Non solo un giallo dai riflessi noir, ma il presagio di un mondo il cui passato presto svanirà nell’effimera vita di uno stile di comunicare senza più carta, senza più inchiostro. “Vite corsive” (Ibiskos Editrice Risolo, 2008) di Marco Nundini, è un romanzo poliziesco all’italiana. Un romanzo come si dirà più avanti “filografico” in una Verona umida e fredda. La storia. l’antiquario Roberto Trentin viene trovato morto nella sua abitazione, ucciso dal veleno contenuto in una busta con indirizzo vergato a mano. La giovane ispettrice Loreta Assensi si rivolge al Filografo, accademico esperto di corsivo, per rintracciarne la provenienza: i due si troveranno a ripercorrere la storia di una famiglia italiana emigrata in Argentina e coinvolta nelle vicende della dittatura. Un giallo teso e originale che fonde spunti culturali (la scrittura nell’epoca del digitale) con il tema del viaggio nello spazio e nel tempo.
La rivoluzione digitale del secondo millennio ha ormai cancellato il corsivo, il ductus della scrittura, trasformando quei caratteri tanto cari alle passate generazioni in geroglifici incomprensibili. Per questo motivo il giovane ispettore Loreta Assensi, poco più che trentenne, è costretta a chiedere aiuto per risolvere un insolito caso d’omicidio. Insolito a partire dall’arma, perché chi ha ucciso lo ha fatto con i fiori. Insolito perché l’unico indizio è un’ingiallita lettera vergata a mano che l’antiquario veronese Roberto Trentin tiene stretta nel suo letto di morte. Ad aiutarla è un docente e ricercatore fuori dalle righe e dal tempo: il Filografo. Sarà proprio lui a farle intraprendere un viaggio che la porterà dalle rive scaligere dell’Adige sino alle sponde del Riò Paranà.
Vite in corsivo è un romanzo filografico. E’ il presagio di un mondo nel quale le nuove forme di comunicazione, più virtuali che reali, non lasciano tracce del nostro passato. In fondo quante email o sms conserviamo degli anni trascorsi? Lettere lanciate nell’etere, poco inchiostro. Se a tutto ciò aggiungiamo la perdita del corsivo, il ductus della scrittura, con la quale un tempo si vergava la carta da lettere e si lasciava traccia delle proprie emozioni, del quotidiano, degli eventi che caratterizzavano la nostra vita, il gioco è fatto.
Marco Nundini nasce a Reggio Emilia. Giornalista pubblicista da un oltre un decennio, ha lavorato con le maggiori riviste italiane di viaggi e turismo (Gente Viaggi, Panorama Travel, Qui Touring, Oasis, Plein Air, Traveller Condé Nast) firmando reportage da ogni angolo del pianeta.Per due anni ha coordinato l’area iniziative speciali del mensile Itinerari e luoghi. Nel 1999 ha ricevuto dal Presidente del Messico il premio giornalistico “Pluma de Plata”, quale autore del miglior reportage sul paese in lingua italiana. Oggi vive e scrive a Verona.
Info: guarda il booktrailer
Autore: Marco Nundini
Titolo: Vite corsive
Editore: Ibiskos Editrice Risolo
Anno di pubblicazione: 2008
Prezzo: 13 euro
Pagine: 176
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