“La nota segreta” (Longanesi, 2010) di Marta Morazzoni, è un romanzo storico, sentimentale e d’avventura nel quale è narrata la storia di Paola Pietra vissuta nella prima metà del Settecento.
Nella Milano asburgica dentro le alte mura del monastero benedettino di Santa Radegonda, Suor Rosalba Guenzani coltivava una passione innata “cantava benissimo una meravigliosa ugola di soprano”. Era considerata come “il vanto del monastero, nota in tutta la città”. Celebri erano le messe cantate del monastero alla quale partecipava “la Milano sensibile e colta”. Nel 1736 una giovinetta tredicenne, Paola Pietra appartenente alla nobiltà milanese, fu rinchiusa nel convento per volontà della famiglia. Paola non possedeva alcuna vocazione religiosa, ma era uso comune allora da parte delle famiglie nobiliari costringere le giovani donne a una vita monastica loro malgrado, pur di non pagar loro una dote. Suor Rosalba si accorse in breve tempo che Paola possedeva una dote divina: una voce di contralto “di rara potenza”. La sua voce ascoltata durante la messa per l’Assunzione della Madonna il 15 agosto e la visione di “una caviglia molto sottile e un calcagno non ancora segnato dalla trascuratezza” colpirono l’udito e l’immaginazione di Sir John Durant Breval un diplomatico inglese, sposato e con due figli, in missione presso l’Arciduca d’Austria. Sarà l’inizio di una storia d’amore proibita che farà fuggire la contessina Paola dal convento con la complicità di Suor Rosalba. I due amanti ripareranno dapprima a Venezia, luogo romantico per eccellenza e da qui si dipaneranno una serie di avventure. Paola ex novizia fu una donna coraggiosa che seppe sfidare la morale dei suoi tempi per sfuggire a un destino che altri avevano deciso per lei, in un’epoca nella quale i desideri, i sogni, le aspirazioni delle donne non erano prese in considerazione. Marta Morazzoni ricostruisce fin nei minimi particolari l’atmosfera dell’epoca con una narrazione che cattura e avvince il lettore tra colpi di scena e intrighi. Piero Citati ha scritto che l’autrice “possiede il dono naturale di una narratrice storica” e, infatti, in quest’appassionante romanzo si fondono storia e amore, dove domina la figura di Paola e la presa di coscienza di se stessa.
Signora Morazzoni, possiamo definire la meravigliosa voce di Paola come la metafora del suo desiderio di vita e di amore in un luogo, dove ogni passione terrena sembra spenta per sempre?
“Stante il fatto che non mi capita mai di pensare in termini metaforici quando scrivo, in qualche modo se uno vuole leggere una chiave interpretativa di questo genere, è più che mai lecito. Sicuramente quando penso all’idea del canto e quando lei ha pensato, come dire nella sua applicazione all’idea del canto, era davvero un atto liberatorio. Che poi davvero tutte le passioni lì dentro fossero spente non lo so, perché la maestra di Paola è rimasta monaca fino in fondo e dentro il convento ha trovato una sua collocazione gratificante.”
Molto interessante è la figura di Suor Rosalba Guenzani, soprano eccellente e bravissima insegnante di canto. Che cosa sappiamo di lei?
“Di lei sappiamo che è certamente vissuta, non è certo il cognome che io ho utilizzato. Ne ho indicate altre eccezioni che potrebbero essere altrettanto valide. Era una brava cantante davvero ed è documentata la sua presenza in Milano proprio nella parte che riguarda l’inizio del Settecento e la metà del secolo perché, di fatto, aveva trasformato questa sua qualità in un momento molto attrattivo per la chiesa e per il convento.”
Chi era John Durant Breval?
“Era il nome reale del marito di Paola. Nella realtà non era sposato ed entrambi erano più grandi della finzione romanzesca, circa dieci anni di più.”
Paola fu una giovane donna coraggiosa, fuggì con un uomo che non aveva mai visto prima. Com’è nato in Lei il desiderio di scrivere su questa figura di donna moderna per i canoni dell’epoca?
“È nato perché l’incontro con questo personaggio nel romanzo di Giuseppe Rovani Cent’anni mi ha incuriosito, mi ha fatto pensare a un’ipotesi narrativa piuttosto varia e vasta visto il percorso che oggettivamente Paola Pietra ha fatto per raggiungere e riconquistare la sua indipendenza. Quindi mi ha stimolato proprio un’idea d’invenzione, fermo restando che ci sono dei punti storici che sono certi e poi c’è davvero tutta la voglia di costruire e di immaginare intorno al personaggio.”
Possiamo definire il lungo viaggio avventuroso di Paola attraverso il mare come il bisogno di cercare se stessa, come una presa di coscienza?
“Sì, il viaggio inteso come esplorazione di se stessi. Quella parte di ciascuno dove ci si mette alla prova. Quando si mette per mare Paola, si ritrova sola senza il proprio compagno. Allora il viaggio non era fatto per turismo aveva la valenza di conoscere se stessi.”
Per scrivere La nota segreta quali fonti ha consultato?
“Non ho consultato molte fonti. Non sono una ricercatrice storica e non mi considero una narratrice di romanzi storici, m’interessa la verosimiglianza. Per la parte relativa al processo di Paola che affrontò alla Sacra Penitenzieria di Roma, ho letto il breve documento di Paola Vismara Per Vim et Metum. Il caso di Paola Teresa Pietra pubblicato nel 1991. Ma ripeto l’imput per scrivere il romanzo è stata la lettura di Cent’anni, dove compaiono in cento anni di vita milanese dal 1750 al 1850 personaggi realmente esistiti anche se piegati alla finzione romanzesca dell’autore Giuseppe Rovani.”
Esiste ancora il monastero di Santa Radegonda?
“Il convento non esiste più: fu demolito nel 1883 per costruire la prima centrale termoelettrica d’Europa. Ora al suo posto c’è La Rinascente.”
Marta Morazzoni è nata a Milano e vive a Gallarate, dove insegna Lettere in una scuola superiore. Laureata in Filosofia con Remo Cantoni alla Statale di Milano, ha tenuto su riviste specializzate rubriche di critica teatrale. Il suo primo libro La ragazza col turbante (Longanesi 1986) ha ottenuto successo sia di critica sia di pubblico, tradotto in nove lingue. Lo stesso successo hanno accolto i successivi romanzi L’invenzione della verità (Longanesi 1988) Premio selezione Campiello, Casa materna (Longanesi 1992) Premio selezione Campiello, Il caso Courrier (Longanesi 1997) Premio Campiello e al quale è stato attribuito in Gran Bretagna l’Indipendent Foreign Fiction Award 2001, La città del desiderio. Amsterdam (Guanda 2006) e Trentasette libri e un cane (Filema 2008).
Il romanzo La nota segreta di Marta Morazzoni (Longanesi 2010) sarà presentato il 10 maggio presso la Libreria FNAC di Milano, in via Torino alle ore 18, a cura di Fulvio Panzeri e Armando Torno, con l’intervento dell’autrice. Condurrà Maria Grazia Rabiolo.
Autore: Marta Morazzoni
Titolo: La nota segreta
Editore: Longanesi
Anno di pubblicazione: 2010
Prezzo: 16,60 euro
Pagine: 278