Dopo il clamoroso successo di “Mia sorella è una foca monaca” (Fazi, 2009), Christian Frascella ci riprova con “Sette piccoli sospetti” (Fazi, 2010). Stesso editore, stesso tipo di inquadratura per la foto di copertina (un primo piano, ma questa volta più giovane e senza ammaccature); diversa la voce narrante – dalla prima persona al romanzo corale, diversi i tempi di gestazione – sette anni per il libro d’esordio, pochi mesi per l’ultimo.
In occasione della presentazione del libro alla Feltrinelli di Milano, Frascella e il critico letterario Gian Paolo Serino hanno lanciato il booktrailer, ancora poco diffuso dalle nostre parti, ma di sicuro impatto comunicativo. I protagonisti sono sette dodicenni di un immaginario paese del centro sud, Roccella. Senza svelare la trama e i colpi di scena che il booktrailer, per obbedire alle leggi del marketing, non si cura di tenere nascoste, diciamo soltanto che i bambini vogliono rapinare una banca. Hanno infatti sete di riscatto sociale e sono convinti che solo attraverso i soldi possono raggiungere qualche risultato. Ma hanno fatto i conti senza l’oste, impersonato dal “Messicano”, il “cattivo” inaspettatamente riapparso in città.
Sono diversi gli elementi che vale la pena sottolineare in questo nuovo romanzo di Frascella. Il primo è la collocazione temporale: gli anni Ottanta. Ve li immaginate dei ragazzini che concordano un piano di rapina via sms o in chat? L’assenza di tecnologia, ancora in quegli anni, permette ai bambini di incontrarsi di persona, e all’autore di creare delle scene narrabili in maniera significativa. Va notato che gli adulti di questo romanzo sono piuttosto deludenti, tutt’altro che modelli da seguire. Anche nel romanzo precedente risultavano più immaturi e infantili degli stessi figli. Ancora, Frascella è appassionato di cinema – in particolare i film di Quentin Tarantino, tutti – e traspone questa venerazione nella pagina scritta. Per Sette piccoli sospetti si è molto ispirato al cinema degli anni Settanta, ai polizieschi di città violente: alcuni brani sono una diretta derivazione di scene cinematografiche, e all’autore fa piacere che lo si noti, perché, spiega, “significa che il libro è visivo“.
Scritto in pochi mesi, il romanzo ha richiesto molta attenzione e molto lavoro: lo dimostrano la scorrevolezza e il ritmo, quello di bambini frenetici, che fanno tutto di corsa perché, a quell’età, è un fatto naturale, molto diverso da quello che vivranno da adulti.
Christian Frascella, nato a Torino nel 1973, ex militare nel Genio Ferrovieri, ex operaio di fabbrica, ex impiegato di call center, vive e lavora nella città natale. Il romanzo d’esordio Mia sorella è una foca monaca ha venduto oltre 40.000 copie, facendo vincere all’autore diversi premi, tra cui il Premio John Fante. Attualmente collabora alla trasposizione cinematografica del primo libro insieme a Brizzi e Martani.
Autore: Christian Frascella
Titolo: Sette piccoli sospetti
Editore: Fazi
Anno di pubblicazione: 2010
Prezzo: 17,50 euro
Pagine: 348