Dio che fa scommesse con il diavolo, Dio che spunta dalle nuvole per parlare con gli animali, Dio che si annoia, Dio che aiuta e punisce. Ne “La Bibbia dei Villani“ (Guanda), Dario Fo ha raccolto le tradizioni orali regionali sul ciclo biblico.
Episodi in diversi dialetti che vi faranno acquisire un punto di vista nuovo ed ironico sulla tradizione religiosa.
A partire da uno spettacolo del 1996 presentato al Festival di Benevento, Dario Fo e Franca Rame si sono occupati di un filone particolare della Bibbia, quello non ufficiale, una raccolta di storie e narrazioni della tradizione orale e scritta provenienti dalle più diverse regioni d’Italia: La Bibbia dei villani. Quello che sorprende nell’opera è la particolare visione del mondo, di Dio, della vita e della morte che hanno i villani: per loro Dio non si riduce mai a livello dell’uomo, Dio è grande, immenso, Dio è in tutte le cose create, Dio è il bene, ma in parte anche il male, Dio è la vita, ma anche la morte.
Per i villani, inoltre, Dio è anche femmina, secondo la tradizione della Grande Madre, ereditata dall’antichità, dalla mitologia e dalla cultura classica, che si mescola con il cristianesimo in una fusione unica e particolare, con un punto di vista alternativo alla visione riconosciuta dalla Chiesa. Come spesso avviene nei testi popolari c’è un lato tragico, fatto di sofferenza e pianto, ma anche un lato comico, dissacrante, pieno di gioia e risate, per cui i villani riescono sempre a trovare, grazie al sarcasmo, il contrappunto alla tragicità dell’esistenza.
Irriverente e anticonvenzionale, Dario Fo torna a farci ridere con queste storie bibliche di origine popolare, dalla creazione di Adamo ed Eva al sacrificio di Isacco, dalla vendetta di Giuditta alla distruzione di Sodoma e Gomorra, passando attraverso episodi nuovi e di rivendicazione sociale, come la storia dello stercorario o quella dei cappelli contro i berretti. Ottima la resa dialettale dei diversi racconti (tutti con testo a fronte in italiano), intrisi anche di <<grammelot>>, una forma di linguaggio inventata fatta di suoni onomatopeici, che alludono all’azione e alla situazione. Oltre al testo anche 68 disegni dell’autore, che rendono ancor più partecipi all’opera. La Bibbia dei villani è un libro che non può mancare a chi conosce la Bibbia ufficiale e vuole averne un’immagine completa nuova, un punto di vista umile, in cui Dio, essere superiore, è però viziato da comportamenti in qualche modo “umani”, così estranei all’abituale concezione del divino, da risultare spunti di puro divertimento e comicità.
Dario Fo nasce il 24 marzo 1926 a San Giano, provincia di Varese, dove suo padre era capostazione. Diplomato all’Accademia di Brera, frequenta il Politecnico, ma scopre in fretta la vocazione per il teatro e per la satira. Comincia a scrivere testi per la radio, poi debutta in scena con Franco Parenti e Giustino Durano. E’ l’inizio di una fortunata e lunga carriera che lo porterà, tra successi e censure, a venire rappresentato in tutto il mondo, con commedie politiche che attingono alla cultura popolare e alla cronaca di tutti i giorni, Nel 1997 riceve il premio Nobel per la letteratura. Guanda ha pubblicato: Il mondo secondo Fo. Conversazioni con Giuseppina Manin, L’amore e lo sghignazzo, L’apocalisse rimandata e Una vita all’improvvisa, scritto con Franca Rame.
Autore: Dario Fo
Titolo: La Bibbia dei Villani
Editore: Guanda
Anno di pubblicazione: 2010
Prezzo: 20 euro
Pagine: 285