche perché come ho provato a spiegare nella prefazione la Costituzione è un percorso, un punto di partenza e di arrivo nel quale noi cittadini dobbiamo arrivare. Dobbiamo viverla quotidianamente cercando di far in modo che le nostre azioni e i nostri comportamenti sociali siano in linea con le disposizioni costituzionali. Mi riferisco in prima cosa alla possibilità di sentire rispetto verso le Istituzioni e i singoli individui.”
Il titolo è volutamente ironico ma il tema è molto serio.
“Secondo me in mezzo ai valori e agli ideali che vengono sanciti nella Costituzione si trova un senso di leggerezza dato dal volerci bene che è insito nel messaggio della Carta. Volersi bene tra cittadini, trovare un’armonia tra culture diverse. L’approccio leggero che noi cerchiamo di suggerire con questo libro è dato dal fatto che si può parlare di cose serie anche in un clima più leggero non per forza pesante e che questa leggerezza venga fuori anche dalla stessa Costituzione. La quale ci dice che siamo uguali, che abbiamo un valore sia dal punto di vista individuale sia nelle formazioni sociali dove noi svolgiamo le nostre esistenze. Questo ci riporta più a una dimensione umana della vita sociale. E nella dimensione umana della vita sociale, nell’amore verso gli esseri umani che la Costituzione ci disegna troviamo anche lo spazio o una dimensione più leggera. Il titolo è dato anche da questo…”.
La nostra Carta Costituzionale è una sintesi delle regole necessarie per una civile convivenza?
“Si dal punto di vista programmatico. Penso che la sintesi sia semplicemente magari nei primi dodici articoli, c’è la cultura del rispetto reciproco, di una parola che nel nostro quotidiano non usiamo più cioè “della misura”. Il fatto di poter pensare a se stessi dandosi una misura, una misura che ti è data anche dal tuo essere umano. La misura che è contraria alla ubris, alla tracotanza che troviamo in mille sfaccettature della nostra vita pubblica. Pensiamo invece a quell’armonia, quel rispetto reciproco che la Costituzione ci suggerisce, Costituzione che è il patrimonio storico sociale della nostra comunità. Questo è il messaggio primario del libro, messaggio rivolto soprattutto ai giovani.”
“Valore della legalità, rispetto verso la Repubblica e le sue leggi” sono concetti che nel nostro Paese hanno ancora importanza?
“Lo devono avere, perché è l’unico modo per cui possiamo salvarci. Desidero raccontare un episodio emblematico del quale mi ha parlato tempo fa il Presidente Scalfaro. Suo padre era un dipendente statale, quando gli arrivò la comunicazione che aveva passato il concorso dove bisognava specificare tre possibili destinazioni su cui uno voleva andare a lavorare, il padre di Scalfaro prese una penna e scrisse “Lo Stato mi manda dove vuole”.”
“Io muoio, ma l’idea vivrà nel futuro, luminosa, grande e bella”.i Concorda con la tesi di Calamandrei che la Costituzione è nata dalla Resistenza?
“Si. La Costituzione è un atto d’amore verso una terra, la nostra, forse è un concetto altisonante… Il futuro del quale parla questo giovane condannato a morte è il motivo per cui quotidianamente cerchiamo di impegnarci o magari parlare della Costituzione. E’ sempre un percorso…”
Davide Mattiello fondatore di Acmos e membro dell’ufficio di presidenza di Libera firma l’interessante appendice dedicata ai beni confiscati alla mafia. Desidera ricordare ai nostri lettori di cosa si occupano queste due associazioni?
“Sono due associazioni splendide tra loro collegate. Acmos risente molto della sua origine piemontese, ci sono ragazzi che lavorano sodo e con incredibili risultati. Una buona parte di questi beni confiscati alla mafia è stato sequestrato qui al Nord d’Italia, quindi il concetto di mafia e di lotta all’illegalità è diffuso su tutta la penisola. La corruzione alimenta l’economia, le ingiustizie, i favori… Se io guardo il mio paese noto un profondissimo senso di ingiustizia… Su Libera c’è da dire che il fatto che ci sia Don Ciotti a tenere le redini dell’associazione è una garanzia di sicurezza. Don Luigi Ciotti è una figura che concorre al progresso spirituale della nostra nazione perché il progresso non è solo quello economico.”
Oscar Luigi Scalfaro è nato a Novara il 9 settembre 1918. Politico ed ex magistrato, IX Presidente della Repubblica dal 1992 al ‘99. Eletto deputato all’Assemblea Costituente il 2 giugno 1946 per la Democrazia Cristiana, è stato parlamentare in tutte le legislature dal 1946 al 1992. Ha ricoperto più volte e in diversi dicasteri il ruolo di Ministro (Giustizia, Interno, Trasporti, Pubblica Istruzione). Eletto Presidente della Camera dei Deputati il 24 aprile 1992, il 25 maggio dello stesso anno è diventato il nono Presidente della Repubblica. Dal 1999 è Senatore a vita.
Gian Carlo Caselli è nato ad Alessandria il 9 maggio 1939. Dopo essersi laureato in Giurisprudenza all’Università di Torino, nel ‘67 vince il concorso in Magistratura ed è destinato al Tribunale di Torino, dove nei primi anni ‘70 è stato Giudice Istruttore Penale. Ha trattato reati di terrorismo riguardanti le Brigate Rosse e Prima Linea. Dal 1986 fino al ‘90 è stato membro del Consiglio Superiore della Magistratura. Nel ’91 è stato nominato magistrato di Cassazione ed è diventato Presidente della Prima Sezione della Corte di Assise di Torino. È stato Procuratore capo antimafia presso il Tribunale di Palermo dal 1993 al ’99. Dal ’99 è Direttore generale del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. Dal 2001 è il Rappresentante Italiano a Bruxelles nell’Organizzazione Comunitaria Eurojust contro la criminalità organizzata. Dal 2008 è Procuratore Capo della Repubblica di Torino.
Carlo Alberto Dalla Chiesa è nato a Palermo il 24 giugno 1978. Vive a Milano dove si è laureato in legge con una tesi sulla lotta al terrorismo e la legislazione dell’emergenza. Nel 2009 ha costituito con alcuni amici e colleghi l’Associazione 11metri.
Di sana e robusta Costituzione è il primo volume pubblicato dalla Casa Editrice ADD di Torino nata nel febbraio di quest’anno. Add come il verbo inglese to add, aggiungere… in questo caso cultura ma anche come Agnelli Andrea, Dalai Michele, Dileo Davide in arte Boosta, musicista dei Subsonica. Questi dinamici under 40 hanno creato questa nuova casa editrice che si occuperà prevalentemente di saggistica e che vivrà a Torino perché “se a Roma dominano le piccole e a Milano le major, questa è la patria dell’editoria di qualità”. I testi saranno subito disponibili in e-book e nel corso del 2010 usciranno dieci titoli tutti aventi il comune denominatore di aggiungere innovando. Agnelli, Dalai e Dileo concepiscono l’editoria come “format di comunicazione completo e non più come format statico e uguale a se stesso, classico dei propri ritmi e delle proprie abitudini”. Il volume Di sana e robusta Costituzione è stato presentato al Salone Internazionale del Libro di Torino lo scorso 16 maggio.
I due autori hanno rinunciato ai diritti d’autore che andranno a Libera.
Frase tratta dalla lettera di Giordano Cavestro (Mirko) datata 4/5/1944 p.79 dal volume Lettere di condannati a morte della Resistenza Italiana. 8 settembre 1943 – 25 aprile 1945 a cura di Pietro Malvezzi e Giovanni Pirelli. Nota introduttiva di Gustavo Zagrebelsky. Prefazione di Enzo Enriques Agnoletti. (Einaudi 2003).